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Grande partecipazione da parte di operatori del 118, studenti e personale sanitario all'evento formativo "Il ruolo del 118 nel protocollo d'azione per l'assistenza e l'accoglienza alle donne che subiscono violenza" che si è tenuto giovedì 24 novembre presso la Sala Estense.

Il convegno è stato organizzato dal 118 dell'Azienda USL di Ferrara in collaborazione con SIFA – Servizio Interaziendale Formazione e Aggiornamento Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, con il patrocinio del Comune di Ferrara – Assessorato alle Pari Opportunità e OPI – Ordine Professioni Infermieristiche, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

I lavori, moderati da Marco Orioli, responsabile Area Infermieristica Emergenza Territoriale 118 AUSL, sono stati aperti dall’assessora comunale alle Pari Opportunità Dorota Kusiak, che ha evidenziato "l'impegno comune contro un fenomeno devastante che non vogliamo più accettare nella società" e ha ringraziato "il mondo della sanità e gli studenti presenti in sala" per questo momento di formazione e sensibilizzazione rivolto al 118, che arriva spesso per primo a soccorrere la donna vittima di violenza.

"Lavorare per lo sviluppo delle competenze e per l'intercettazione precoce dei segnali di allerta è fondamentale nel servizio di Emergenza Territoriale, che entra a pieno titolo nel primo anello della catena di attivazione di presa in carico e gestione della violenza su donne e minori" spiega Marika Colombi, direttrice della Direzione Infermieristica e Tecnica AUSLFE, portando i saluti della direttrice generale delle aziende sanitarie ferraresi, Monica Calamai.

“Vogliamo entrare di diritto nella rete per combattere questo fenomeno increscioso e sempre più attuale, figlio di un retaggio culturale, che vuol dire gestire i casi con competenze professionali e soft skill" sottolinea Maurizio Giacometti, responsabile medico del 118, perché "il percorso nasce fuori dagli ospedali: siamo chiamati nelle case, nelle strade, nelle scuole per intercettare le sfumature, forme di comunicazione non verbale che nascondono un grido di allarme".

Una voce da ascoltare, come rappresentato in scena dal Teatro Nucleo Unife durante una lettura emozionale, alternando musica e poesia per celebrare l'universo femminile con grande intensità ed emozione.

"Le donne sono umane?" è la provocazione posta da Orsetta Giolo, professoressa associata di Filosofia del Diritto Unife, che riprende le riflessioni di Catharine MacKinnon per spiegare "il diritto e i diritti contro la violenza e le relative responsabilità perché ci sono ancora molti problemi da risolvere in ambito giuridico, specie sull'assunzione di credibilità: troppo spesso le donne non vengono credute, ed è un problema che va compreso e affrontato per superare stereotipi e pregiudizi legati anche all’abbigliamento o all’uso di alcol e sostanze”, insomma il drammaticamente conosciuto “se l'è andata a cercare”.

Le “difficoltà di tradurre in termini giuridici quello che vediamo negli aspetti sanitari per la diagnosi di violenza di genere” sono illustrate dalla professoressa Rosa Maria Gaudio, responsabile Medicina Legale Ospedaliera e risk manager dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, che mette in luce la prospettiva medico-legale, dal codice rosso ai protocolli regionali, dalla catena di preservazione e custodia delle prove fisiche alle esigenze da attenzionare: protezione della donna, esigenze clinico terapeutiche, esigenze di indagine e obbligatorietà dell'azione penale.

I “motivi che impediscono di uscire da una relazione abusante”, affrontati dalla giurista e criminologa Barbara Zanoni, hanno poi dato spazio al ruolo dei centri antiviolenza, di come “riconoscere la violenza e costruire le opportunità concrete di uscita in una rete di risorse multiprofessionali” come raccontato da Paola Castagnotto, presidentessa Centro Donna e Giustizia di Ferrara.

Il “primo passo per entrare nella rete e dare forza al ruolo del 118 nell’assistenza e accoglienza alla donna che ha subito violenza”, oggetto dell’intervento di Davide Tresoldi e Laura Curti, collaboratori professionali sanitari infermieri del 118 particolarmente attenti al tema, si è collegato alle procedure di accoglienza nei Pronto Soccorso, su cosa accade nei centri Hub (affrontati dalla dirigente medico Isabella Pazzi e infermiera Barbara Pirani del Pronto Soccorso di Cona) e Spoke (evidenziati dal dirigente medico Leonardo Graziani e dall’infermiera Donatella Carobene del Pronto Soccorso del Delta).

In chiusura, la relazione sul comprendere la donna nella transculturalità perché, come sottolineato da Rodica Crivceac e Saba Rasool, mediatrici culturali presso l’ospedale Sant’Anna della cooperativa sociale Cidas, “Siamo sempre lo straniero di qualcun altro”. Un impegno su più fronti, quindi, per l’assistenza e accoglienza alle donne che hanno subito violenza fisica, psicologica o sessuale.

Ultimo aggiornamento

24-11-2022 15:11

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