Badanti al rientro dall'estero, l'assessore Donini ai sindacati
Con l'ordinanza del presidente Bonaccini è stata già intensificata la sorveglianza sanitaria a seguito di rientro o arrivo in Italia da Paesi extra Schengen. "Tema che abbiamo sempre considerato prioritario nella gestione dell'emergenza"
Bologna - “La Regione Emilia-Romagna è sempre pronta al dialogo, su ogni tema, con le parti sociali. Per questo spero che l’incontro con i sindacati abbia luogo in quanto indispensabile e necessario per condividere l’organizzazione e i protocolli di sicurezza sanitaria riferiti alla quarantena dei lavoratori e delle lavoratrici rientranti dall’estero, con particolare riferimento alle badanti”.
Così l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, risponde ai sindacati, confermando come quello delle badanti sia un tema che rientra nel quadro generale della gestione dei rientri dall’estero, “su cui, sin dall’inizio della pandemia, prima il Governo attraverso i Dpcm, e la Regione con specifiche ordinanze, hanno assicurato la massima attenzione”.
L’assessore ricorda come nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri dell’11 giugno sulle ‘Disposizioni in materia di ingresso in Italia’ si stabilisce che ‘chiunque intende fare ingresso nel territorio nazionale, tramite trasporto di linea aereo, marittimo, lacuale, ferroviario o terrestre’, tra le altre cose, è tenuto ad indicare l’indirizzo completo dell’abitazione e della dimora in Italia dove sarà svolto il periodo di sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario.
“Un’attenzione, questa, al tema che la Regione Emilia-Romagna, prima in Italia, ha addirittura potenziato con l’ordinanza del presidente Bonaccini n.144 del 13 luglio- sottolinea Donini-. Nell’ordinanza si intensifica il controllo a seguito di rientro o arrivo in Italia da Paesi extra Schengen, con l’isolamento fiduciario e la sorveglianza sanitaria: in questi casi, infatti, i Dipartimenti di Sanità Pubblica effettuano un tampone naso-faringeo per la ricerca di SARS-Cov-2 all’arrivo dei soggetti e, se negativi, un secondo tampone a distanza di 7 giorni, e comunque prima della conclusione dell’isolamento fiduciario”.
“Non c’è mai stata alcuna sottovalutazione quindi- ribadisce l’assessore-. Al contrario, quello dei rientri dall’estero è un tema che è stato sempre tra le priorità nella gestione dell’emergenza. Anzi, la quasi totalità dei casi positivi riscontati in coloro che rientrano dall’estero si è verificata già in isolamento domiciliare ed è frutto dell’importante azione di contact tracing svolta sul territorio”.
“Proprio in ragione di un impegno che è sempre stato garantito e condiviso con le parti sociali- chiude Donini- rinnovo quindi l’invito ai sindacati ad incontrarci al più presto per definire i dettagli organizzativi della gestione della quarantena prevista per le assistenti familiari rientranti dall’estero. Presenteremo le nostre proposte, ascolteremo le loro valutazioni e, come sempre troveremo una soluzione condivisa nell’interesse della salute dei cittadini”.