L'Emilia-Romagna ancora al vertice in Italia sui Livelli essenziali di assistenza
A certificarlo l'analisi della Fondazione Gimbe 2010-2018 su dati del ministero della Salute
Bonaccini e Donini: "Un'importante conferma della qualità, solidità ed efficienza del nostro servizio sanitario pubblico, che vogliamo continuare a rafforzare"
Il monitoraggio pluriennale sul periodo 2010-2018 fotografa la capacità delle Regioni di utilizzare le risorse assegnate dallo Stato per garantire i cosiddetti 'Lea'. Emilia-Romagna al 92,8% di adempimento, rispetto al 75% nazionale, migliora ancora rispetto allo scorso anno
Bologna - Emilia-Romagna confermata prima Regione in Italia nell’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza, cioè le prestazioni offerte ai cittadini gratuitamente, o dietro pagamento di un ticket, dal Servizio sanitario nazionale.
Il monitoraggio pluriennale 2010-2018 effettuato dalla Fondazione Gimbe assegna nuovamente il primato alla regione, che già l’aveva conquistata nel Report dello scorso anno per le prestazioni erogate nel periodo 2010-2017. Un’analisi che, sostanzialmente, dà conto della capacità delle Regioni di utilizzare le risorse dello Stato per garantire, appunto, i cosiddetti ‘Lea’.
Se la performance complessiva a livello nazionale per i nove anni analizzati è del 75%, l’Emilia-Romagna, con il 92,8% di adempimento non solo si piazza al primo posto, seguita da Toscana, Piemonte, Veneto, Lombardia e Umbria, ma fa meglio dello scorso anno, quando aveva raggiunto la percentuale del 92,2%.
“Una conferma importante della qualità, solidità ed efficienza del nostro sistema sanitario pubblico e della capacità della nostra Regione di assicurare ai cittadini prestazioni essenziali per la tutela della salute- commentano il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Un servizio sanitario costruito, rafforzato e migliorato nel tempo, che ci consente oggi di dare risposta a un’emergenza di portata storica. Siamo orgogliosi di questo risultato, perché premia il nostro impegno e quello delle Aziende sanitarie, ma soprattutto rende merito alle straordinarie capacità e competenze delle migliaia di donne e uomini che ogni giorno, con il loro lavoro, rendono il servizio sanitario dell’Emilia-Romagna quello che è, e se possibile sempre migliore”.