Malattie del sonno: all’ospedale di Vaio è operativo un nuovo ambulatorio dedicato

Gestito da professionisti delle unità operative di Neurologia e di Medicina, ha già valutato circa 180 pazienti. Il neo servizio collabora con il Centro del sonno del Maggiore di Parma

11/02/2025 - All’ospedale di Vaio è operativo l’ambulatorio dedicato alla diagnosi e cura delle malattie del sonno, in particolare, della sindrome delle apnee ostruttive (OSAS).

Aperto nel giugno scorso, l’ambulatorio è gestito da professionisti del dipartimento Medico e della diagnostica dell’Azienda Usl di Parma: il referente organizzativo Andrea Melpignano (neurologo) e Antonio Carrozzo (tecnico di neurofisiopatologia) sono dell’unità operativa di Neurologia, mentre Maria Elena Mariano (pneumologa) dell’unità operativa di Medicina.

All’ambulatorio dell’ospedale di Vaio si accede con la richiesta del medico di medicina generale “visita neurologica/pneumologica c/o ambulatorio OSAS e patologie del sonno”, con prenotazione CUP (ad eccezione delle farmacie). 

L’ambulatorio è dotato di attrezzature dedicate per la diagnosi e il trattamento dei disturbi del sonno: un apparecchio per eseguire il monitoraggio cardiorespiratorio completo a 8 canali (ne vengono eseguiti 5-6 a settimana); ventilatori, saturimetri notturni per il monitoraggio della saturazione e della frequenza cardiaca. Sono garantiti esami della  funzione respiratoria quali ad esempio: spirometria, emogasanalisi, diffusione alveolo capillare o di neurofisiopatologia. Il percorso standard per ciascun paziente prevede almeno quattro accessi all’anno, fino ad arrivare ad un accesso in condizioni di stazionarietà.

Sono circa 180 i pazienti già valutati e, ad oggi, 30 sono stati trattati con la terapia ventilatoria notturna.

Il neo servizio è parte del percorso diagnostico terapeutico integrato per la diagnosi e trattamento delle malattie del sonno delle due Aziende sanitarie di Parma e lavora quindi in stretta collaborazione con il Centro del sonno del Maggiore.

“Dopo una prima valutazione - spiega Andrea Melpignano - se necessario, la persona viene presa in carico dall’ambulatorio.  Il paziente a Vaio può essere sottoposto a polisonnogramma, cioè al monitoraggio cardio-respiratorio e, se indicato, anche alla ventiloterapia notturna. Il trattamento si articola in visite di controllo ambulatoriali periodiche”. “I casi più complessi - conclude il neurologo - vengono costantemente sottoposti a discussione collegiale con eventuale invio al centro del Sonno del Maggiore, per indagini di secondo livello”. 

“Con questo nuovo servizio – afferma Francesca Spagnoli, direttrice ff Presidio ospedaliero Azienda Usl di Parma - cresce l’offerta di prestazioni assicurate dai professionisti dell’ospedale di Vaio che, in rete con i servizi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, garantisce sempre maggiori risposte ai bisogni di salute dei cittadini. In questa fase di avvio dell’attività, l’ambulatorio è operativo un solo giorno a settimana, ma è previsto un ampliamento delle aperture per far fronte alle numerose richieste”.

"L’OSAS di grado moderato-severo – aggiunge Liborio Parrino, direttore della Neurologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma - colpisce attorno al 13% della popolazione adulta; nel nostro Centro di Medicina del Sonno seguiamo, tra prime viste e controlli, circa 2.500 pazienti che necessitano di una presa in carico per trattare una patologia che ha ripercussioni pesanti sulla salute individuale e collettiva. Il percorso diagnostico terapeutico interaziendale dedicato alla sindrome delle apnee ostruttive è l’unico attivo in Regione Emilia-Romagna e offre un servizio multispecialistico di diagnosi, cura e follow-up dell’OSAS e di tutte le altre patologie del sonno".

Note

LA SINDROME DELL’APNEA OSTRUTTIVA DEL SONNO

La sindrome dell’apnea ostruttiva del sonno è caratterizzata da ripetuti episodi di parziale o completa ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno. Oltre a danneggiare la qualità del sonno di cui altera il ciclo, questa patologia determina la saturazione dell’ossigeno nel sangue, con possibili variazioni della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, comporta quindi un maggiore rischio di malattie cardiovascolari e neurovascolari.
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modificato:giovedì 6 marzo 2025

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