Valutazione degli esiti per la riduzione delle disuguaglianze di accesso a servizi di provata efficacia in popolazioni deboli - PNE fase III
Sono documentate in Italia forti diseguaglianze di accesso per interventi e servizi sanitari di provata efficacia. Nei gruppi di popolazione “deboli” queste diseguaglianze sono più forti e sono accompagnate da una notevole vulnerabilità all’erogazione di prestazioni inefficaci e inappropriate. Sono disponibili interventi sanitari efficaci per la cura delle fratture del femore negli anziani e per la cura delle patologie renali croniche. L’efficacia di questi interventi è fortemente condizionata dai modelli organizzativi d’integrazione ospedale-territorio.
Per patologie croniche, che caratterizzano popolazioni deboli, è di particolare rilevanza condurre programmi che valutino gli esiti per i diversi livelli di assistenza.
E’attivo dal 2010 il Programma Nazionale Valutazione Esiti (PNE) (link al sito ufficiale esterno - accesso riservato ai soggetti istituzionali), che dimostra un’ampia variabilità della qualità dell’assistenza sanitaria tra regioni, Asl e soggetti erogatori.
Il PNE documenta un’ampia variabilità dei tempi di attesa per intervento chirurgico dopo frattura di femore nei pazienti anziani, che condiziona il successivo accesso a trattamenti riabilitativi appropriati; poiché i lunghi tempi di attesa aumentano il rischio di mortalità e di disabilità nel paziente anziano, il ritardo di accesso alla chirurgia è un importante indicatore di qualità dell'assistenza.
In area nefrologica, pur esistendo una realtà diffusa e consolidata di registri regionali di soggetti in trattamento renale cronico sostitutivo, non esiste un programma di valutazione sistematica dell’appropriatezza dell’accesso al trattamento e di valutazione degli esiti che permetta di identificare una eventuale disomogeneità di accesso ai servizi e ai trattamenti ottimali tra strutture e aree geografiche.
Ci sono evidenze che la produzione e la diffusione d’informazioni, riguardo la valutazione dei servizi sanitari ed il monitoraggio degli esiti, possono contribuire alla riduzione delle diseguaglianze di efficacia e di accesso e il miglioramento di efficacia dei servizi. Da un lato la disponibilità di valutazioni di esito per i soggetti istituzionali (ASL, distretti) supporta le funzioni di committenza, dall'altro la disponibilità per le persone d’informazioni valide sulla qualità dei servizi supporta e rafforza le scelte consapevole di trattamenti ed erogatori.
In alcune regioni italiane sono stati implementati programmi di miglioramento della qualità dell’assistenza che hanno avuto un impatto positivo sulla gestione del percorso assistenziale per i pazienti anziani con fratture di femore, con una sensibile riduzione del tempo di attesa per l’intervento chirurgico. Alcune regioni hanno introdotto indicatori di esito del trattamento della frattura del femore nelle persone anziane nella valutazione dei D.G. delle aziende sanitarie; altre hanno agito sulle modalità di remunerazione delle prestazioni. Non sono tuttavia disponibili valutazioni sistematiche di tutti i programmi di miglioramento della qualità dell’assistenza in area ortopedica condotti a livello regionale e locale, in particolare per quanto riguarda l’impatto di diverse leve (esempi: remunerazione, incentivazione, accreditamento, implementazione percorsi assistenziali).
Il progetto si propone quindi di:
- valutare l’impatto di diverse politiche regionali sugli esiti del trattamento della frattura del femore nell’anziano, con rilevazione in tutte le regioni ed analisi dettagliata di programmi prototipali per ciascuna tipologia di intervento
- creare le condizioni informative per valutare sistematica gli esiti del trattamento delle nefropatie croniche.
Il funzionamento a regime del PNE e la sua utilizzazione nelle regioni come strumento per promuovere e supportare attività di auditing clinico ed organizzativo costituisce elemento essenziale di applicabilità del progetto.
REFERENTE Rossana De Palma - email rdepalma@regione.emilia-romagna.it