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L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara pubblica il suo “Bilancio di Genere 2021”, dopo che alcuni mesi fa è stato redatto quello dell'Azienda USL.

Si tratta di un’analisi di genere della realtà aziendale, che aiuterà a pianificare i servizi sanitari, a superare gli ambiti di discriminazione e permetterà di conoscere la relazione fra i bisogni sanitari, l’accessibilità e l’uso dei servizi sanitari, la situazione socioeconomica e il ruolo delle donne di qualsiasi etnia, cultura e religione.


Un tema estremamente significativo, sul quale stamattina la dott.ssa Monica Calamai, Direttrice generale dell'Azienda USL e Commissaria straordinaria dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, ha tenuto una relazione nell'ambito della "Giornata della Trasparenza - Parità di genere: Comunicazione e Trasparenza", promossa dalle Aziende Sanitarie dell'Area Vasta Emilia Centro insieme all'Ausl Romagna.


L’analisi e la redazione di un bilancio di genere – commenta la Direttrice Generale delle due Aziende Sanitarie, dott.ssa Monica Calamainasce innanzitutto dalla necessità di compiere un’operazione di equità, di trasparenza, ma anche di giustizia sociale e di efficienza. In assenza di un obbligo normativo di redazione, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara ha deciso di intraprendere un percorso di rendicontazione volontaria per valutare la situazione attuale e garantire le pari opportunità tra uomini e donne”.


I dati a livello internazionale e nazionale riferiscono la presenza di consistenti differenze di genere su molteplici e importanti aspetti. Per esempio, a livello europeo, il “Gender Equality Index” rileva un gap tra uomini e donne quasi sempre a svantaggio del sesso femminile, su sei dimensioni considerate: la salute, il potere, l’istruzione, il tempo, il lavoro e il reddito, a cui si aggiungono il tema della violenza e l’intersezione di disuguaglianze; fanno eccezione la sopravvivenza media, ma non la qualità di vita, e il raggiungimento del titolo più alto di formazione, ma non l’impiego di esso.


Interrogarsi sulla realtà aziendale è un dovere non solo professionale ma etico – prosegue Calamai -. Le disparità di genere rappresentano infatti una doppia discriminazione in quanto costituiscono una rilevante perdita di valore - dovuta al mancato utilizzo delle capacità e delle competenze di una larga parte delle risorse in ambito sanitario e sociale – e si aggiungono a disuguaglianze legate ad altri fattori (economici, sociali, etnici, etc.). Questo Bilancio è dunque un documento che rappresenta una fotografia di quello che c'è, ma deve anche fornire elementi che possano portare ad avviare delle azioni concrete sia all'interno dell'azienda che in termini di politiche sanitarie. Stiamo già lavorando al Bilancio unificato per il 2022 per arrivare alla Certificazione di Genere verso l’obiettivo, necessario, di cambiare il paradigma”.


LA GIORNATA DELLA TRASPARENZA. Nella propria relazione la dott.ssa Calamai ha ribadito che per superare il global gender gap occorreranno 132 anni, nonché alcuni significativi indicatori internazionali su questo tema. Sul fronte retribuzioni, ad esempio, a parità di qualifica quelle delle donne sono inferiori del 30 per cento. Mentre il lavoro domestico è svolto ancora per il 75 per cento da donne. L’introduzione del Gender Equality Index, è importante per misurare i progressi dell’eguaglianza di genere, e da esso emerge che l’Italia è al 14esimo posto tra i 27 Paesi della UE. Basti pensare, per fare un solo esempio, che tra le “Lauree Stem”, quelle di donne sono solo il 40 per cento.

La recente normativa sta introducendo, anche in Italia, strumenti e incentivi per limitare il gender pay gap, come ad esempio la possibilità di effettuare lavoro agile o in remoto, modalità di conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, la certificazione di parità di genere, il gender manager e la redazione del Bilancio di genere.


IL BILANCIO DI GENERE DELL'AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA. Entrambe le Aziende sanitarie ferraresi dispongono ora del Bilancio di Genere (Ausl da ottobre 2022 e Aosp da febbraio 2023): costruiti con metodo partecipato, contengono un visione esterna dei servizi erogati alle Aziende in chiave di genere, nonché i dati sui servizi interni, e le politiche interne delle due Aziende per ridurre il gender pay gap.

Numerosi i dati interessanti che emergono dal Bilancio di genere dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria.

Dei 3.622 lavoratori (dati a fine 2021), il 72 per cento, pari a 2.595 sono donne. La direzione strategica è composta da professioniste di sesso femminile, che è prevalente anche tra la dirigenza e tra le responsabilità di struttura semplice (circa 60 per cento), ma se si analizzano le strutture complesse queste sono attribuite per il 67 per cento a uomini e spostandosi sul fronte universitario emerge che il personale convenzionato universitario è per oltre il 59 per cento di sesso maschile.

Questa differenziazione emerge anche nelle retribuzioni: a parità di qualifica un direttore di struttura complessa guadagna circa 19mila euro in più di una collega donna. Sbilanciamenti a favore delle donne vi sono invece per gli incarichi più bassi, ma anche per le direzioni di dipartimento.

Le lavoratrici dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria fanno maggiormente ricorso, rispetto agli uomini, al lavoro agile, ai permessi parentali e ai permessi della legge 104, con percentuali del 90 e 85 per cento, a riprova che il lavoro di cura famigliare pesa ancora quasi esclusivamente sulle spalle delle donne.

Gli uomini risultano ancora prevalenti nella composizione delle commissioni di concorso e negli studi di ricerca, mentre, per contro, le donne risultano maggiormente vittime di episodi di violenza.



Il percorso di redazione del Bilancio di Genere ha trovato la sua centralità operativa in un gruppo di lavoro interdisciplinare a cui hanno partecipato referenti dei servizi socio sanitari dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria e esponenti dell’Università degli Studi di Ferrara, componenti dei servizi interaziendali, che sono condivisi tra AUSL e AOU, per esempio la formazione e il personale, nonché rappresentanti dello staff della Direzione Generale, del Comitato Unico di Garanzia (CUG) e del Board equità del S. Anna e del Centro Universitario di Studi sulla Medicina di Genere di Ferrara.


Il Bilancio di Genere Ospfe è visionabile a questo link:

https://www.ospfe.it/amministrazione/uffici/area-comunicazione/bilancio-di-genere

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Ultimo aggiornamento

07-02-2023 13:02

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