11/12/2024 - La Stroke unit dell’ospedale di Vaio si conferma una importante struttura di riferimento in Italia per il trattamento dell’ictus ischemico con trombolisi. A certificarlo è uno studio fatto da ESO-Angels, rete internazionale per il monitoraggio e l’adeguamento delle strutture ospedaliere alla gestione ottimale delle Stroke unit ed ai trattamenti di rivascolarizzazione acuta tempo-dipendenti con lo scopo di ridurre la mortalità e la disabilità permanente a lungo termine.
Dall’analisi dei dati clinici relativi al secondo trimestre del 2024 di circa quattrocento strutture in tutto il mondo, ESO-Angels ha conferito a quella fidentina il premio Eso Diamond, cioè quello per i migliori standard di intervento della fase acuta e post-acuta assistenziale ospedaliera. In particolare la Stroke unit dell’unità operativa di Neurologia, di cui è referente Letizia Concari, è stata riconosciuta tra i centri nazionali in cui la trombolisi – terapia farmacologica che consente di disgregare i trombi e quindi disostruire l’arteria occlusa – avviene con i tempi più veloci e con protocolli di intervento all’avanguardia. In caso di accesso per ictus ischemico, l’ospedale di Vaio vanta tempi particolarmente celeri nel periodo chiamato door-to-needle, cioè il lasso di tempo che intercorre dall’arrivo del paziente in pronto soccorso all’inizio della somministrazione del trattamento, che nel 50% dei casi avviene nei primi 45 minuti. La Stroke unit di Fidenza è in rete con il centro di riferimento di Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma per l’invio di pazienti che dovessero necessitare anche di trattamento meccanico di trombectomia.
“Siamo molto soddisfatti per questo riconoscimento – afferma la direttrice dell’unità operativa di Neurologia dell’ospedale di Vaio Doriana Medici – perché viene premiata la professionalità del personale della Neurologia e l’efficace integrazione multiprofessionale e multidisciplinare del nostro ospedale. Quello della Stroke unit – continua Medici - è un autentico lavoro di squadra, di tutto il personale medico e di comparto delle singole unità operative coinvolte: 118-Emergenza territoriale, Pronto soccorso, Neurologia e Radiologia. E’ un riconoscimento per tutto l’Ospedale di Fidenza”.
L’ictus ischemico, definito anche stroke, è una condizione patologica acuta che si verifica in seguito all’interruzione del flusso di sangue in un’area del cervello; il trattamento richiede un intervento tempestivo, in modo da poter ridurre al minimo i danni permanenti e le disabilità.
Il trattamento dell’ictus ischemico acuto è stato rivoluzionato da quando, a partire dal 2015, è stata introdotta nella pratica clinica la procedura di trombectomia meccanica, ovvero la possibilità di intervenire per rimuovere meccanicamente il trombo che ostruisce un’arteria cerebrale. “Nonostante la trombectomia rappresenti ad oggi l’approccio più efficace per il trattamento dell’ictus ischemico acuto, essa può essere praticata soltanto in centri di riferimento ad alta specializzazione – spiega Alessandro Pezzini, responsabile percorso Stroke care di Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma – In Emilia-Romagna, sono 5 i Centri abilitati: per le province di Parma e Piacenza, in particolare, il centro di riferimento è l’ospedale Maggiore, che effettua ogni anno circa 180-200 procedure di trombectomia meccanica”.
Alle parole di Doriana Medici fa eco la direttrice f.f. del presidio ospedaliero dell’Azienda Usl Francesca Spagnoli, che sottolinea quanto “sinergia, integrazione e competenza sono tre concetti che devono guidare tutti gli ambiti di cura, in particolare quelli tempo-dipendenti dove il lavoro di squadra gioca un ruolo determinante”.