Discoteche, nuova ordinanza della Regione: capienza ridotta del 50% e obbligo di indossare sempre la mascherina
Bonaccini e Corsini: "Stretta per evitare che il contagio rialzi la testa. Servono comportamenti responsabili"
Il provvedimento in vigore dalle ore 13 di domani, 15 agosto, vale per quelle all'aperto ora in esercizio in Emilia-Romagna sulla base delle norme anti-contagio decise alla ripresa
Bologna – Nuova ordinanza della Regione per contrastare il Coronavirus. E’ alla firma del presidente Stefano Bonaccini un provvedimento - in vigore dalle ore 13 di domani - che affronta il tema discoteche. Naturalmente si parla di quelle ora in esercizio in Emilia-Romagna, cioè quelle che hanno le caratteristiche per essere aperte sulla base delle norme anti-contagio decise nelle settimane scorse, alla ripresa. Si ricorda infatti che le discoteche ‘al chiuso’ non hanno riaperto.
L’ordinanza prevederà che il numero massimo di persone che possono entrare non sia superiore al 50% della capienza massima normalmente autorizzata. E prevede l’obbligo di indossare sempre la mascherina all'interno del locale, compreso durante il ballo, ammesso, va ricordato, solo in presenza di piste all’aperto.
Altra novità che sarà introdotta dall’ordinanza è la chiusura immediata del locale, senza alcun rimando ad ulteriori pratiche amministrative, se viene accertato dagli organi di vigilanza il mancato rispetto delle norme fissate dall’ordinanza stessa.
“Vogliamo evitare comportamenti che permettano al contagio di rialzare la testa- affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore al Turismo, Andrea Corsini-. Per questo è necessario rafforzare prevenzione e controlli, un impegno che va di pari passo con lo straordinario lavoro che i servizi sanitari stanno facendo nei territori grazie all'azione di tracciamento dei casi di positività al virus”.
“Una stretta- concludono il presidente della Regione e l’assessore al Turismo- utile anche a evitare che divertimento e svago possano lasciare spazio ad atteggiamenti irresponsabili, anche solo di pochi, che possano vanificare il lavoro di questi mesi. A tutela dei giovani stessi, ragazzi e ragazze, che devono sapere di non essere immuni o al riparo dal virus".