Torre Biomedica del Sant'Orsola, c'è il via libera dalla Regione alla realizzazione
L'assessore Donini: "Un progetto che guarda al futuro e all'innovazione, all'interno del più vasto piano di investimenti per rivoluzionare il Policlinico". Il rettore Ubertini: "Il più grande investimento
Nelle successive fasi progettuali e di esecuzione dovrà essere garantito il rispetto di tutte le prescrizioni che riguardano la qualità architettonica ed ambientale degli edifici e la sicurezza dell'intero complesso
Bologna - Cinque piani fuori terra, attorno a una corte centrale, e due livelli interrati. Sale studio, laboratori di ricerca e un padiglione didattico. Procede il percorso verso la realizzazione della Torre Biomedica, complesso di edifici destinati alla didattica e alla ricerca biomedicale all’interno del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi. Un progetto finanziato dall’Università, che rientra nell’ampio piano di investimenti - per il quale la Regione Emilia-Romagna ha già assegnato oltre 57 milioni di euro - che innalzerà ulteriormente l’eccellenza, all’interno dalla sanità regionale e nazionale, della struttura ospedaliero-universitaria di Bologna.
Dopo i pareri favorevoli della Città metropolitana di Bologna e del Comune, la Giunta regionale ha formalizzato in una delibera il proprio assenso all’intesa per la realizzazione delle opere previste nel progetto. Nelle successive fasi progettuali e nell’esecuzione delle opere dovrà essere garantito il rispetto di tutte le condizioni e le prescrizioni espresse dalla Città metropolitana e dal Comune, che riguardano la qualità architettonica ed ambientale degli edifici e la sicurezza del complesso.
“Il percorso per arrivare alla costruzione della Torre Biomedica prosegue e ci auguriamo che i lavori possano partire al più presto- commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. All’interno della riorganizzazione del Sant’Orsola, a cui la Regione ha dedicato risorse importanti, il progetto della Torre, fortemente voluto dal rettore Ubertini e condiviso con la direzione del Policlinico, sarà ‘consacrato’ alla ricerca e alla didattica: pilastri fondamentali, questi, per la sanità del futuro e la formazione di nuovi professionisti”.
“Quello della Torre Biomedica è il più grande investimento dell’Alma Mater presso il comparto ospedaliero del Sant’Orsola- afferma il rettore dell’Università di Bologna Francesco Ubertini-. Con l’ulteriore via libera della Regione contiamo di proseguire rapidamente nella realizzazione, bandendo i lavori entro il 2020 e iniziando le opere l’anno seguente”.
Per costruire la Torre Biomedica - secondo il cronoprogramma, la conclusione dei lavori è prevista entro il 2023 - sarà necessario procedere alla demolizione, per fasi, dei padiglioni 22 (Isola ecologica) e 17 (Palazzina Cup), in cui verrà mantenuta parte del livello interrato esistente. Seguirà la costruzione di due edifici dedicati rispettivamente alla ricerca scientifica e alla didattica, con un incremento di volumi superiore ai 34 mila metri cubi. La Torre si svilupperà per cinque piani fuori terra attorno a una corte centrale e due livelli interrati; il progetto prevede anche sale studio e laboratori di ricerca, mentre il padiglione didattico, collegato funzionalmente con il piano terra della Torre, si svilupperà su due piani mantenendo parte dell’interrato esistente del padiglione 17.dell'Alma Mater presso il comparto ospedaliero del Sant'Orsola".