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Il 4 marzo si celebra la Giornata mondiale dell'obesità (World Obesity Day), una patologia che costituisce uno dei maggiori problemi di salute, non solo nei paesi industrializzati, ma anche in quelli in via di sviluppo. Azienda Usl e Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara sono impegnate su diversi aspetti che riguardano questa importantissima problematica sociale. Sono molteplici i servizi che operano sul Territorio e all’interno dell’Ospedale di Cona.


L’UNITA’ OPERATIVA DI IGIENE DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE DELL’AZIENDA USL DI FERRARA (Direttrice dott.ssa Cristina Saletti) opera nel campo della sicurezza alimentare e della nutrizione preventiva – e, in collaborazione con gli altri Servizi del Dipartimento di Sanità Pubblica e in linea con gli obiettivi dettati dal Piano Regionale della Prevenzione – svolge interventi atti a contrastare il sovrappeso e l’obesità nella popolazione ferrarese con un particolare impegno nella promozione di sani stili di vita. Gli interventi di nutrizione preventiva vengono garantiti da un team di medici, biologi e dietiste che operano prevalentemente nelle Case della Salute del territorio della provincia di Ferrara.

I professionisti partecipano attivamente a tutti gli interventi di valutazione dello stato nutrizionale, delle abitudini alimentari e dell’adesione a sani stili di vita coordinati dal Ministero e dalla Regione Emilia-Romagna, garantiscono la valutazione e la verifica dei menù proposti nella ristorazione scolastica e socio assistenziale, promuovono iniziative formative e informative su alimentazione sana, sicura e sostenibile nelle scuole e in tutti i contesti che possano contribuire a supportare cambiamenti e garantiscono l’attività di counselling nutrizionale di gruppo ed individuale su tutta la provincia.

Sono 7 gli ambulatori di nutrizione preventiva dislocati sul territorio ferrarese (Ferrara, Portomaggiore, Argenta, Copparo, Codigoro, Comacchio e Cento); tali ambulatori, ai quali si accede su richiesta del medico di Medicina Generale o di medici specialisti, offrono consulenza mirata alla prevenzione e al controllo del sovrappeso, dell’obesità e delle malattie cronico degenerative correlate, garantendo storicamente circa 10.000 prestazioni l’anno.

L' attività di counselling, rivolta anche ai bambini e agli adolescenti con problemi di sovrappeso e obesità, aderisce invece al progetto regionale “Bimbi in forma” che, con il coinvolgimento dei Pediatri di libera Scelta, vede in campo un’equipe multidisciplinare composta da dietista, medico dello sport e laureato in scienze motorie, con l’obiettivo di favorire l'adozione di uno stile di vita alimentare e motorio più salutare.

 “Il sovrappeso e l’obesità – mette in evidenza la dott.ssa Saletti in qualità di Direttrice del Servizio – continua ad essere un’emergenza sanitaria che ci impone di mettere in campo sempre di più azioni che consentano di contrastare e prevenire questa condizione. Stante la rilevanza della problematica stiamo lavorando, in alleanza con tutti i professionisti della salute (medici di Medicina Generale, pediatri di libera scelta, medici specialisti, odontoiatri,  infermieri, fisioterapisti, igienisti dentali etc.), ma anche con il mondo della scuola, della ristorazione e del settore alimentare, dello sport, con le associazioni e con gli Enti locali, per mettere a sistema tutte quelle buone pratiche accreditate scientificamente nel campo dell’alimentazione e dell’attività fisica, che possano aiutare i cittadini a mantenersi in salute”.


IL CENTRO PER LO STUDIO E IL TRATTAMENTO DELLE MALATTIE DEL METABOLISMO, ATEROSCLEROSI E NUTRIZIONE CLINICA, AZIENDA OSPEDALIERO – UNIVERSITARIA DI FERRARA (Responsabile prof.ssa Angelina Passaro). Da oltre un decennio l'Ambulatorio dedicato allo Studio e al trattamento dell'Obesità e delle sue complicanze opera all’interno dell’Azienda l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara offre un approccio multidisciplinare per guidare i pazienti lungo un percorso di calo ponderale del peso corporeo, unitamente a tutte le opzioni terapeutiche disponibili, partendo dalla dietoterapia fino ad arrivare ai farmaci o all’invio dei pazienti verso un centro di Chirurgia Bariatrica. L’ambulatorio eroga una media di 800 prestazioni l’anno e l’accesso può avvenire su proposta del Medico di Medicina Generale o di Medici Specialisti.

Nonostante gli avanzamenti nella conoscenza dei meccanismi alla base dell’obesità e delle sue complicanze, il profondo stigma clinico e sociale che circonda questa condizione, continua a essere una sfida significativa.

La prof.ssa Angelina Passaro, Responsabile dell'Ambulatorio, insieme al dott. Edoardo Dalla Nora, Dirigente Medico Unità Operativa di Medicina Interna Universitaria del S. Anna, sottolineano “l'importanza di riconoscere l'obesità come una malattia cronica. Troppo spesso, infatti, i pazienti obesi ricevono solamente consigli generici sul ridurre l’introito calorico e/o muoversi di più, che trascurano la complessità della condizione e implicano che il paziente sia l'unico responsabile del proprio peso. Lo stigma clinico, unito allo stigma sociale sperimentato dai soggetti obesi fin dall'età scolare, contribuisce a una discriminazione diffusa che influisce negativamente sulla qualità della vita e sull'accesso alle cure”.


“L'AMBULATORIO DIETISTICO DELL’AZIENDA OSPEDALIERO – UNIVERSITARIA DI FERRARA, all’interno del quale operano 3 Dietiste - spiega la dott.ssa Melissa Teodorini della Direzione delle Professioni Sanitarie, responsabile del Comfort Logistico-Alberghiero - garantisce, agli utenti, consulenze personalizzate finalizzate a promuovere corrette abitudini nutrizionali e comportamentali, mediante un’accurata indagine alimentare e avvalendosi di specifiche strumentazioni per la misurazione dei valori antropometrici e della composizione corporea. All’utenza ricoverata, invece, oltre alla consulenza dietistica, se richiesta, viene offerto un menù adeguato alle esigenze del paziente consapevoli che non esiste un’alimentazione ideale per tutti; ogni individuo dovrebbe seguire una dieta adatta alla propria persona per età, sesso e condizioni di salute generale. L’alimentazione, infatti, è uno dei fattori che contribuisce maggiormente alla promozione e al mantenimento del buono stato di salute. Per salvaguardare l’umanizzazione, la funzionalità e il comfort alberghiero delle persone obese ricoverate presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria S. Anna sono a disposizione, all’occorrenza, letti bariatrici elettrici. Tali presidi sono progettati per integrarsi nelle stanze dei degenti, con gli arredi e gli altri letti utilizzati nell’ambiente sanitario, contribuendo al rispetto della dignità pur fornendo tutte le funzionalità necessarie anche agli operatori che si occupano di pazienti obesi. Si tratta di un’attrezzatura dedicata per il recupero del paziente ma, allo stesso tempo, contribuisce a ridurre il rischio di infortuni di pazienti e operatori”.

L’obesità è una condizione ampiamente prevenibile. L’Indice di Massa Corporea o Body Mass Index – spiega la dott.ssa Annachiara Piva, Dietista - è il sistema di misurazione che permette di individuare condizioni di sovrappeso e di obesità mettendo in relazione il peso e l’altezza di un individuo. L’IMC o BMI, in quanto indicatore di studi di popolazione, non fornisce informazioni sulla composizione corporea (distinzione tra massa grassa e massa magra, distribuzione del grasso corporeo), ma è comunque, in ambito medico, l’indice più utilizzato per la correlazione con lo stato di salute”.

“L’alimentazione - prosegue la dott.ssa Piva - è uno dei fattori che contribuisce maggiormente alla promozione, al raggiungimento e al mantenimento di uno stato di salute ottimale. Nelle consulenze effettuate in ambulatorio dietistico la percentuale di sovrappeso o obesità riscontrata rappresenta circa il 60% del totale dei pazienti: una percentuale rilevante considerando che nel territorio ferrarese il tasso di prevalenza dell’obesità negli adulti si è attestato essere, anche nell’anno 2023, attorno al 12%”.


LA PATOLOGIA. “L'obesitàmette in il dott. Marcello Monesi, Direttore dell’Unità Operativa di Diabetologia Territoriale dell’azienda Usl di Ferrara - rappresenta un problema di salute globale in costante aumento. Dati recenti indicano come in Europa il 15% della popolazione maschile e più del 20% della popolazione femminile ne sia affetto. Oltre alle conseguenze dirette sulla salute fisica e mentale, l'obesità è riconosciuta come uno dei principali fattori che predispongono al diabete mellito. Più del 40% delle persone affette da diabete tipo 2 è anche obeso: i dati del registro Annali dell’AMD (Associazione Medici Diabetologi) mostrano come l’Emilia Romagna sia una delle regioni nel nostro Paese in cui è più alta la percentuale di persone con diabete mellito che presentano anche obesità.

La relazione tra obesità e diabete è complessa e multifattoriale, coinvolgendo diversi meccanismi fisiopatologici del nostro metabolismo.

Una delle vie principali attraverso cui l'obesità contribuisce allo sviluppo del diabete è l'insulino resistenza. Con il progressivo accumulo di tessuto adiposo, soprattutto nella zona addominale, il corpo può diventare meno sensibile all'insulina, l'ormone che regola i livelli di zucchero nel sangue. Questa resistenza insulinica rende più difficile per le cellule assorbire il glucosio, portando a un aumento dei livelli di zucchero nel sangue e, di conseguenza, al rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.

Inoltre, l'obesità è spesso associata a uno stato infiammatorio cronico, caratterizzato dalla produzione e rilascio aumentati di sostanze infiammatorie nel corpo. Questo stato infiammatorio può influenzare negativamente la funzione delle cellule beta del pancreas, le quali sono responsabili della produzione di insulina. La disfunzione delle cellule beta può contribuire ulteriormente all'insorgenza del diabete.

Affrontare l'epidemia di obesità – prosegue Monesi - diventa quindi cruciale nella prevenzione del diabete e delle sue complicanze. Interventi che promuovono uno stile di vita sano, compresi una dieta equilibrata e l'esercizio fisico regolare, possono ridurre significativamente il rischio di obesità e, di conseguenza, il rischio di sviluppare il diabete. Inoltre, programmi educativi e campagne di sensibilizzazione possono svolgere un ruolo chiave nel promuovere consapevolezza e prevenzione. Oltre a questo, esistono terapie innovative, alcune già a disposizione, altre in imminente arrivo, che hanno dimostrato negli studi clinici un rilevante impatto nella riduzione del peso corporeo, paragonabile ai risultati ottenibili con la chirurgia bariatrica. A tale riguardo è però doveroso ricordare che non esistono pillole o iniezioni miracolose, che tutte le terapie devono essere prescritte e gestite dal medico, senza il quale si moltiplica il rischio di effetti collaterali o indesiderati; infine, in assenza di modifiche sostanziali dello stile di vita anche i farmaci più efficaci sono destinati al fallimento.

In conclusione, l'obesità emerge come un fattore di rischio significativo per lo sviluppo del diabete, sottolineando l'importanza di approcci integrati per affrontare entrambe queste sfide di salute pubblica. L’impegno dei team diabetologici (medici, infermieri, dietisti oltre che esperti di attività fisica) è focalizzato su un approccio multidisciplinare ritagliato sulle esigenze del singolo paziente e incentrato sulle strategie necessarie per neutralizzare le temibili conseguenze dell’obesità e delle malattie del metabolismo”.

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Ultimo aggiornamento

01-03-2024 14:03

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