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La “stagione calda” corrisponde, per molti cittadini della provincia di Ferrara (e non solo), con la partenza per le classiche ferie estive. Da una parte il giustificato entusiasmo per l’inizio di un periodo di riposo e divertimento, dall’altro il senso di responsabilità verso la propria salute e quella delle persone che viaggiano con noi.

Per questo motivo anche l’Area Comunicazione delle Aziende Sanitarie ferraresi ha deciso di iniziare un piccolo “viaggio” di informazione su come affrontare, dal punto di vista sanitario, le ferie estive. Verranno trattate le principali problematiche, relative alla salute, che si possono incontrare lontani da casa, sia in Italia che all’estero. Consigli, ma anche spiegazioni su come prevenire alcune patologie e cosa portare in valigia per non farsi trovare impreparati.

Il nostro viaggio prosegue trattando la tematica dell’ESPOSIZIONE AL SOLE. Di questo abbiamo parlato con la prof.ssa Monica Corazza, Direttrice dell’Unità Operativa di Dermatologia dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara.

Prof.ssa Corazza, si parte per le vacanze estive: come si “comporta” la pelle quando è esposta al sole e quale è il ruolo della melanina?

Quando la pelle viene esposta al sole i raggi solari che la raggiungono creano un’infiammazione locale, che provoca un arrossamento (chiamato eritema). Un’esposizione prolungata, in una pelle non protetta da indumenti o da filtri solari, può indurre la comparsa di un’ustione. Questo significa che la cute ha raggiunto la dose massima tollerata di raggi ultravioletti. La pelle possiede tuttavia dei sistemi di difesa nei confronti dei raggi solari, tra cui la melanina, un pigmento prodotto da cellule “specializzate”, i melanociti. La melanina si comporta come un “filtro” che rende più difficile la penetrazione dei raggi solari nella profondità della pelle. Il sole stimola la formazione di nuova melanina, favorendo così l’abbronzatura. Questo ci fa capire che l’abbronzatura è a tutti gli effetti una reazione della pelle per proteggerci dal sole.

Quali sono le principali problematiche legate alla pelle per una sbagliata esposizione al sole?

I danni che possono derivare dall’esposizione ai raggi ultravioletti (raggi UVA e UVB) possono essere “acuti” o “cronici”. Un esempio di danno acuto è sicuramente l’ustione solare. Tra i danni cronici, ovvero derivanti dalle prolungate esposizioni al sole durante il passare degli anni, troviamo l’aumentato rischio di sviluppo di tumori cutanei. È importante prestare attenzione all’esposizione al sole e alle ustioni in età infantile: sono fattori importanti per lo sviluppo di tumori della pelle in età più avanzata. Un altro danno cronico è l’invecchiamento cutaneo (o fotoinvecchiamento). Questo si caratterizza per modificazioni della pelle che includono assottigliamento o inspessimento della pelle, “macchie” solari, rughe e aspetto a pelle raggrinzita.

Cosa fare prima di esporsi al sole?

“Quando si programma un’attività all’aria aperta che preveda un’esposizione solare prolungata (oltre i 30 minuti), è necessario indossare indumenti coprenti, cappellino e occhiali da sole per proteggere il più possibile la pelle. Nelle zone scoperte, in particolare il viso, il collo e gli arti, deve essere usato un prodotto per la protezione solare. Queste accortezze sono valide non solo quando ci si reca al mare, in piscina o in montagna, ma anche durante il lavoro, se richiede mansioni all’aria aperta, e durante tutte le altre attività quotidiane che spesso non associamo all’esposizione al sole (ad esempio spostamenti a piedi o in bicicletta in città, giardinaggio, passeggiate)”.

Quali sono gli orari in cui è meglio non esporsi al sole?

“Sarebbe meglio non esporsi al sole durante le ore più calde della giornata, tra le 11 e le 16, in quanto durante questa fascia oraria l’irraggiamento UV, responsabile delle ustioni e dei danni alle cellule della pelle, risulta essere più intenso. In caso di esposizione al sole è opportuno indossare indumenti protettivi, e applicare fotoprotettori su tutte le aree fotoesposte (viso e orecchie, collo e scollato, braccia e gambe e dorso dei piedi). Stare all’ombra non è sufficiente per proteggersi dai raggi solari, perché questi potrebbero essere riflessi dai materiali presenti intorno a noi, come cemento, sabbia, acqua e neve”.

Parliamo di creme solari: quali sono i consigli per un corretto utilizzo?

“I prodotti per la protezione solare disponibili sul mercato possono avere formulazioni diverse (crema, olio, spray, latte, gel…) e fattore protettivo (SPF) diverso. Il primo e fondamentale consiglio è quello di provare le diverse formulazioni disponibili e scegliere quella che più si preferisce, anche a seconda del contesto d’utilizzo (sport, tempo libero, vacanze). Se il prodotto si applica più piacevolmente risulta meno gravoso ripeterne l’applicazione. Sul mercato esistono anche i prodotti in stick: prestiamo molta attenzione, non vanno applicati solo sui nei (come spesso si vede)! Potrebbero risultare comodi da applicare a livello di qualche sede particolare, ma tutto il resto del corpo va adeguatamente protetto allo stesso modo.

La “potenza” delle creme solari viene indicata con la sigla SPF (Sun Protection Factor, cioè Fattore di Protezione Solare), che indica il grado di protezione che tale prodotto può garantire nei confronti dei raggi UVB. I prodotti oggi in commercio possono riportare un numero che varia dal 6 al 50+. Fino a qualche anno fa, alcuni prodotti presentavano sulla confezione la dicitura “protezione totale” o “schermo totale”; attualmente tale definizione non è più applicabile, perché nessun prodotto riesce a filtrare la totalità dei raggi ultravioletti”.

Su quale SPF dobbiamo orientarci per garantirci una adeguata protezione solare?

“La scelta del prodotto va adeguata a seconda dell’intensità della radiazione solare a cui si è esposti, al tipo di attività praticata e alla durata dell’esposizione al sole, oltre che al fototipo di appartenenza dell’individuo.

La nostra raccomandazione è l’utilizzo di un fotoprotettore con un SPF minimo di 30. Per i bambini, i soggetti con pelle molto chiara, e per coloro che hanno una pelle con segni di fotoinvecchiamento (ad esempio numerose “macchie” solari), è sempre meglio scegliere una protezione molto alta (50). Da tenere comunque presente che gli UVB non sono gli unici raggi solari da cui dobbiamo proteggerci. È bene che sull’etichetta del prodotto sia riportata anche una protezione nei confronti dei raggi UVA, i principali responsabili dell’invecchiamento cutaneo.

L’applicazione va eseguita prima di esporsi al sole e deve ripetersi durante tutto l’arco dell’esposizione solare, ogni 2 ore circa. Va rinnovata più frequentemente in caso di intensa sudorazione o bagno in mare o piscina”.

Per quanto riguarda, invece, la pelle cosa è bene fare dopo una giornata di sole?

“Se abbiamo trascorso la giornata al sole, nel caso in cui non si sia verificata un’ustione, sono consigliati una doccia tiepida e l’applicazione di un prodotto idratante. I cosiddetti “doposole” sono di solito piacevoli da applicare in quanto lenitivi e rinfrescanti. Se non li abbiamo a disposizione, possiamo applicare una crema idratante con texture leggera”.

E se ci si dovesse scottare, come bisogna comportarsi?

“In caso di ustione non severa, si osserva la comparsa di eritema (cioè rossore) a livello della cute interessata, accompagnata da calore locale e sensazione di bruciore. Si tratta di una condizione autorisolutiva nell’arco di qualche giorno, che non richiede l’uso di prodotti specifici. Si consiglia, in questo caso, l’applicazione di un prodotto topico lenitivo e di evitare quanto più possibile ulteriori esposizioni solari fino a completa risoluzione.

In caso di ustione severa, estesa, con presenza di bolle, dolore, comparsa di sintomatologia sistemica (febbre, malessere, vomito), si raccomanda di rivolgersi al proprio Medico Curante, al Medico di Continuità Assistenziale Turistica o al Dermatologo per la corretta gestione terapeutica. Nei casi più gravi potrebbe essere necessario recarsi al Pronto Soccorso per un reintegro dei liquidi persi”.

Prof.ssa qual è l’incidenza di patologie e problematiche correlate all’esposizione solare nella provincia di Ferrara?

“Ferrara è una città in cui l’esposizione al sole durante l’estate può essere intensa anche durante la vita quotidiana. Esempi sono l’uso della bicicletta per gli spostamenti lavorativi e nel tempo libero e la frequentazione delle mura cittadine per svariate attività sportive. Molte attività professionali si svolgono per forza al sole (pensiamo, ad esempio, ai pescatori e agli agricoltori). Inoltre non dimentichiamo la vicinanza alle spiagge dei Lidi. Il dermatologo si trova spesso a dover gestire un gran numero di ustioni proprio nei giorni successivi ai week end estivi”.

In conclusione, parliamo di medicinali: cosa bisogna portarsi in valigia?

“È fondamentale avere con sé, oltre alla crema solare, prodotti idratanti ipoallergenici e con potere lenitivo. Utili anche una crema contenente corticosteroide”.


Ultimo aggiornamento

31-07-2023 09:07

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