Coronavirus. I Carabinieri consegnano al presidente Bonaccini cinque ventilatori polmonari
Su disposizione del Prefetto di Parma, e in collaborazione con l'Agenzia della Dogane, i militari dell'Arma hanno scoperto una operazione triangolare che partiva dall'azienda produttrice del parmense e passava da una ditta polacca
Bologna, 17 marzo 2020 - I Carabinieri del Nas di Parma hanno consegnato questa mattina al presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, cinque ventilatori polmonari automatici con i relativi accessori, originariamente destinati all’esportazione negli Emirati Arabi Uniti. Destinazione finale che sarebbe stata raggiunta attraverso un’operazione triangolare che partiva dall’azienda produttrice, del parmense, passando per una ditta polacca.
I dispositivi, requisiti dai Nas di Parma in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane, sulla base del decreto disposto dal Prefetto di Parma, Giuseppe Forlani, vengono invece ora messi immediatamente a disposizione degli operatori sanitari dell’Emilia-Romagna e per questo sono stati consegnati al presidente della Regione. Andranno subito ad aumentare la dotazione tecnica necessaria per rispondere in maniera sempre più efficace alla gestione dell’emergenza coronavirus.
Il presidente della Regione, accogliendo la delegazione dei Nas, guidata dal Maggiore Gianfranco Di Sario, ha ringraziato i militari e l’Arma dei Carabinieri per il loro supporto: “La nostra sanità sta affrontando il momento più difficile di sempre, con grande professionalità e con uno spirito di abnegazione che ci rende orgogliosi del lavoro dei nostri sanitari. Assicurare la piena disponibilità delle dotazioni tecnologiche necessarie è per noi indispensabile, anche attraverso operazioni come quella di oggi, che contribuirà a dare ai nostri operatori migliori condizioni in cui lavorare. Un’operazione- ha concluso- perfettamente in linea con l’auspicio che avevo avanzato già all’inizio dell’emergenza sanitaria, quando insieme ai miei colleghi presidenti di Regione avevo chiesto, in quel caso riferito ai dispositivi di protezione individuale, che quelli prodotti in Italia rimanessero nel nostro Paese, arrivando, se necessario, alla loro requisizione”.