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Il 30 gennaio 2024 viene celebrata la Giornata mondiale per la lotta alle Malattie Infettive Neglette che rappresentano un gruppo di infezioni molto diverse tra loro che possono essere causate soprattutto da parassiti, ma anche da batteri, virus, funghi ed avvelenamento da morso di serpente. L’obiettivo di questa ricorrenza è quello di promuovere, diffondere e rafforzare la conoscenza di queste patologie per troppo tempo dimenticate, incrementandone la prevenzione ed il controllo, come auspicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).


Anche quest’anno l’Unità Operativa di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Ferrara, diretta dal dott. Marco Libanore (nella foto), celebra questa Giornata. Infatti, il Reparto è impegnato quotidianamente – avvalendosi anche della collaborazione della Sezione di Microbiologia Clinica dell’ospedale di Cona - nelle attività di diagnosi, cura, gestione e ricerca di queste emergenti patologie infettive. Il Servizio partecipa, inoltre, al Sistema di Sorveglianza che rientra nel Registro Nazionale dei casi di Leishmaniosi.


“E’ importante che la lotta alle malattie infettive neglette – mette in evidenza il dott. Libanore - sia un obiettivo anche per la nostra sanità. A causa dei fenomeni migratori e dei viaggi internazionali, infatti, dobbiamo essere sempre più consapevoli che il fenomeno è in espansione e richiede un approccio multidisciplinare che, per quanto riguarda le strategie di controllo a livello di comunità, coinvolgono oltre alla medicina, scienze come l’entomologia, la veterinaria, l’agricoltura, l’ingegneria, l’antropologia e la sociologia. E’ importante sapere che gli interventi per il controllo delle malattie infettive neglette, come la chemioterapia preventiva e la diagnosi e il trattamento intensivo dei casi, favoriscono sia l’individuo (nel quale viene ridotto il rischio di sviluppare la malattia grazie ai farmaci) ma anche la comunità, in quanto essa trae giovamento dalla cura dell’infezione nei malati. Fondamentale è anche uno screening per queste malattie nelle categorie maggiormente a rischio, come viaggiatori internazionali o migranti”.


LE MALATTIE TROPICALI NEGLETTE sono spesso legate a povertà e disagio sociale e colpiscono popolazioni che vivono principalmente in aree rurali e lontane dai servizi sanitari. Si tratta di patologie tendenzialmente croniche e disabilitanti, spesso associate a stigma ed esclusione sociale. Sono infatti responsabili di epidemie ripetute che aggravano le condizioni sociali e sanitarie delle popolazioni colpite. Le malattie tropicali neglette o “dimenticate” colpiscono, nel mondo, oltre 1 miliardo di persone e causano oltre mezzo milione di morti l'anno.


Anche l'Italia non è immune, con oltre 4mila casi all'anno, sottostimati rispetto alla reale incidenza, che è almeno 10 volte più alta e colloca il nostro Paese al quarto posto per diffusione nell'area europea dopo Inghilterra, Francia e Germania. Nel nostro Paese alcune di queste patologie sono endemiche, mentre altre sono presenti soprattutto come forme d’importazione. Tra queste ricordiamo la malattia di Chagas, la lebbra, la leishmaniosi, la schistosomiasi, la dengue, l’echinococcosi, la scabbia e le altre ectoparassitosi.


Queste malattie sono prevalenti nelle aree tropicali e subtropicali, tuttavia, sono diffuse in tutto il mondo come conseguenza della mobilità di persone, cibi, insetti e animali. Considerate singolarmente, molte di esse non sembrano costituire una priorità di salute pubblica ma, se analizzate tutte insieme, hanno un impatto sanitario globale eguale a malattie infettive più “famose” come l’AIDS, la tubercolosi e la malaria.

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Ultimo aggiornamento

29-01-2024 10:01

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