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DNA (Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione)

I DNA (Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione) stanno assumendo un rilievo sempre più importante sia dal punto di vista clinico, sia per l’impatto che queste patologie hanno sulle famiglie, nonché sull’organizzazione del Sistema Sanitario.
Si registra un incremento dei dati di incidenza e di prevalenza dei DNA, le fasce di età coinvolte sono sempre più ampie con aumento dei soggetti di sesso maschile, anche in relazione alle conseguenze della pandemia COVID legate all’isolamento sociale.

I DNA comprendono anoressia nervosa, bulimia nervosa, DNA con altra specificazione, non altrimenti specificati e, oggi con maggiore incidenza, il disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating Disorder). Ad essi si associa il disturbo da evitamento/restrizione alimentare (ARFID) in passato legato all’area pediatrica e ora presente anche nei giovani-adulti.

I DNA sono disturbi mentali severi in cui si intersecano problematiche di tipo biologico, intrapsichico, familiare e socioculturale. Il loro trattamento è complesso, necessita di  equipe multiprofessionali e multidisciplinari, con medici che abbiano competenze nutrizionali e dietisti esperti, psicologi psicoterapeuti, psichiatri e neuropsichiatri infantili, operatori sociali, infermieri, tecnici della riabilitazione psichiatrica (TeRP) ed educatori.

La prevenzione e il trattamento sono gestiti attraverso percorsi dedicati (PPDTA), di cui i Servizi di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) sono parte integrante per la parte preventiva e i Servizi di Dietetica e Nutrizione Clinica per quella curativa.

Riguarda le attività di promozione della salute e prevenzione, nonché di intercettazione precoce di possibili DNA. Sono coinvolti operatori dei SIAN, della Neuropsichiatria dell’Infanzia e Adolescenza, della medicina dello sport, medici di medicina generale/pediatri di libera scelta, i medici specialisti ambulatoriali ed altri operatori sanitari, gli insegnanti, le società sportive, le associazioni di volontariato di familiari e utenti presenti sul territorio.

I SIAN, in particolare, attuano la prevenzione primaria attraverso la divulgazione di Linee Guida, opuscoli, diapositive, video specifici, formazione del personale delle scuole e altri setting a rischio, incontri informativi a tema per la popolazione.

Gli ambiti di intervento sono rappresentati da scuola, consultorio, spazio giovani, ambulatori medici, Case della Comunità. 

Riguarda la presa in carico di utenti con accertati o possibili disturbi e include la diagnosi di un eventuale stato di alterazione della nutrizione e l’impostazione di un trattamento nutrizionale adeguato, compreso il ricovero ospedaliero dei casi più gravi.

Le attività nutrizionali sono:

  • valutazione dello stato nutrizionale, delle ripercussioni cliniche delle condotte anomale, della quantità e qualità di cibo assunta
  • richiesta di esami ematochimici e strumentali per valutare l’andamento clinico
  • impostazione di psico-nutrizione personalizzata, adeguata alla situazione e con interventi motivazionali e cognitivi di accompagnamento al recupero
  • fortificazione dei pasti o prescrizione di supporto artificiale
  • pasti assistiti
  • richiesta di ricovero ospedaliero per complicanze metaboliche.

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ultima modifica 7 marzo 2025 14:57
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