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Il 3 dicembre 2024 ricorre la Giornata Internazionale delle persone con disabilità, un appuntamento che si rinnova ogni anno con lo scopo di sensibilizzare istituzioni e società civile sulla promozione dei diritti e del benessere delle persone con disabilità. Si tratta di un'importante occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica su tutti gli aspetti che riguardano le attività di vita delle persone con disabilità, mettendo al centro dell'attenzione mondiale il tema della parità dei diritti attraverso il superamento di ogni tipo di esclusione.


LA RIABILITAZIONE SAN GIORGIO DELL’OSPEDALE DI CONA. La presa in carico delle persone con disabilità è connaturata alla riabilitazione che ha lo scopo, da un lato, di promuovere il massimo recupero delle funzioni compromesse dalla patologia, qualunque ne sia la natura e l’origine e, dall’altro, di garantire alla persona disabile la massima indipendenza e partecipazione possibile alla vita sociale ed economica. Tutto questo guardando alla persona nella sua interezza bio-psico-sociale nell’intero percorso di cura. Fondamentale per questi obiettivi è l’uso coordinato di interventi medici, sociali ed educativi all’interno di un percorso dove la riabilitazione medica si integri con la riabilitazione sociale.

Il Servizio vede al suo interno l’Unità Operativa di Medicina Riabilitativa (UMR) - diretta dalla dott.ssa Antonella Bergonzoni - e l’Unità Operativa Gravi Cerebrolesioni (UGC), diretta dalla dott.ssa Susanna Lavezzi, dove vengono accolti oltre 300 pazienti all’anno. Si tratta di persone affette da esiti di ictus cerebrale, gravi cerebrolesioni con pregresso stato di coma, politraumi, lesioni midollari, neuropatie, patologie cardiorespiratorie importanti; oltre che persone che presentano molteplici menomazioni senso-motorie, cognitive e limitazioni nello svolgimento di diverse attività. All’interno della Riabilitazione dell’ospedale di Cona vengono anche svolte attività riabilitative in day hospital e in ambulatori dedicati, indirizzate a persone colpite da innumerevoli patologie causa di disabilità, come ad esempio Sclerosi Multipla (SM), Parkinson, Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), atassie cerebrali, neoplasie a carico di diversi apparati, patologie ortopediche e reumatologiche. Sono dunque diverse centinaia le persone che vengono seguite ogni anno presso la Riabilitazione a Cona, cui si aggiungono tutte quelle prese in carico negli ambulatori che si trovano nella Casa della Comunità “Cittadella S. Rocco” di Ferrara.


Da sottolineare anche altre due importanti strutture organizzative implementate all’interno dell’Area di Riabilitazione Neurologica. Da un lato il Programma di Riabilitazione vascolare e Medicina dell’Esercizio (diretto dal prof. Fabio Manfredini) che si adopera - attraverso programmi di esercizio fisico mirato - per la riduzione di diverse forme di disabilità (conseguenti a patologie vascolari arteriose, nefropatie e patologie dismetaboliche) e per favorire il benessere delle persone. Dall’altro l’Unità Operativa dedicata alle patologie degenerative (SM, Parkinson, SLA), diretta dalla prof.ssa Sofia Straudi, che si occupa di percorsi e programmi riabilitativi per le persone con menomazioni e disabilità legate a queste specifiche patologie, mettendo in campo anche trattamenti innovativi per il recupero e la riduzione della disabilità e per la migliore la gestione degli esiti anche nella cronicità. Il tutto in piena sintonia ed integrazione con il territorio provinciale e con l’Unità Operativa di Riabilitazione Territoriale di Ferrara e provincia.


Uno dei punti chiave – mette in evidenza la dott.ssa Lavezzi - del lavoro che si svolge presso la Riabilitazione S. Giorgio è l’attuazione di un progetto riabilitativo individuale che prevede molteplici programmi di intervento e viene svolto da un team riabilitativo di professionisti (fisiatri, fisioterapisti, logopedisti, infermieri, operatori socio sanitari), che operano in maniera integrata, con modalità interprofessionale, e dove la persona con disabilità è al centro del processo di cura insieme a famiglia e caregiver. Durante il ricovero ospedaliero, in particolare (ma anche per le persone che afferiscono in Day Hospital), oltre agli interventi specifici di riabilitazione medica, vengono attivati percorsi di reinserimento a tutti i livelli, familiare, sociale, scolastico e lavorativo, in forte integrazione con enti e istituzioni territoriali. Vengono realizzati programmi specifici di terapia occupazionale per promuovere la maggiore autonomia possibile della persona nelle attività quotidiane, come ad esempio: la “Scuola  in Ospedale”, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico di Ferrara, la Riabilitazione professionale, in collaborazione con l’Istituto Don Calabria-Citta del Ragazzol’attività sportiva personalizzata, insieme ai tecnici del Comitato Paralimpico (CIP) e i programmi per la ripresa di vita indipendente, in collaborazione con l’Associazione Casa e Lavoro di Ferrara. Tutte queste attività sono presenti da molti anni e sono rese possibili grazie alla grande sensibilità dell’intera Azienda Ospedaliera, nell’attivazione di apposite convenzioni e accordi di partnerariato”.


Numerose sono poi le iniziative che, da diversi anni si svolgono all’interno del S. Giorgio, orientate a promuovere la dimensione partecipativa delle persone disabili accolte ed a sensibilizzare utenti e professionisti a saper “guardare oltre le disabilità”. Si tratta di eventi divulgativi e di attività svolte da ex pazienti dopo la dimissione: presentazione di libri, esposizione di opere d’arte pittorica, promozione di eventi musicali, attività di teatro; ma anche lo svolgimento di cerimonie (matrimoni, lauree o altre celebrazioni) che coinvolgono le persone ricoverate, testimoniando la capacità di saper superare la dimensione sanitaria della cura, promuovendo e dando voce alla realizzazione del progetto di vita delle persone già durante la fase di ricovero.


Di rilievo – prosegue Lavezzi - è anche l’interazione con le associazioni di volontariato, che da molti anni offrono il loro servizio a favore delle persone con disabilità, nei diversi setting di cura, collaborando con i professionisti per promuovere il benessere dei pazienti attraverso attività di intrattenimento e di sensibilizzazione. Tra queste ad esempio la collaborazione con ALICe (Associazione per la lotta all’ictus cerebrale), AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), Associazione Parkinsoniani e caregiver ops, Gruppo Estense Parkinson Ferrara, AssiSLA Onlus, con i Volontari del Sorriso, i Pagliacci senza Gloria e l’Associazione nazionale Traumi Cranici”.


Importante anche l’impegno profuso per migliorare la continuità ospedale-territorio nella presa in carico delle persone con disabilità, guardando “oltre” l’ospedale. Il tutto anche attraverso la partecipazione della Riabilitazione ai diversi PDTA interaziendali - come quelli dedicati alle persone colpite da ictus, da sclerosi multipla, SLA, Parkinson, tumore della mammella e del polmone - e quelli più recenti dedicati alle neoplasie del tratto gastrointestinale.

Un altro aspetto da sottolineare è quello dell’implementazione delle attività di telemedicina - sia sotto forma di televisita che attraverso programmi di teleriabilitazione motoria e cognitiva - rivolti a persone con disabilità afferenti ad ambulatori e day hospital. Ad esempio le televisite a favore di persone con grave cerebrolesione che vengono seguite a distanza, nell’intero territorio nazionale, dopo il ricovero ospedaliero con il coinvolgimento di care giver e team di cura ed assistenza dei territori. Il tutto per garantire la gestione ottimale degli esiti nel tempo ed ottimizzare i recuperi, favorendo anche il pieno inserimento delle persone nei propri territori.


La recente promulgazione, lo scorso maggio 2024, della Legge delega sulla disabilità – conclude la dott.ssa Lavezzi - con l’istituzione dell’Osservatorio Nazionale sulle Disabilità (OND) rappresenta un’ulteriore sfida anche per chi si occupa di riabilitazione, nel concorrere alla realizzazione del progetto di vita delle persone con disabilità e nel promuovere la cultura dell’integrazione della persona disabile lungo tutto il percorso di cura e nella vita di tutti i giorni. Auspico che la riabilitazione aziendale tutta, continui a lavorare con impegno, professionalità, competenza, expertise, passione, rispetto, convinzione, condivisione ed empatia per il migliore processo di cura e per questi obiettivi, che sono segno di grande civiltà”.


LA RIABILITAZIONE TERRITORIALE DELL’AZIENDA USL DI FERRARA (diretta dalla dott.ssa Elisabetta Zucchini) si occupa dei pazienti con disabilità che necessitano di trattamento riabilitativo con un progetto che può essere elaborato nel corso di una visita presso gli ambulatori di fisiatria della provincia di Ferrara o derivare da percorsi, iniziati durante il ricovero in ospedale, e che necessitano di continuità in struttura, in ambulatorio o a domicilio. Il Servizio, nella presa in carico delle persone con disabilità, ricopre un ruolo fondamentale per la continuità assistenziale ospedale-territorio e si svolge - con attività ambulatoriale e di consulenza - su tutta la provincia negli ospedali di Argenta, Cento e Lagosanto, nelle Case della salute di Ferrara, Copparo e Portomaggiore e negli Ospedali di Comunità di Copparo, Comacchio e Cona.


La Riabilitazione Territoriale – commenta la dott.ssa Zucchini - ha un ruolo di rilievo in molti Percorsi Diagnostico Terapeutico Assistenziali, sia per patologie cronico-progressive ad elevata frequenza sia per altre più rare ma ad elevato impatto socio-sanitario. Sono declinati, in tutte le fasi della malattia, i vari aspetti riabilitativi per la continuità riabilitativa nel territorio di competenza e il reinserimento a domicilio del paziente, con l’obiettivo del ripristino della funzionalità recuperabile e monitoraggio della disabilità nel tempo. Si tratta di un processo di presa in carico complessivo rivolto alla persona ed al caregiver in cui siano garantite continuità di cura, appropriatezza ed equità di trattamento. Scopo del progetto riabilitativo è identificare il percorso più idoneo ed efficiente con l’obiettivo, alla dimissione dall’ospedale, di recuperare e/o ridurre la disabilità, derivante da patologie acute o croniche, e raggiungere la massima autonomia possibile. Il percorso vede la partecipazione di un team multiprofessionale che comprende medici, fisioterapisti e logopedisti, coinvolgendo in prima persona il paziente ma anche la sua famiglia e le varie associazioni di malati. Tutto questo con l’obiettivo di essere sempre più vicini ai cittadini, con particolare attenzione anche alle innovazioni tecnologiche in materia come la teleriabilitazione”.


LA DIREZIONE ASSISTENZIALE DELLE AZIENDE SANITARIE FERRARESI (diretta dalla dott.ssa Marika Colombi) concorre, per tramite dei professionisti ad essa afferenti, all’attuazione di percorsi inclusivi sostenibili rivolti all’intera popolazione, con particolare attenzione alle persone con disabilità e alle loro famiglie. Le sue azioni vengono svolte attraverso coordinamento e promozione di una visione integrata dei servizi assistenziali e socio sanitari affinchè ogni persona con disabilità riceva un’assistenza personalizzata e multidisciplinare. Collabora inoltre con enti ed Istituzioni alla promozione di progetti territoriali di empowerment delle persone con disabilità.


L'inclusività – sottolinea la dott.ssa Colombi – è un obiettivo in cui tutti, persone con disabilità, le loro famiglie, i cittadini e gli operatori del settore sono impegnati per promuovere una società resiliente per tutti attraverso l'eliminazione della disparità di genere ed il potenziamento dei servizi educativi, sanitari e sociali. In presenza di disabilità fisiche la riabilitazione aiuta a conservare le funzioni motorie residue e a svilupparne altre non presenti, aumentando così il livello di autonomia della persona nella vita quotidiana e migliorandone la qualità. Indipendentemente dall’origine della disabilità si configura come una componente chiave nella promozione del benessere e nel supporto al superamento delle sfide imposte dalla disabilità”.


A livello provinciale i professionisti sanitari, in un’ottica multiprofessionale, operano sia a livello ospedaliero che a livello territoriale. La presa in carico ospedaliera rappresenta l'inizio di un percorso che, ottimizzando le cure, accompagna il paziente fino ad ottenere il maggior livello di autonomia perseguibile e, se possibile, il rientro a domicilio. Il percorso si sviluppa nelle aree di degenza per acuti e post-acuti, utilizza tutti i setting disponibili e prosegue a livello territoriale, garantendo così la continuità assistenziale. All’interno dei servizi riabilitativi provinciali, al fine di garantire una sanità di prossimità, si è ritenuto indispensabile avviare un’offerta di presa in carico riabilitativa domiciliare con interventi di counseling, educazione all’auto cura, formazione ai care-giver, valutazione e/o formazione all’ausilio e valutazione ambientale.


Si coglie l'occasione di questa ricorrenza – conclude la dott.ssa Colombi - per mettere in evidenza gli sforzi formativi e operativi che tutti i professionisti stanno mettendo in campo perchè nei progetti educativi e assistenziali il coinvolgimento della persona con disabilità e della sua famiglia abbia sempre più rilevanza. Questo anche per far sì che le persone con disabilità si sentano sempre più integrate, non solo nella vita sociale ma anche nella capacità di autodeterminazioneCon la legislazione, di recente approvazione, legata al “progetto di vita” si vuole superare la frammentarietà negli interventi dei servizi che operano per la persona con disabilità e creare sempre più integrazione e collaborazione fra i professionisti coinvolti. Questo rappresenta una sfida per gli operatori ed è, per le nostre aziende, una prassi con cui ogni giorno già si opera, nella convinzione che solo così facendo si possa migliorare la qualità di vita della persona con disabilità”.

Ultimo aggiornamento

02-12-2024 15:12

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