Il CAU, Centro assistenza e urgenza, è una struttura del territorio alla quale le persone possono rivolgersi per problemi di salute urgenti, ma non gravi. I CAU saranno collocati in spazi e servizi ben riconoscibili e diffusi nelle comunità come, per esempio, le Case della Comunità, o vicino agli Ospedali o in altre sedi chiaramente identificate. Dovunque siano collocati avranno percorsi e interfacce con i medici di medicina generale presenti nel territorio.
I cittadini che si rivolgono ai CAU verranno visitati e riceveranno le prestazioni urgenti necessarie a risolvere, in tutto o in parte, il loro problema (ad esempio: prescrizioni urgenti, medicazioni e terapie non differibili).
I seguenti:
- medicazioni e altre prestazioni infermieristiche
- lesioni o dolori agli arti
- eritemi
- punture da insetti
- febbre
- lombalgia
- dolori addominali
- lievi traumatismi
- ferite superficiali
- irritazioni cutanee
- dolori articolari o muscolari
- coliche
- sintomi influenzali
- tumefazioni
- nausea o vomito
In totale, entro il 2024 saranno attivati più di 60 CAU, 30 dei quali entro il 2023.
Tutto il personale necessario a garantire le prestazioni di cura. Saranno comunque presenti almeno un medico e un infermiere adeguatamente formati. Questa dotazione potrà essere incrementata in funzione dei volumi e della tipologia di attività.
I CAU saranno aperti 7 giorni su 7, di norma 24 ore al giorno.
Le persone accederanno in ordine di arrivo, presentandosi ai CAU.
Successivamente all’attivazione del Numero unico per cure 116117, a metà 2024, l’accesso sarà gestito da un operatore che prenderà subito in carico il caso, con indicazione di accesso al CAU più prossimo e con orario definito, evitando attese e code, al di là dei tempi necessari.
La formazione per i medici e per gli infermieri sarà modulata sulla base delle competenze già possedute, per mettere i professionisti nelle condizioni di gestire le situazioni patologiche previste nella casistica dei CAU (vedi domanda "Per quali malesseri e patologie il paziente deve rivolgersi ai CAU?").
Possono rivolgersi al CAU persone con sintomi lievi. L’elenco dei malesseri e delle patologie per i quali ci si deve rivolgere ai CAU è quello indicato alla domanda "Per quali malesseri e patologie il paziente deve rivolgersi ai CAU?".
Dalla metà del 2024 si potrà chiamare il numero 116117 che valuterà il bisogno e orienterà le persone verso il CAU o altra soluzione più adeguata.
Subito, avviene comunque la presa in carico. Infatti, se una persona si presenta con sintomi specifici, per esempio dolore toracico, grave difficoltà a respirare oppure per improvviso ed inusuale mal di testa, viene attivato immediatamente il 118 per il trasferimento in ospedale.
Si prevede la graduale riduzione dei tempi di attesa nei Pronto Soccorso quando tutti i CAU programmati saranno attivi e faranno da filtro nei territori, intercettando persone con problemi di salute urgenti ma non gravi, che potranno essere trattati in maniera tempestiva.
I cittadini saranno valutati dal medico presente che deciderà se gestire direttamente la problematica clinica o se occorre avvalersi di uno specialista.
Si, essendo al momento l’accesso al CAU diretto da parte del paziente che si presenta di persona, a meno di valutazioni specifiche da parte del personale presente che richiedono una modifica dell’ordine di accesso.
Successivamente, quando sarà attivo il Numero unico per cure 116117, le persone potranno anche essere inviate al CAU più prossimo con indicazione dell’orario di accesso, evitando code e attese.
Per la comparsa di dolore al petto è sempre necessario chiamare il 118.
Proprio per evitare che una persona decida di recarsi, su autodiagnosi, in uno qualsiasi dei punti di accesso sanitari, con il conseguente pericolo, nei casi di patologie tempo dipendenti, di perdere istanti preziosi, il progetto di riorganizzazione della rete di emergenza urgenza prevede che le sale NUE112, 118 e NEA 116117 siano strettamente integrate tra di loro (Polo delle Centrali Operative). In tal modo a tutti i cittadini è garantito un rapido accesso ai servizi attraverso un consulto immediato con operatori dedicati (tecnici, infermieri e medici).
Nel caso di riscontro di un sospetto o di un accertato problema sanitario a rischio vita, il 118 invia i professionisti ed i mezzi più adeguati al soccorso e il trattamento pre-ospedaliero, indirizzando il paziente verso le strutture del competente Dipartimento di Emergenza.
No. Si tratta infatti di personale medico adeguatamente formato, in grado ovviamente di garantire tutte le risposte di cura.
I cittadini residenti e i domiciliati in Emilia-Romagna che hanno scelto il medico di famiglia non pagano il ticket. Le visite a favore di tutti gli altri cittadini sono a carico dell’assistito secondo una tariffa fissa di 20 euro ad accesso.
Sì.
Sicuramente entro il 2024 e servirà per ricevere assistenza e/o informazioni in caso di situazioni non gravi. In altri termini, tutte le situazioni che non comportano il rischio di vita.
Fino ad allora, ci si reca al CAU direttamente.
Si ricorda che nelle fasce orarie della Continuità Assistenziale (ex Guardia medica) si possono comporre gli attuali numeri attivi nelle Aziende sanitarie per ricevere assistenza telefonica. A seguire l’elenco dei numeri telefonici, con i relativi orari, attivi nei territori.
Il 112 - numero unico di emergenza europeo - è un sistema di gestione di tutte le chiamate di emergenza ed è uno dei cardini che assicura la piena libertà di movimento dei cittadini all’interno dell’Unione Europea.
In Emilia-Romagna sarà attivato nel 2024.
Componendo qualsiasi numero di emergenza (118, 115, 113 e 112) la chiamata sarà ricevuta dalle Centrali Uniche di Risposta 112 che garantiranno:
Questa nuova organizzazione permetterà l’allertamento contemporaneo in caso di più enti in caso di eventi complessi (ad es. in caso di incidente stradale con feriti potranno essere attivati contemporaneamente il soccorso sanitario, i vigili del fuoco e le forze dell’ordine).
Sono Unita di Continuità Assistenziale, di norma formate da un medico e un infermiere. Intervengono al domicilio in caso di necessità risolvibili al domicilio del paziente (esempi: uscita del catetere vescicale di paziente in assistenza domiciliare, necessità presso le residenze per anziani).
Le equipe Medico-Infermieristiche a domicilio non possono essere attivate da un cittadino. Il loro invio sarà sempre definito dall’operatore e/o dal professionista che valuta il bisogno.
Al momento si può chiamare il 118.
Quando saranno attivi gli altri due numeri, nel 2024 in Emilia-Romagna, si potrà chiamare il Numero di emergenza unico europeo 112 per richiedere urgentemente un intervento:
Il numero 118 rimarrà attivo ma confluirà come il 113 (Polizia di Stato), 112 (Carabinieri) e 115 (Vigili del Fuoco) nelle Centrali Uniche di Risposta NUE 112. In altri termini, chiamando 118, 115 o 112 risponderà sempre il 112. Per il cittadino non cambierà nulla, ma per l’operatore sarà più facile localizzarlo e attivare contemporaneamente tutti gli enti di soccorso coinvolti.
Quando sarà attivato, la persona potrà chiamare anche il Numero europeo 116117.
Nel dubbio bisogna chiamare sempre il 118.
Quando attivo, a metà 2024, non ci sarà alcun problema se verrà composto il 116117: risponderà un operatore formato a distinguere fin dall’inizio una potenziale condizione di emergenza e, nel caso, transiterà la telefonata immediatamente alla sala operativa 118, sulla stessa piattaforma tecnologica, quindi senza nessuna perdita di tempo.
Allo stesso modo, una richiesta pervenuta sulle linee 118 potrà essere passata alla sala 116117 nel caso si renda necessario un intervento non a carattere di emergenza.
Lo scopo di questi numeri è quello di privilegiare la risposta efficace (la più rapida possibile) alla chiamata di emergenza garantendo, nel contempo, la piena trasferibilità delle richieste da una sala operativa all’altra, in modo da assicurare la presa in carico di ogni evento.
Nel CAU è presente il personale necessario a garantire le prestazioni di cura. Oltre al medico è presente l’infermiere/a e il CAU è aperto anche nelle ore diurne.
I cittadini avranno possibilità di avere una risposta molto più ampia nella fascia oraria man mano che si svilupperà gradualmente la riorganizzazione. Fino all’avvio del numero 116117 saranno attivi anche i consueti numeri per contattare la Guardia medica.
La risposta alle emergenze sanitarie da parte del 118 è effettuata tramite:
- Ambulanza di soccorso di base con operatori (volontari e/o dipendenti) in grado di intervenire celermente e mettere in atto il primo soccorso (defibrillazione precoce, blocco emorragie, sostegno delle funzioni vitali, ecc).
- Ambulanza o auto infermieristica (mezzo di soccorso avanzato) con a bordo personale infermieristico formato alla esecuzione di manovre salvavita, in grado di trattare i segni e sintomi potenzialmente pericolosi per la vita
- Ambulanza o auto automedica (mezzo di soccorso avanzato) con a bordo personale medico ed infermieristico formato alla esecuzione di manovre invasive ed in grado di trattare pazienti complessi.
- Elisoccorso con a bordo personale medico, infermieristico e tecnico in grado di intervenire celermente anche in aree distanti e garantire trasporti celeri negli ospedali Hub
No, non è vero. Il numero complessivo di questi mezzi è in realtà previsto in aumento.
Oggi le competenze infermieristiche avanzate, da tempo consolidate, unite all’introduzione, laddove non già prevista, della funzione medico link 118, allo sviluppo dei sistemi tecnologici di comunicazione tra i mezzi di soccorso e l’intera rete ospedaliera, permettono di modificare l’attuale modello organizzativo rendendo più capillare l’ambito di azione dei mezzi a leadership infermieristica ottimizzando gli interventi dei mezzi a leadership medica sui casi più complessi.
Le associazioni di volontariato hanno per le persone una grandissima importanza, perché ne usufruiscono i cittadini in momenti di grande vulnerabilità. Rappresentano una spalla indispensabile nell’impegno per tutelare un sistema di salute pubblica e universalistica, obiettivo che resta la stella polare del nostro impegno.
Il 118 ha saputo cogliere l’opportunità di integrare le preziose risorse messe a disposizione dalle varie associazioni di volontariato nella rete dei professionisti permettendo, quindi, di realizzare un sistema di risposta altamente efficiente, in grado di affrontare la quotidianità dei servizi, le maxi-emergenze e le catastrofi.
Si, tutti i volontari che svolgono i servizi di emergenza urgenza hanno alle loro spalle un percorso formativo certificato che gli consente di eseguire la valutazione delle condizioni generali del paziente, il sostegno delle funzioni vitali, la rianimazione cardiopolmonare con l’ausilio del defibrillatore, l’assistenza al paziente traumatizzato. Inoltre, ognuno di essi frequenta corsi dedicati specificamente alla comunicazione, alla conoscenza degli aspetti legali e organizzativi ed alla maxi-emergenze.
Sono inoltre previsti periodicamente corsi di aggiornamento e retraining.