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Il percorso assistenziale “riscritto” insieme ai pazienti: premiato il progetto sul diabete dell’Azienda USL

È il primo lavoro di Health Equity Audit: il “viaggio del paziente” sotto i raggi X per individuare e risolvere le criticità. Anche grazie alla sinergia con le associazioni di volontariato

Nei giorni scorsi premio speciale per l’Azienda USL di Modena in tema di assistenza ai pazienti diabetici. Al convegno organizzato a Padova dall’Associazione Medici Diabetologi (AMD) infatti, la dottoressa Anna Vittoria Ciardullo (Direttore della Struttura complessa di Medicina interna a indirizzo diabetologico dell’Ausl di Modena), insieme a Rita Lidia Stara, Presidente di Fe.D.E.R. - Federazione Diabete Emilia-Romagna, ha presentato il progetto di Health Equity Audit sul diabete di tipo 1 insulino-dipendente, frutto di un attento monitoraggio del “percorso diabete”. Il lavoro, uno dei tre premiati sui 94 presentati al convegno e definito “unico e innovativo” dalla giuria, ha consentito di riorganizzare il cosiddetto viaggio del paziente, individuando – e progressivamente risolvendo – le criticità, tra visita, esami e ritiro di quegli indispensabili presidii che consentono di tenere monitorata la glicemia ed eventualmente intervenire.

 

Il progetto è stato avviato nel 2016, quale primo lavoro di Health Equity Audit, coordinato dalla dottoressa Rosa Costantino, Responsabile Equity Management dell’Ausl di Modena; un lavoro multidisciplinare che ha visto la partecipazione di varie articolazioni organizzative dell’Azienda USL, in primis lo staff della Diabetologia della dottoressa Ciardullo e il Servizio di Epidemiologia diretto dal dottor Giuliano Carrozzi, con il contributo speciale delle associazioni dei pazienti del territorio (AGD Modena – Associazione Giovani Diabetici Modena, ADICA – Associazione Diabetici Carpi) e di Fe.D.E.R. – Federazione Diabete Emilia-Romagna, che riunisce le associazioni dei pazienti con diabete della regione.

(Nella foto un momento della presentazione del progetto da parte di Anna Vittoria Ciardullo e Rita Lidia Stara)

“L’Health Equity Audit – spiega la dottoressa Costantino – è un processo attraverso cui è possibile esaminare eventuali diseguaglianze nelle cause di malattia o nell’accesso ai servizi sanitari, per un definito gruppo di popolazione, così da garantire che ulteriori azioni correttive vengano concordate e inserite in specifici piani, politiche e pratiche. Attraverso questo strumento l’Azienda si pone l’obiettivo di individuare quei “gap evitabili” tra differenti gruppi di persone o aree territoriali, programmare azioni e servizi in relazione ai reali bisogni di salute. Inoltre, sarà possibile promuovere opportunità diverse per i diversi bisogni, distribuendo risorse in relazione alle reali necessità in modo da ridurre le diseguaglianze di salute evitabili”.

“Il lavoro svolto sul percorso del diabete ha consentito davvero di mettere il paziente al centro – osserva Stara di Fe.D.E.R. – e che grazie ai dati ottenuti ci ha permesso di ripensare tutto il modello di assistenza. Così oggi i pazienti diabetici modenesi possono beneficiare di un’assistenza su misura. Devo dire che in tutta la nostra Regione si sta lavorando molto su questi temi; qui, anche grazie alla collaborazione preziosa del volontariato, abbiamo fatto un salto di qualità”.

“Il lavoro presentato al Congresso Nazionale di Diabetologia di Padova, che ha ricevuto il Premio come Migliore Comunicazione Orale – sottolinea la dottoressa Ciardullo – ha permesso di illustrare alla comunità scientifica italiana i rilevanti risultati di salute ottenuti in provincia di Modena a favore delle persone con diabete tipo 1  o insulino-dipendente, e cioè livelli di “buon compenso glicemico” in oltre l’83% dei pazienti seguiti dalla Diabetologia Adulti provinciale e riduzione significativa dei ricoveri legati al diabete o alle sue complicanze. Inoltre, l’Health Equity Audit ha mostrato la capacità di cogliere e correggere i punti della organizzazione meritevoli per migliorare l’adesione dei pazienti al percorso assistenziale, già molto alta (92%). I risultati sono stati apprezzati in quanto frutto di una proficua sinergia tra istituzioni sanitarie, professionisti della salute e rappresentanti delle persone con diabete”.

 
 

[5 dicembre 2019]

Ultimo aggiornamento: 06 Dicembre 2019