La Regione recepisce il nuovo Dpcm che prevede il 75% di lezioni alle superiori in modalità didattica a distanza
Nuova ordinanza alla firma del presidente Bonaccini, in vigore fino al 24 novembre: nella riorganizzazione alle superiori garantire il diritto alla didattica in presenza agli alunni con disabilità e privilegiare la frequenza in presenza delle classi prima e quinta. Formazione professionale: si alle lezioni pratiche e laboratoriali per i corsi IeFP riconosciuti dalla Regione. L'assessore Salomoni: "Manteniamo il 25% di didattica in presenza, il massimo possibile dopo il decreto del Governo, la cui proposta non era la nostra. Dalla riapertura abbiamo fa tto tutto ciò che serviva per le lezioni in presenza, insieme alle autorità scolastiche e alle parti sociali. Ora lavoriamo per la sicurezza e il ritorno in Aula di tutti non appena possibile"
Bologna, 26 ottobre 2020 – La Regione recepisce il nuovo Dpcm del Governo che alza al 75% la percentuale minima di didattica a distanza alle scuole superiori. Anche in Emilia-Romagna, quindi, gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado, statali e paritari, adottano la didattica digitale integrata complementare alla didattica in presenza per gli studenti dei percorsi di studio e per gli iscritti ai percorsi di secondo livello dell’istruzione degli adulti, con criteri di rotazione fra le classi o fra gli studenti all’interno delle classi per non meno appunto del 75% delle attività.
E’ quanto prevede un’ordinanza alla firma del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, in vigore da domani, 27 ottobre, e fino al prossimo 24 novembre, che nell’introdurre la quota minima possibile di lezioni on line da remoto alle superiori precisa che andrà garantito il diritto alla didattica in presenza agli alunni con disabilità. Oltre a raccomandare l’applicazione dell’attività didattica in presenza prioritariamente nelle classi prime e quinte, rispettivamente alle prese col primo anno e con l’anno dell’esame di Maturità.
Entro 2 giorni dalla data di entrata in vigore dell’ordinanza, le istituzioni scolastiche definiscono in autonomia le modalità di attuazione della didattica a distanza prevista.
L’orario di ingresso alle lezioni verrà definito in seguito a un incontro del Coordinamento regionale e locale sulla scuola, così come definito dal Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di istruzione per l'anno scolastico 2020/2021 (il cosiddetto "Piano scuola").
Inoltre, nell’ordinanza è “fortemente raccomandato” l’utilizzo della mascherina in aula all’interno di tutte le classi della scuola primaria di secondo grado (elementari) e della scuola secondaria di primo grado (medie) - dove è confermata la modalità in presenza in aula per tutti gli studenti - e secondo grado (superiori).
“Manteniamo il 25% di didattica in presenza, il massimo possibile dopo il decreto del Governo- afferma l’assessore alla Scuola e Università, Paola Salomoni-. In Emilia-Romagna abbiamo voluto con forza la riapertura delle scuole, definendo linee guida con le rappresentanze sociali poi riprese dal Governo in quelle nazional. Abbiamo anticipato il ritorno in aula il 14 settembre, potenziato i trasporti con 21 milioni di euro, per circa 400 autobus e quasi 7 milioni di chilometri di servizio aggiuntivi, e mantenuto la didattica in presenza in tutte le nostre scuole fino ad oggi, che è sempre stata la priorità per noi. Il Governo ha deciso di alzare la didattica a distanza fino alla soglia minima del 75%, quando noi, insieme alle altre Regioni, avevamo proposto di non prevedere quote minime, lasciando ai territori la possibilità di introdurla o meno, a seconda delle criticità presenti. La comunicazione di ieri del ministero dell'Istruzione ci costringe ad accelerare i tempi e già oggi recepiamo il Dpcm, introducendo quindi la soglia minima possibile, quella del 75%, cercando insieme alle autorità scolastiche di salvaguardare il più possibile le lezioni in presenza delle classi e delle prime in particolare e il diritto degli studenti con disabilità a seguire le lezioni. Ci siamo confrontati con i sindacati e l’Ufficio scolastico regionale e continueremo a farlo nei prossimi giorni- chiude Salomoni- per garantire il diritto allo studio e la sicurezza, di ragazzi e ragazze e di chi nella scuola lavora. Per questa ragione, nella Giunta di oggi, abbiamo scelto di aprire ai test rapidi e gratuiti presso le farmacie anche al personale scolastico, oggetto di uno screening specifico lo scorso mese di settembre”.
Formazione professionale: garantita l’attività laboratoriale
Per ciò che riguarda la formazione professionale, per garantire l’erogazione delle attività pratiche e laboratoriali che contraddistinguono l’offerta, possono proseguire in presenza i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IFP) approvati dalla Regione e realizzati dagli Enti di formazione professionali accreditati. Le attività teoriche d’aula si svolgono ricorrendo anche alla didattica digitale integrata modulando ulteriormente, dove necessario, la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni e dei gruppi classe.
Sono sospesi i viaggi d'istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio che prevedano trasferte, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dagli Enti di formazione professionale accreditati, fatte salve le attività di stage/tirocinio curricolare.
Anche in questo caso, è fortemente raccomandato l’utilizzo della mascherina all’interno di tutte le classi.
Estesi i test sierologici rapidi direttamente in farmacia
In riferimento alla possibilità di effettuare test diagnostici rapidi per la ricerca degli anticorpi anti-Covid, vengono estesi agli studenti dei percorsi di IeFP, al personale scolastico delle scuole, di ogni ordine e grado, e dei servizi educativi 0-3 anni, al personale degli enti di formazione professionale che erogano i percorsi di IeFP, oltre che ai nonni degli studenti che, pur non conviventi, partecipano all’accudimento degli stessi. A tali soggetti, beneficiari su base volontaria, si applicano le medesime modalità già previste dall’accordo con le associazioni delle farmacie pubbliche e private convenzionate.