"La mia vita è salva grazie ai medici e agli infermieri dell'Ospedale di Parma": la storia di Andrea De Lisio
La lettera del fratello: "Non avete mai mollato. Il nostro grazie a professionisti eccezionali, qui l'impossibile non esiste e noi vogliamo farlo sapere"
Colpito da polmonite bilaterale interstiziale, i primi giorni senza alcuna certezza e poi cura e riabilitazione fino a settembre. Sandra Rossi, direttrice della 1^ Anestesia e Rianimazione e del dipartimento Emergenza-Urgenza: "Parole che ci rendono orgogliosi e commossi, qui un grande gioco di squadra". Il Dg Fabi: "Personale di grande valore". Bonaccini-Donini: "Un caro abbraccio al signor De Lisio e ai suoi familiari. Da Piacenza a Rimini, chi lavora nella sanità dell'Emilia-Romagna, a tutti i livelli, è un patrimonio di ques ta regione"
Bologna - “La mia vita è salva grazie alla professionalità, all'abnegazione e al coraggio di tutti quei medici e infermieri che mi hanno seguito nel lungo percorso di cura”. Andrea De Lisio, ricoverato per oltre 4 mesi in Terapia intensiva all'Ospedale di Parma per una polmonite bilaterale interstiziale da Covid-19, si è finalmente lasciato il virus alle spalle. Ripresa in mano la sua vita, Andrea riavvolge per un momento il nastro della sua esperienza di cura e torna oggi al Maggiore di Parma, insieme alla moglie Barbara, per ringraziare il personale medico e sanitario che lo ha assistito durante il suo lungo periodo trascorso in Ospedale.
“Sono stato ricoverato- racconta Andrea- in un momento in cui del virus nessuno ne sapeva molto e se oggi sono qua lo devo alla competenza e alla tenacia di chi lavora in questo Ospedale. Questi reparti sono un fiore all'occhiello per la sanità italiana. Vorrei che arrivasse un messaggio di fiducia e di stima nei confronti di chi, spesso nell'ombra e con sacrifici altissimi, ci lavora e di rispetto delle norme anti-Covid dettate dalle nostre autorità. Parlando con mio fratello Gianluca, che lavora da tempo all'estero e purtroppo oggi non può essere con noi- prosegue Andrea-, ci siamo detti spesso che solo quando si è lontani dall'Italia si può apprezzare la nostra sanità che a costi pressoché irrisori offre un'assistenza che assolutamente non hai in altri paesi”.
Ed è stata proprio una lettera del fratello Gianluca inviata all'Ospedale di Parma ad accompagnare la visita di Andrea. “Vi scrivo perché mio fratello Andrea da marzo a settembre è stato ricoverato presso l’Ospedale Maggiore di Parma prima, e in un istituto riabilitativo poi. Praticamente giudicato senza speranza è stato seguito dal reparto Covid della Terapia intensiva per quasi tre mesi, con inaspettato successo. Esistono strutture dove l’impossibile non esiste e io voglio farlo sapere”.
Entrato al Maggiore dal percorso dedicato allestito in Pronto soccorso il 19 marzo, dopo un primo trasferimento agli Infettivi, Andrea De Lisio ha avuto un lungo ricovero in Terapia intensiva dal 25 marzo al 12 giugno, per poi essere trasferito, fino al 13 luglio scorso, in terapia sub-intensiva respiratoria per il pieno recupero delle funzionalità polmonari e per avviare il percorso riabilitativo, terminato al Centro Cardinal Ferrari di Fontanellato, Parma.
“Le parole di Andrea e Gianluca ci hanno commosso, rendendoci orgogliosi del nostro lavoro e felici per Andrea e per la sua famiglia- spiega Sandra Rossi, direttrice della 1^ Anestesia e Rianimazione e del dipartimento Emergenza-Urgenza dell'Ospedale di Parma-. Di Andrea e del suo percorso di cura ricordiamo le lunghe telefonate con la mamma, la moglie e il fratello che chiedevano di essere rassicurati. Le gravissime condizioni cliniche dei primi mesi tuttavia non ci hanno mai fatto mancare la fiducia. Ricordiamo un decorso clinico complicatissimo. Molte volte abbiamo pensato che i nostri sforzi, a volte estremi, sarebbero stati frustrati. In realtà grazie alla tenacia e al fisico giovane di Andrea siamo stati premiati. Sono contenta- conclude commossa Rossi- di avere la possibilità in questa circostanza di ricordare che le terapie intensive che funzionano lo fanno perché c’è una grande squadra che “gioca” tutta assieme. La nostra squadra è fatta di medici, infermieri, operatori sanitari e personale di supporto che hanno remato tutti convinti e compatti nella stessa direzione. Dobbiamo essere tutti orgogliosi di loro. Io lo sono moltissimo”.
“La forza di questo Ospedale- aggiunge Massimo Fabi, direttore generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma- sta nelle competenze dei suoi professionisti, nel forte lavoro di squadra che si crea a tutti i livelli e nel grande senso di umanità dei suoi operatori. Come ho detto in tempi non sospetti questi tre elementi sono il nostro vero valore aggiunto. Un valore che tutto il personale di questo Ospedale dimostra ogni giorno. A tutti loro vanno i miei più sinceri ringraziamenti e la mia più profonda stima”.
“Un caro abbraccio al signor De Lisio e alla sua famiglia” arriva dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dall’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini. “Siamo certi- sottolineano- che molto del merito va anche alla sua tenacia e alla sua forza di volontà, e ai suoi cari, che lo hanno stretto nel loro affetto per i lunghi mesi della degenza e della riabilitazione. Le sue parole e quelle del fratello premiano medici, infermieri e operatori sanitari encomiabili nei mesi più duri dell’emergenza e che ogni giorno, anche adesso, mettono la loro professionalità e forza nella risposta che viene dalla nostra sanità regionale contro il ritorno del virus. Da Piacenza a Rimini, chi lavora nella sanità dell’Emilia-Romagna, a tutti i livelli, rappresenta un patrimonio di questa regione e del Paese di cui tutti dobbiamo essere orgogliosi”.
Il video del signor Andrera De Lisio al link: https://youtu.be/1WVRnzG995A