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Grande interesse e partecipazione al seminario di formazione “La dipendenza oggi: la trasformazione dei consumi e l’emergere di nuovi comportamenti disfunzionali. Riflessione sul tema per una lettura attuale del fenomeno” che si è tenuto oggi, sabato 19 novembre, presso la sala del Consiglio Comunale di Ferrara.

L’evento formativo – organizzato dall’Ufficio Stampa e SerD dell'Azienda USL di Ferrara in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti e la Regione Emilia-Romagna e con il patrocinio del Comune di Ferrara – ha riunito operatori sanitari e giornalisti per accendere i riflettori sul complesso mondo delle dipendenze, su cui è necessario fare formazione, comunicazione e prevenzione come sviluppato dal Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025, all’interno del piano PP04 sulle "Dipendenze".

I lavori – aperti dai saluti dell’assessore comunale alle Politiche Sociali Cristina Coletti che ha espresso “la vicinanza dell’amministrazione a un tema di cui non si conosce mai abbastanza ma che è importante comprendere per essere pronti ad affrontare il cambiamento” – hanno visto l’alternarsi degli interventi di esperti del settore per approfondire alcuni aspetti dei cambiamenti in atto: dal consumo di sostanze, ai disagi psicosociali con cui le dipendenze si manifestano, fino ad arrivare ai bisogni di comprensione alle più attuali esigenze della società.

Comprensione e non stigmatizzazione è la chiave di lettura per “Ripensare la dipendenza: tra normalità e nuove forme di patologia” come spiegato da Luisa Garofani, direttrice SerD AUSLFE, perché “il mondo dei consumi è cambiato ed è aumentato in maniera esponenziale nel tempo, e la dipendenza diventa malattia quando spezza l’equilibrio”, che si parli delle diverse tipologie di dipendenza: droga, alcol, gioco d’azzardo, tabacco, cibo, tecnologia, farmaci, sesso, notorietà, tutte legate al meccanismo della dipendenza del piacere.

I problemi giovanili delle “Nuove generazioni nella società che cambia” sono stati affrontati da Sabina Tassinari, responsabile Unità Operativa Nuove Generazioni del Comune di Ferrara.

La dipendenza da sostanze stupefacenti oggi: poliabuso di droghe e consumo di alcol alla ricerca di soluzioni personalizzate” illustrata da Massimo Trombini, medico tossicologo SerD, ha lasciato ampio spazio al problema della sindrome feto-alcolica con un messaggio importante, “Zero alcol in gravidanza”, lanciato dall’associazione AIDEFAD (Associazione Italiana Disordini da Esposizione Fetale ad Alcol e/o droghe - ETS) attraverso l’intervento della responsabile Alessandra Pisa e del videomessaggio del presidente Claudio Diaz.

Ma “Perché perdiamo il controllo sui nostri comportamenti?” è la domanda affrontata da Ilaria Galleran e Linda Borra, psicologhe Area Prevenzione Equipe DGA - Disturbo Gioco d’Azzardo SerD, che hanno sviscerato le new addictions, le dipendenze comportamentali, ovvero “comportamenti socialmente accettabili ma che possono sfociare in disagio: videogiochi, gioco d’azzardo (le uniche attualmente riconosciute dall’OMS), relazioni affettive, social network, sesso, sport, lavoro”.

Interessante il focus sul gioco d’azzardo: le persone giocano per diversi motivi (proposte irresistibili, triggers ambientali, ambienti di gioco, architettura dei giochi, grande offerta, sogni, aspetti neuro-psicobiologici) e possono progressivamente affrontare diversi stadi (ricreativo, problematico, patologico) con distorsioni cognitive nelle divere fasce d’età.

Anche l’alimentazione si inserisce in questo meccanismo, come chiarito da Stefano Caracciolo, direttore Disturbi del Comportamento Alimentare adulti dell’Azienda USL Ferrara e docente dell’Università degli Studi di Ferrara, nella relazione “Be Yourself! Come costruire un rapporto positivo con il proprio corpo e l’alimentazione: miti e realtà”, con le relative “difficoltà di individuare il giusto approccio alla prevenzione dei DCA in assenza di cause chiaramente individuate tra modelli negativi, fattori protettivi, stili di vita”.

Le sollecitazioni poste da Marco Battini, coordinatore del Coordinamento Regionale delle Unità di Strada della Regione Emilia-Romagna, su “Cosa significa fare prevenzione oggi: prossimità, prevenzione selettiva, limitazione dei rischi e promozione delle competenze” sono state molteplici.

Tra le sfide principali: rivedere la terminologia (“non sei tossicodipendente ma hai un problema di dipendenza patologica”), evitare giudizi e costruire processi per destigmatizzare (“perché la malattia non è una colpa”), fare prevenzione (“che vuol dire ‘sostare nel corridoio’, ovvero stare vicino alle situazioni, capire quali cambiamenti avvengono e fare collegamenti tra servizi per intercettare precocemente i bisogni”). Impegno sulla prevenzione in tutti i campi (prevenzione universale, prevenzione selettiva, prevenzione indicata, riduzione dei rischi, riduzione dei danni) che si accompagna alla promozione della salute.

L’importanza della comunicazione è stata ripresa nel corso della tavola rotonda “Le dipendenze: esiste una chiave di lettura sulle nuove dipendenze fra normalità e patologia? Come parlarne?” con Luisa Garofani, Marco Battini e Marco Grana, giornalista, Servizio comunicazione/responsabile Web Azienda USL di Bologna. L’incontro, moderato da Nelson Bova, giornalista RAI Regione Emilia-Romagna, ha fatto emergere tutta l’urgenza di adeguare servizi e risposte, ma anche di porre l’attenzione ad una narrazione attenta del problema.

Per approfondire: Regione Emilia-Romagna, Piano della prevenzione 2021-2025

In allegato le slide presentate dai relatori e il videomessaggio di Diaz, presidente Associazione Italiana Disordini da Esposizione Fetale ad Alcol e/o droghe

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Ultimo aggiornamento

21-12-2022 11:12

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