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Screening cervicale

Screening del collo dell'utero

Si può eseguire il Pap-test o il test HPV in gravidanza?

Si può eseguire entro la decima settimana, oltre tale data è opportuno contattare il centro screening al numero indicato nella lettera.

Quali strumenti e materiali vengono usati per l’esecuzione dell’esame?

Si usano un piccolo divaricatore (speculum) per vedere il collo dell’utero, una spatolina e uno spazzolino sterili monouso, per raccogliere il materiale.

Quali sono le fasce di età interessate dallo screening e con quale test?

Le donne dai 30 ai 64 anni sono invitate a eseguire un HPV test ogni 5 anni.

Le donne dai 25 ai 29 anni sono invitate a eseguire un Pap-test ogni tre anni.

Quali sono le condizioni in cui si può eseguire il Pap-test o il test HPV e quando non si può?

Non si può eseguire il Pap-test o il test HPV durante le mestruazioni, che devono essere finite da almeno 3 giorni.

Prima di eseguire il Pap-test o il test HPV si consiglia di:

  • non utilizzare farmaci per via vaginale (candelette, ovuli, creme, lavande): eventuali terapie locali vanno sospese almeno 3 giorni prima dell’esecuzione del test.
  • astenersi dai rapporti sessuali, anche se con preservativo, nei due giorni precedenti il prelievo
  • non devono essere effettuate visite ginecologiche o ecografie transvaginali nei due giorni precedenti l’esecuzione del test.

Non vi sono controindicazioni in corso di allattamento.

Non è consigliato il Pap-test o il test HPV a chi non ha mai avuto rapporti sessuali, in quanto il rischio di tumore del collo uterino è veramente minimo.

Le donne che hanno avuto un’asportazione totale dell’utero (isterectomia totale) non vengono invitate ad eseguire il test di screening, in quanto non hanno più il collo dell’utero. Chi ha eseguito l’isterectomia totale per un tumore dell’apparato ginecologico è bene che prosegua nel tempo i controlli oncologici indicati dal suo medico specialista.

Se l’asportazione dell’utero è stata parziale, ossia il collo dell’utero non è stato asportato (isterectomia sub-totale), il test va eseguito e la donna continuerà ad essere invitata a partecipare al programma di screening.

Quali sono i limiti dei test di screening usati?

Il Pap-test può risultare anormale anche se non vi sono lesioni significative del collo dell’utero. Al contrario, in alcuni rari casi il Pap-test non evidenzia lesioni alla cervice uterina anche se presenti.

Occorre ricordare che solo una donna ogni 8.930 che eseguono regolarmente il Pap-test sviluppa un tumore al collo dell’utero, quindi tale evento è rarissimo. Il test HPV rileva la presenza o meno di un’infezione, condizione necessaria ma non sufficiente affinché si sviluppi una lesione del collo dell’utero. In molti casi l’infezione scompare spontaneamente. E’ raro che il test risulti positivo se non vi è infezione.

Il test HPV e il Pap-test sono comunque gli esami più efficaci per prevenire il tumore del collo dell’utero nelle fasce di età già indicate. Come tutti gli esami presentano però dei limiti e non possono individuare altre malattie ginecologiche.

Se in attesa del prossimo invito nota qualcosa di insolito consulti il suo medico di fiducia.

Perché sono queste le fasce interessate e perché sono proposti esami diversi?

Per le donne al di sopra dei 30 anni di età e fino ai 64 anni, la Regione Emilia-Romagna ha deciso di adottare il test per la ricerca del Papillomavirus (HPV) perché recenti studi hanno dimostrato, in tale fascia di età, la maggior efficacia del test HPV, proposto ogni 5 anni, nell’identificare precocemente le lesioni a rischio per il tumore del collo dell’utero.

Nella fascia di età tra i 25 e i 29 anni invece il Pap-test rimane il test più efficace. Infatti, l’infezione da HPV è molto frequente in questa età, ma scompare spontaneamente nell’80% delle donne. Spesso si tratta di infezioni recenti che possono causare lesioni ad alta probabilità di regressione spontanea, pertanto il test HPV, in questa fascia, comporterebbe un elevato rischio di esami e trattamenti inutili.

Iniziare lo screening prima dei 25 anni può comportare la diagnosi di lesioni che hanno un'alta probabilità di regredire spontaneamente, rischiando quindi un eccesso di diagnosi e di trattamento. Dopo i 64 anni, per una donna che ha eseguito regolarmente il Pap-test o il test HPV, si può ragionevolmente escludere la presenza di questo tumore anche per gli anni futuri, visti i tempi di sviluppo molto lenti. Se una donna di 65 anni o più, non ha mai eseguito un Pap-test o un test HPV, pur non rientrando per età nei protocolli di screening, dovrebbe effettuare il test HPV almeno una volta.

Perché non è utile effettuare sia il Pap-test che il test HPV a tutte le donne?

Perché la diagnosi di infezione da HPV precede il formarsi di eventuali lesioni, mentre il Pap test evidenzia eventuali lesioni dovute alla persistenza dell’infezione. Se una donna è invitata a fare lo screening con il test HPV farà un unico prelievo che serve sia per il test HPV che per il Pap-test. Il Pap-test però sarà letto solo se il test HPV sarà positivo, in maniera tale da fornire indicazioni utili per i successivi controlli.

Gli studi hanno dimostrato che se si leggesse sempre il Pap-test, quindi anche dopo un test HPV negativo, si manderebbero a fare colposcopia molte donne che non hanno alcuna lesione.

Perché non è utile effettuare il test di screening più frequentemente?

Perché l’infezione da HPV è molto frequente ma scompare spontaneamente nell’80% delle donne nell’arco di 12-18 mesi. Il Pap-test ogni 3 anni (età 25-29) è molto efficace per individuare lesioni del collo dell’utero. Fare i test di screening a intervalli ravvicinati rispetto a quelli consigliati non aumenta l’efficacia e comporta il rischio di esami e approfondimenti inutili.

Perché il test HPV va ripetuto ogni 5 anni invece che ogni 3 anni come il Pap-test?

Il Pap-test evidenzia eventuali lesioni del collo dell’utero, dovute a persistente infezione da virus HPV, la diagnosi di infezione precede quindi il formarsi di eventuali lesioni. Dopo un test HPV negativo, è inutile eseguire un successivo test prima di 5 anni, infatti eventuali nuove infezioni possono sparire da sole (80%) e comunque sono necessari tempi lunghi perché si possano sviluppare lesioni a rischio, che spesso possono ancora regredire spontaneamente. Il test HPV eseguito ogni 5 anni sopra i 30 anni di età trova più lesioni di quelle che trova il Pap-test ogni 3 anni e trova queste lesioni più precocemente.

Perché alcune donne sono invitate ad eseguire il Pap-test e altre il test HPV?

Il passaggio dal Pap-test al test HPV nella regione Emilia-Romagna sarà graduale, la fase di transizione durerà 3 anni. In questi tre anni sempre più donne saranno invitate ad eseguire il test HPV al posto del Pap-test, fino ad arrivare ad eseguire il test HPV a tutte le donne sopra i 30 anni. La gradualità del passaggio è necessaria per esigenze organizzative di efficienza.

Oltre al test, viene eseguita anche la visita medica specialistica?

No, in occasione del test di screening non viene eseguita la visita ginecologica, ma solo la raccolta del materiale necessario per il test.

Mi hanno richiamato per accertamenti: cosa vuol dire?

E’ possibile trovare informazioni su questo argomento nella sezione documentazione, opuscoli informativi: https://salute.regione.emilia-romagna.it/screening/tumori-femminili/documentazione/opuscoli-informativi/Regione_ER_Opuscolo_DopoPapTest_web.pdf

La colposcopia è un esame più preciso del Pap-test?

No, non è un esame più preciso. Nell’ambito dello screening è un esame di approfondimento diagnostico che consiste nell’osservazione del collo dell’utero a forte ingrandimento. La colposcopia è un esame indispensabile per la localizzazione delle lesione riscontrate sul collo dell’utero e per la loro cura. Va eseguita solo dopo un Pap-test sospetto o che mostra alterazioni cellulari dubbie o in presenza di infezione da virus HPV persistente.

In cosa consiste l’esame per il Pap-test? E per il test HPV?

Il Pap-test è un esame citologico: consiste in una delicata raccolta di cellule dal collo dell’utero con una spatola e uno spazzolino; il materiale viene poi analizzato al microscopio. Il Pap-test non è doloroso.

Il test HPV è un esame del tutto simile ma il materiale prelevato viene esaminato in laboratorio per la ricerca del papilloma virus umano (HPV). Questo tipo di prelievo permette di effettuare anche l’eventuale Pap-test nel caso in cui il test HPV sia positivo.

Dopo il Pap-test o il test HPV è possibile che si verifichino sanguinamenti?

Un lieve sanguinamento dopo il Pap-test o il test HPV è frequente ma non deve preoccupare.

Da chi viene eseguito l’esame?

L’esame viene eseguito da un’ostetrica/ostetrico.

Cosa fare se si hanno familiari con patologie tumorali?

Niente di particolare rispetto al programma di screening proposto: il tumore del collo dell’utero non è legato alla familiarità.

Cosa è cambiato nello screening del collo dell’utero?

A partire dalla fine del 2015 si introduce il test HPV come test principale in sostituzione del Pap-test per la fascia di età dai 30 ai 64 anni. Gradualmente, tutte le donne di questa classe di età saranno invitate ad eseguire il test HPV, iniziando con la fascia 50-64 anni.

Chi ha fatto il vaccino HPV deve fare lo screening?

Sì, sarà importante continuare a fare lo screening, perché il vaccino previene oltre il 70% dei tumori del collo dell’utero, ma non il 100%.

Che cosa viene evidenziato con l’esame?

Il test HPV serve per rilevare la presenza di virus HPV ad alto rischio oncogeno, cioè i virus che possono causare il tumore del collo dell’utero.

Con il Pap-test si possono vedere eventuali alterazioni cellulari del collo dell’utero causate dal virus HPV.

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ultima modifica 2019-10-29T11:38:31+02:00
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