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Disturbi del comportamento alimentare

I Disturbi del comportamento alimentare (DCA), denominati anche disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, intesi come anoressia, bulimia, disturbi del comportamento alimentare con altra specificazione e il disturbo da alimentazione incontrollata, sono severi disturbi mentali a origine multifattoriale. Riguardano il cibo, il peso e il vissuto corporeo, influenzato da un’immagine fortemente distorta.
Nei DCA si intersecano problematiche di tipo biologico, psichico, familiare e socio-culturale e necessitano di trattamenti specializzati da parte di équipe che lavorano in modo integrato.
Tipicamente i DCA hanno l’esordio in età evolutiva e colpiscono maggiormente la popolazione femminile. Talvolta, questi disturbi sono associati a altre condizioni psicopatologiche (disturbi dell’umore, d’ansia, ossessivo-compulsivi, di personalità, abuso di sostanze).
Si tratta pertanto di disturbi gravi, con alto rischio di cronicizzazione e di mortalità (in particolare per quanto riguarda l’anoressia) o complicanze organiche rilevanti.
È importante l’intercettazione precoce dei disturbi per una maggiore efficacia del trattamento e una migliore prognosi; l’intervento nelle prime fasi del disturbo da parte dell’équipe multiprofessionale DCA può avvenire grazie al contributo di pediatri di libera scelta e medici di medicina generale, e di associazioni di volontariato, scuole e famiglie.

Il programma regionale

Secondo l’esperienza maturata in Emilia-Romagna, il modello organizzativo più appropriato richiede l’impiego di diverse professionalità (approccio multiprofessionale: medici, psicologi, nutrizionisti, educatori, infermieri, dietisti, etc.) e di diverse discipline (approccio multidisciplinare: psichiatria, psicologia clinica, psicoterapia, neuropsichiatria infantile, pediatria, medicina nutrizionale, etc.) per la diagnosi e la cura. L’offerta prevede valutazioni e trattamenti altamente specialistici sia internistici e di riabilitazione nutrizionale (salute fisica) che psicologici e/o psichiatrici/neuropsichiatrici (salute mentale).

Il documento di consenso nazionale (ISS-2012) indica il trattamento ambulatoriale come livello di elezione per i DCA. Il modello organizzativo proposto dalla Regione Emilia-Romagna è quello dei programmi / PDTA (Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale) delle Aziende USL e delle Aziende Ospedaliero-Universitarie, in una logica di “rete” tra servizi e con il cittadino al centro della cura (DGR 1298/09 RER) (pdf166.43 KB). Prevede in ogni territorio provinciale un’équipe interdisciplinare come nucleo e centro unificatore del sistema di cura, ovvero come responsabile della continuità e coerenza dei trattamenti nei diversi setting / livelli di cura, nonché dei rapporti con i centri specializzati e con le strutture della rete dei servizi sanitari (psichiatrici e medici). Nel modello trovano integrazione funzionale la componente pubblica e quella privata accreditata.

Il programma regionale DCA garantisce:

  • il più adeguato iter diagnostico-terapeutico attraverso un approccio multidisciplinare;
  • uniformità di accesso e presa in carico di pazienti minori e adulti con DCA nei diversi ambiti territoriali;
  • percorsi appropriati con l’integrazione delle competenze coinvolte, sia nella fase di valutazione che in quella di trattamento;
  • continuità degli interventi nella transizione dall’età evolutiva all’età adulta e nei passaggi dei livelli di cura (cure primarie, trattamento ambulatoriale, ambulatoriale specialistico, attività di riabilitazione psico-nutrizionale residenziale o in day hospital / day service, ricovero ospedaliero per emergenze metaboliche o psichiatriche);
  • monitoraggio periodico del percorso terapeutico-assistenziale con particolare riferimento all’appropriatezza dei ricoveri in ambito ospedaliero e residenziale.

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