Da Casa della Salute a Casa della Comunità
Da Casa della Salute a Casa della Comunità
Già dal 2010 la Regione ha iniziato a investire nelle Case della Salute per rendere facilmente accessibili e prossimi ai cittadini i servizi territoriali.
Dopo la Pandemia da Covid-19 è arrivato un ulteriore impulso a rafforzare la sanità territoriale, e nuove risorse con i finanziamenti del PNRR e del Decreto ministeriale n. 77 del 2022 che hanno consentito di sviluppare ulteriormente la rete di strutture territoriali presenti sul territorio emiliano-romagnolo, incrementando la qualità dei servizi e promuovendo un approccio integrato con il sociale ed il Terzo settore.
L'obiettivo è creare una rete capillare di servizi di prossimità, in grado di anticipare i bisogni, fare prevenzione, anche attraverso le nuove tecnologie. E con un’attenzione specifica, ai presidi sanitari territoriali, a partire dalle Case della Comunità (nuova dicitura delle Case della Salute), alla telemedicina e all’assistenza domiciliare.
In Emilia-Romagna sono attive 135 Case della Comunità diffuse su tutto il territorio. L’obiettivo è arrivare, entro il 2026, a 185 strutture attive così da assicurare l’accesso e la fruibilità delle cure primarie a tutti i cittadini a partire dalle aree urbane fino a quelle appenniniche e più remote.
La Casa della Comunità, quindi, è il modello organizzativo per l’assistenza di prossimità per la popolazione di riferimento, luogo fisico e di facile individuazione al quale i cittadini possono accedere per bisogni di assistenza sanitaria, sociosanitaria e sociale.
Nella Casa della Comunità lavorano in modalità integrata e multidisciplinare tutti i professionisti - medici, specialisti, infermieri, ostetriche, assistenti sanitari, fisioterapisti, assistenti sociali ed altri professionisti sanitari, sociali, amministrativi - per la progettazione e l'erogazione di interventi sanitari e di integrazione sociale, con la partecipazione della comunità locale nelle sue varie forme: associazioni di cittadini, pazienti, caregiver, volontariato.
Entro il 2030 queste strutture evolveranno per garantire in modo sempre più coordinato ai cittadini:
- l’accesso unitario e integrato all’assistenza sanitaria, sociosanitaria e socioassistenziale
- la prevenzione e promozione della salute
- la presa in carico di persone con problemi di cronicità e di fragilità
- la valutazione del bisogno della persona e l’accompagnamento alla risposta più appropriata
- la risposta alla domanda di salute della popolazione e la garanzia della continuità dell’assistenza
- l’attivazione di percorsi di cura multidisciplinari che prevedono l’integrazione tra servizi sanitari, ospedalieri e territoriali, e tra servizi sanitari e sociali
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La rete degli sportelli territoriali
Le linee guida regionali: sempre più integrazione tra i
professionisti e continuità dell'assistenza tra ospedale e comunità
Al termine di oltre un anno di confronti con medici, professionisti, operatori, enti locali, associazioni dei cittadini e sindacati, la Giunta regionale nel 2016 ha approvato linee guida sulla organizzazione delle Case della salute per garantire sempre più medicina di iniziativa, continuità dell’assistenza con l’ospedale e partecipazione della comunità, rafforzando le competenze dei cittadini e la promozione della salute.
Linee guida (Delibera di Giunta Regionale nr. 2128/2016)
Materiale informativo
Video
The one-stop home for healthcare
[versione in inglese]
Tutti insieme si sta bene - Le case della salute
Per approfondire
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