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“Un corretto stile di vita per la prevenzione dell'ictus: più forti dell’ictus”: questo il motto che caratterizza le iniziative che celebreranno la Giornata mondiale del 2023 contro questa patologia. L’ictus si verifica quando un’arteria cerebrale si rompe (emorragia) o viene occlusa (ischemia) ed è la principale causa di disabilità nel mondo. Colpisce infatti ogni anno più di 12 milioni di persone.

In occasione della Giornata Mondiale 2023, che si celebra, come ogni anno il 29 ottobre, la World Stroke Organization lancia il tema #PiuFortidellIctus (#GreaterThanSktroke) per ribadire che ben 9 ictus su 10 potrebbero essere prevenuti grazie a stili di vita adeguati, seguendo un’alimentazione corretta, bilanciata e sana come quella prevista dalla dieta mediterranea, astenendosi dal fumo, controllando pressione arteriosa, colesterolo, glicemia e fibrillazione atriale oltre che limitando il consumo di alcol.


IL CONVEGNO. Il 27 ottobre 2023, dalle ore 17.00 alle 19.00, A.L.I.Ce Ferrara odv (Associazione per la lotta all’ictus cerebrale) organizza, presso l’Istituto Vergani Navarra in via Sogari 3 a Ferrara, un incontro rivolto a tutta la popolazione (dal titolo “Un corretto stile di vita per la prevenzione dell’ictus”) per sensibilizzare su questa grave malattia. Si parlerà dei famigliari/caregivers, del loro ruolo e dei riconoscimenti legali di queste figure. L’incontro sarà preceduto dal saluto del prof. Massimiliano Urbinati, Dirigente Scolastico dell’Istituto Vergani Navarra di Ferrara e da Cristina Coletti, Assessore alle Politiche Sociali Comune di Ferrara. Moderatore dell’incontro sarà la dott.ssa Daniela Gragnaniello, Direttore Facente Funzioni dell’Unità Operativa di Neurologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara.


Il convegno si concentrerà sulle seguenti tematiche:

- riconoscimento dei sintomi dell’ictus, a cura del dott. Alessandro De Vito, Dirigente Medico dell’Unità Operativa di Neurologia del Sant’Anna;

- la dieta mediterranea sana e sostenibile, a cura della dott.ssa Cristina Saletti, Direttrice dell’Unità Operativa di Igiene degli Alimenti e Nutrizione dell’Azienda USL di Ferrara;

- l’importanza del movimento, a cura del prof. Fabio Manfredini, Professore Ordinario presso il Dipartimento di Neuroscienze e Riabilitazione - Sezione di Scienze Motorie dell’Università degli Studi di Ferrara;

- il ruolo dei caregivers, a cura della dott.ssa Loredana Ligabue, Associazione CARER (Associazione Caregiver famigliari ETS);

- il ruolo dell’Associazione A.L.I.Ce Ferrara odv, a cura di Claudio Mari (Presidente).

Al termine dell’evento A.L.I.Ce offrirà un aperitivo preparato dagli studenti dell’Istituto Vergani Navarra. Il convegno, rivolto a tutti, ha il patrocinio del Comune di Ferrara e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara.


L’ASSOCIAZIONE A.L.I.C.E FERRARA ODV. “E’ quando hai avuto un ictus – commenta Claudio Mari, Presidente dell’Associazione - che ti rendi conto di quanto si abbia bisogno delle strutture che ti possono essere di aiuto per te e per la tua famiglia. Non solo: ti rendi conto di quello che succede ad una persona che ha subito un ictus e di ciò che richiede al mondo esterno per poter superare un momento così difficile. Da queste esigenze è nata, nel 2012, a Ferrara, l’Associazione per la lotta all’ictus cerebrale A.L.I.Ce Ferrara odv”.

Il sodalizio opera per sensibilizzare la popolazione sia sulla prevenzione della malattia (anche riconoscendo i sintomi), che come supporto nella riabilitazione, cercando di essere un valido aiuto alle persone una volta uscite dalla fase acuta. “Alice” collabora con i professionisti delle due Aziende Sanitarie ferraresi (Neurologi, Fisiatri, Cardiologi) e con altre Associazioni e Cooperative sociali, con l’obiettivo di integrare queste collaborazioni in diverse attività rivolte al bene dei malati, quali ad esempio attività fisica adattata, yoga, musicoterapia, arte terapia, medicina narrativa, logopedia e supporto psicologico. A.L.I.Ce Ferrara odv organizza inoltre convegni, incontri con la popolazione e momenti di analisi e di approfondimento.


IL RUOLO DELL’UNITA’ OPERATIVA DI NEUROLOGIA DEL SANT’ANNA. La Stroke Unit dell’Unità Operativa di Neurologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, diretta dalla dott.ssa Daniela Gragnaniello, aderisce alla Giornata mondiale contro l’Ictus cerebrale (World Stroke Day).

“E’ fondamentale – commenta la dott.ssa Gragnianiello - un pronto riconoscimento dei sintomi “spia” (difficoltà nel parlare, deviazione buccale, deficit di forza ad un braccio o una gamba, mal di testa violento e improvviso). Se è presente anche solo uno di questi sintomi occorre allertare immediatamente i soccorsi, chiamando il 118. La catena del soccorso trasporterà quindi il paziente nell’ospedale più vicino, ove sia attiva una Stroke Unit, costituita da un team multidisciplinare e multiprofessionale altamente specializzato per l’inquadramento clinico-diagnostico-terapeutico e la miglior gestione della malattia, dalla fase acuta alla riabilitazione precoce neuromotoria e cognitiva fino alla prevenzione delle possibili complicanze”.


Nel mondo ogni 6 secondi una persona viene colpita da ictus, solo in Italia si registrano più di 200.000 casi all’anno. Nella provincia di Ferrara si registrano più di 500 casi ogni anno.

“La Stroke Unit di Ferrara – prosegue la professionista - è un centro di II livello, poiché all’interno della nostra azienda sono presenti anche un servizio di Neuroradiologia interventistica ed un reparto di Neurochirurgia che, come la Neurologia, sono in grado di offrire un servizio di Guardia attiva 24 ore al giorno. Ciò consente di realizzare trombolisi sistemiche e trombectomie meccaniche (che sono terapie di riperfusione di fase acuta per gli ictus ischemici), ma anche il trattamento interventistico per le emorragie cerebrali. Inoltre è disponibile, in pronta reperibilità, anche il Chirurgo Vascolare; e quindi è possibile intervenire in modo tempestivo anche nel caso in cui l’ictus sia causato da una occlusione carotidea”.


Nel solo 2023 (da gennaio ad oggi) la Stroke Unit di Ferrara ha eseguito 65 trombolisi endovenose e quasi 40 trombectomie meccaniche, anche in associazione al trattamento trombolitico, qualificandosi come centro oro (GOLD) per il secondo trimestre dell’European Stroke Organization Angels Awards.

“Questo importante riconoscimento conferma il nostro impegno nel migliorare ogni giorno l’assistenza al paziente con ictus cerebrale” afferma il dott. Alessandro De Vito, Responsabile della Stroke Unit, “e sarà per noi incentivo a proseguire il processo di miglioramento, grazie all’impegno e alla collaborazione di tutti i professionisti coinvolti (operatori di 118 e pronto soccorso, neurologia e neuroradiologia interventistica)”.


IL RUOLO DELLE UNITA’ OPERATIVE DI MEDICINA RIABILITATIVA E GRAVI CEREBROLESIONI DEL SANT’ANNA. Circa il 40% dei pazienti colpiti da ictus cerebrale presenta un grado variabile di disabilità e necessità di cure riabilitative per la gestione di disturbi quali la perdita di forza all’arto superiore, difficoltà nel cammino e nella mobilità, disturbi cognitivi e del linguaggio che determinano una riduzione globale dell’autonomia personale, sociale e familiare.

Nel territorio ferrarese circa 500 pazienti all’anno ricevono una valutazione fisiatrica e fisioterapica entro le 48 ore nei reparti per acuti (Stroke Unit in primis) come da raccomandazioni internazionali. La presa in carico riabilitativa in fase acuta ha l’obiettivo di definire la prognosi funzionale e delineare il percorso assistenziale più appropriato per il malato. Più della metà dei pazienti al termine delle cure è in grado di rientrare al domicilio mentre un 10-20% necessità di un trattamento riabilitativo multidisciplinare intensivo in regime di ricovero ordinario o diurno. La restante percentuale di pazienti presenta altre comorbidità o la necessità di altre cure mediche e non è in grado di rientrare al proprio domicilio in autonomia.

All’ interno del S. Anna e dell’Azienda USL di Ferrara è attivo da diversi anni uno specifico PDTA interaziendale dedicato all’ICTUS, che definisce in dettaglio l’intero percorso di cura per le persone colpite da questa patologia, in una logica di forte integrazione tra professionisti dell’ospedale e del territorio, per la migliore cura dei pazienti dalla fase acuta a quella degli esiti.


“Il ruolo della Riabilitazione – afferma la dott.ssa Susanna Lavezzi, Direttore Unità Gravi Cerebrolesioni - è di garantire in primis la riabilitazione precoce di questi pazienti all’interno della Stroke Unit e di altre Unità Operative ove vengono accolti pazienti con ictus, e di provvedere all’identificazione dei percorsi assistenziali e riabilitativi dopo il ricovero acuto. In alcuni casi più gravi, dove i pazienti presentano a seguito dell’ictus acuto un periodo di coma, le persone possono essere accolte anche presso l’Unità Gravi Cerebrolesioni”.


“La Medicina Riabilitativa – dichiara la dott.ssa Antonella Bergonzoni Direttore Facente Funzioni dell’Unità Operativa di Medicina Riabilitativa - accoglie i pazienti che presentano problematiche motorie e cognitive e che necessitano di presa in carico riabilitativa intensiva e multidisciplinare. Al suo interno i pazienti ricevono almeno tre ore di riabilitazione motoria o cognitiva al giorno, secondo un progetto riabilitativo individualizzato, svolgendo programmi riabilitativi specifici alla ricerca del massimo recupero e autonomia consentiti dal danno cerebrale, avvalendosi della collaborazione di un team altamente competente interprofessionale composto da medici fisiatri, fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti, infermieri, operatori socio-sanitari, neuropsicologi e psicologi”.


“Nella pratica clinica – mette in evidenza la prof.ssa Sofia Straudi, Ricercatore di Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università degli Studi di Ferrara e medico fisiatra della Medicina Riabilitativa - alle metodiche riabilitative convenzionali, si associano tecnologie avanzate quali la robotica, la realtà virtuale e la neuromodulazione, in collaborazione con l’Università di Ferrara e centri di ricerca clinica italiani e stranieri. Durante il ricovero particolare attenzione è riservata anche alla presa in carico della famiglia, con programmi di affiancamento, educazione, informazione e formazione per garantire la gestione ottimale delle problematiche residue dei pazienti e per ottimizzare il processo di dimissione del paziente e di rientro nel territorio e a domicilio. Anche dopo la dimissione dalla Riabilitazione i pazienti vengono seguiti con programmi riabilitativi dedicati secondo gli specifici bisogni, con modalità day hospital o ambulatoriale, svolti sia all’interno dell’Ospedale di Cona ma anche nel territorio provinciale”.


“Da sottolineare – affermano le professioniste – anche la solida e proficua collaborazione con le associazioni di malati, come ad esempio ALICe Ferrara, grazie alla quale è stato possibile accompagnare i pazienti nella fase che va oltre la riabilitazione “sanitaria”, rappresentata dalla ripresa delle attività familiari, sociali e lavorative usuali. Tra le attività messe in campo ricordiamo il progetto “Life after Stroke” e il percorso di fisioterapia di gruppo per i pazienti in fase di cronicità, per garantire l’ottimizzazione del recupero e la piena integrazione delle persone. Accanto alle associazioni dei malati ricordiamo anche la collaborazione con Istituto Opera Don Calabria Città del Ragazzo di Ferrara, con i percorsi di reinserimento sociale e lavorativo nel processo di continuità del percorso di cura dei pazienti. Ogni anno presso la Riabilitazione aziendale vengono accolti oltre 70 pazienti colpiti da ictus”.

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Ultimo aggiornamento

26-10-2023 09:10

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