Prevenire la “sindrome del bambino scosso” con la corretta informazione
In occasione delle giornate nazionali del 5, 6 e 7 aprile le Aziende sanitarie di Parma rilanciano lo slogan “Non scuoterlo!” e ricordano cosa fare in caso di pianto prolungato del neonato
04/04/2025 - Prevenire la “sindrome del bambino scosso” con la corretta informazione è l’obiettivo delle giornate nazionali del 5, 6 e 7 aprile a cui aderiscono le Aziende sanitarie di Parma che rilanciano lo slogan “Non scuoterlo!” e ricordano cosa fare in caso di pianto prolungato del neonato.
Per l’occasione Azienda Ospedaliero-Universitaria e Azienda Usl di Parma promuovono due momenti informativi per la cittadinanza negli ospedali di Parma e Vaio (Fidenza).
All’Ospedale Maggiore di Parma lunedì 7 aprile dalle 10 alle 17 nell’atrio d’ingresso dell’Ospedale dei Bambini “Pietro Barilla” il personale medico e sanitario delle unità operative di Neonatologia, Clinica pediatrica e Pediatria generale e d’urgenza sarà a disposizione dei genitori per fornire consigli utili e materiale informativo, predisposto dalla Società italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica (Simeup).
All’Ospedale di Vaio a Fidenza è stato previsto un info point al day hospital dell'unità operativa di Pediatria al secondo piano del corpo M dalle 10 alle 12 dal 31 marzo fino al 7 aprile (escluso festivo).
La “sindrome del bambino scosso” ha il picco di incidenza tra le 2 settimane e i 6 mesi di vita, tempo di massima intensità del pianto del lattante. E’ questo il periodo più difficile per i neo genitori e più in generale per coloro che si prendono cura del bebè: il pianto incessante e ripetuto li mette a dura prova, fino a farli sentire in colpa, ad avvertire un senso di stanchezza e inadeguatezza.
“Mai scuotere il bambino con l’intento di farlo smettere di piangere!” E’ la raccomandazione di Sandra Rossi, direttrice sanitaria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria e di Alessandra Tassoni, sub commissaria sanitaria dell’Azienda Usl di Parma. “I muscoli del collo del bimbo sono ancora deboli, i bruschi e ripetuti movimenti del capo con oscillazioni in avanti e indietro causano lesioni irrimediabili al suo sistema nervoso. Scuotere il bambino può provocare emorragie cerebrali, convulsioni, disabilità motorie e intellettive, gravi danni alla vista e anche la morte”.
È necessario, pertanto, che tutti coloro che si prendono cura del bambino siano informati della pericolosità di un tale gesto che può essere compiuto istintivamente senza la premeditazione e la volontà di far male.
“In caso di pianti prolungati, i genitori ne possono parlare con il pediatra di fiducia, così da avere rassicurazioni sullo stato di salute del neonato e sulle cause del pianto – precisano Rossi e Tassoni - poiché il pianto prolungato è una manifestazione che può presentarsi nelle normali fasi di sviluppo del bimbo e i consigli del pediatra potranno essere di valido aiuto per gestirlo al meglio”.
Il bimbo può piangere per differenti motivi: può aver bisogno della poppata, del cambio del pannolino, di essere cullato. Anche un bagnetto può aiutare a calmarlo, così come un giro fuori casa, in auto o a piedi, con la carrozzina.
“Se di fronte al pianto incessante del bambino il genitore si sente stanco, impotente, percepisce un senso di frustrazione, è utile mettere il neonato nella culla, in sicurezza, e prendersi una pausa, così da riavvicinarsi poco dopo al bimbo più calmo e sereno. Per chi ne ha la possibilità, un familiare può essere di grande aiuto in questo momento di pausa. Se permane il senso di inadeguatezza o per qualsiasi ragione si avverte la necessità di avere un supporto, è sempre possibile rivolgersi al personale dell’ospedale o dei consultori”, concludono le direttrici.
La campagna “Non scuoterlo” è organizzata dalla Fondazione Terre des Hommes e SIMEUP (Società italiana di medicina di emergenza e pediatria), con ANPAS (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze), FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), nonché con la Rete Ospedaliera per la Prevenzione del Maltrattamento Infantile. Scopri di più
modificato: | giovedì 10 aprile 2025 |
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