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Per il nuovo ospedale di Piacenza altri 10 milioni di euro: il Governo dice sì alla richiesta della Regione

Oggi la visita del ministro Speranza sul territorio insieme al presidente Bonaccini

Con le ulteriori risorse, aggiuntive ai 20 milioni assegnati, lavori di efficientamento energetico per un nosocomio innovativo e pienamente sostenibile

Gli interventi programmati nelle strutture sanitarie visitate - Fiorenzuola d'Arda, Castel San Giovanni, Bobbio e Piacenza - e il punto sulle terapie intensive: 618 i posti letto disponibili in Emilia-Romagna, a un passo dall'obiettivo stabilito dal ministero dopo la pandemia

Bologna - Altri 10 milioni di euro per il nuovo ospedale di Piacenza. Per farne una struttura ancor più innovativa ed ecologica, grazie a interventi di efficientamento energetico (impianto fotovoltaico, coibentazione dei muri esterni, e così via) che le nuove risorse renderanno possibili.
Risorse che saranno messe a disposizione dal Governo, d’accordo nell’accettare la richiesta dei nuovi fondi arrivata dalla Regione. Un via libera che andrà così ad aumentare il pacchetto di 20 milioni stanziati solo poche settimane fa dall’Esecutivo per il nosocomio previsto nel capoluogo emiliano – un investimento da oltre 156 milioni di euro –, incremento che dovrà essere ratificato in Conferenza Stato-Regioni così come avvenuto per i fondi precedenti.

La notizia è arrivata oggi nel corso della visita agli ospedali di Piacenza e provincia del ministro della Salute, Roberto Speranza, insieme al presidente della Regione, Stefano Bonaccini.

L’ospedale di Fiorenzuola d’Arda, quello di Castel San Giovanni, quello di Bobbio e, infine, quello di Piacenza, sono state le tappe toccate nel territorio. Appuntamenti utili anche a fare il punto sul programma di interventi, definiti assieme agli amministratori locali, che riguarderanno il potenziamento della rete sanitaria provinciale: piccoli ospedali, Case della salute, nuove tecnologie. Lavori la cui copertura finanziaria è data dai 20 milioni garantiti dal Governo a inizio settembre, che permettono alla Regione di stornare una cifra di pari importo dal progetto del nuovo Ospedale del capoluogo emiliano a favore, appunto, dei servizi territoriali, per potenziare i servizi a favore di cittadini e utenti. In un’area che è stata la più colpita dalla pandemia in Emilia-Romagna.

Col ministro Speranza e il presidente Bonaccini, presenti l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, la presidente della Provincia (e sindaco di Piacenza), Patrizia Barbieri, e il direttore generale dell’Azienda Usl di Piacenza, Luca Baldino.

"Il territorio è la vera chiave- sottolinea il ministro Speranza, che ha ringraziato medici, infermieri e operatori sanitari per il lavoro straordinario che fanno ogni giorno-. Dobbiamo costruire un Sistema sanitario nazionale in cui non siano le persone a inseguire i nostri presidi ma in cui è il servizio stesso che il più possibile incontra le esigenze, le domande delle persone sul proprio territorio. Anche per questo, con il presidente Bonaccini abbiamo voluto che questa visita non fosse solo concentrata nel capoluogo ma che provasse a toccare le diverse zone proprio perché pensiamo che nel futuro bisognerà puntare più possibile sulla capacità del servizio sanitario nazionale di radicarsi sul territorio. Da qui oggi arriva il messaggio di un lavoro che è in corso. La politica deve fare molte cose concrete: ci era stato chiesto un segnale di attenzione verso una parte d'Italia che ha pagato uno dei prezzi più alti e questi fondi sono una prima risposta concreta, per strutture moderne che aiutino le comunità locali”.

visitaminisperanza1.jpg“Ulteriori 10 milioni per il nuovo ospedale di Piacenza sono un’altra dimostrazione di ciò che serve fare: investire sulla sanità pubblica per renderla ancora più forte- afferma Bonaccini-. Dev’essere la priorità dalla quale far ripartire il Paese, lasciandoci alle spalle la stagione dei tagli. In Emilia-Romagna lo stiamo facendo e siamo molto soddisfatti che questa nostra richiesta sia stata accolta dal Governo: fondi che saranno destinati alla completa sostenibilità ambientale del nuovo nosocomio affinché sia, da ogni punto di vista, il massimo dell’innovazione disponibile. E grazie all’impegno di tutti, siamo pronti con il progetto di potenziamento e rinnovamento dei servizi territoriali, per una medicina sempre più vicina ai cittadini. Ringrazio poi il ministro Speranza per aver rispettato l’impegno che avevamo preso insieme con sindaci e amministratori del piacentino: tornare qui alla prima occasione, nella provincia più colpita dalla pandemia, per programmare i 20 milioni aggiuntivi stanziati dal Ministero a favore di tutta la sanità piacentina per progetti condivisi dai sindaci”.

Soddisfatto anche il direttore generale dell’Azienda Usl di Piacenza, Luca Baldino: “Questa dimostrazione di vicinanza e la fattiva collaborazione, anche economica, che giunge dalle istituzioni nazionale e regionale segna, per l’evoluzione del sistema sanitario piacentino, un’altra tappa fondamentale- ha sottolineato-. È un piano di investimenti che va a vantaggio dei cittadini di ogni distretto. La parte di finanziamento destinata al potenziamento dei servizi territoriali contribuirà ad accelerare i progetti già in corso dedicati alla presa in carico della cronicità: grazie alla telemedicina sarà possibile un ulteriore avvicinamento dei cittadini ai servizi sanitari”.

“La situazione epidemiologica che ci ha travolto- afferma il sindaco e presidente della Provincia, Patrizia Barbieri- impone un radicale ripensamento del sistema sanitario che necessita di importanti investimenti, ricerca e potenziamento della medicina territoriale. Oggi si concretizza l’impegno del ministro Speranza che nel giugno scorso, insieme al presidente della Regione Emilia-Romagna Bonaccini, aveva condiviso la necessità di investire da subito sulla rete territoriale piacentina. Il risultato di oggi è sicuramente un buon modo anche per ringraziare con azioni concrete tutti gli operatori della sanità”.

Gli interventi da 20 milioni per la rete sanitaria piacentina

Questi alcuni tra gli interventi più significativi che saranno realizzati con i 20 milioni di euro a favore della rete sanitaria provinciale, a partire dagli ospedali minori e dai servizi territoriali.

Tre milioni di euro
sono destinati alla realizzazione del nuovo Pronto soccorso dell’ospedale di Castel San Giovanni.

1,5 milioni di euro serviranno a completare la parte a rustico della Casa della Salute di Fiorenzuola d’Arda (ex Municipio), mentre 1 milione verrà utilizzato per investimenti in tecnologie biomediche per l’apertura del Blocco B dell’ospedale, sempre di Fiorenzuola.

3,2 milioni di euro serviranno per l’ampliamento e il potenziamento dell’ospedale di Bobbio, con la creazione anche del nuovo parcheggio.

E ancora, 1 milione sarà utilizzato dall’Azienda Usl per lo sviluppo della telemedicina e la dotazione tecnologica a livello territoriale.

I rimanenti 10,3 milioni di euro sono destinati all’attuale ospedale di Piacenza, per ammodernarlo e riqualificarlo in attesa della costruzione del nuovo nosocomio.

Completa il quadro della sanità piacentina un’altra serie di interventi - già finanziati, con risorse statali e regionali - dal valore complessivo di 35,6 milioni di euro. È già stato avviato l’adeguamento strutturale e il rinnovo funzionale del Blocco B dell’ospedale di Fiorenzuola d’Arda (11,5 milioni di euro). Gli altri lavori (dalla nuova Casa della Salute di Lugagnano a quella di Bettola, al Centro Paralimpico di Villanova sull’Arda) sono a diversi livelli di progettazione.

Terapia intensiva, Emilia-Romagna vicina all’obiettivo dei 641 posti letto

La visita del ministro è stata anche l’occasione per fare il punto sulle terapie intensive: l’Emilia-Romagna è ormai prossima al raggiungimento dell’obiettivo chiesto alle Regioni dal ministero della Salute dopo la diffusione della pandemia, definito sulla base del rapporto tra numero di cittadini e posti letto (14 posti ogni 100mila abitanti).

Nella nostra regione, infatti, i posti di terapia intensiva dovranno essere 641 e sono già 618, con i rimanenti in fase di realizzazione.

Prima dell’arrivo del Coronavirus, da Piacenza a Rimini erano disponibili 449, a cui se ne sono aggiunti altri 146 che rientrano nel cosiddetto Covid Intensive Care, l’hub regionale e nazionale di terapie intensive realizzato in pochi mesi in estate, per un investimento di 26 milioni di euro, 5 dei quali dalla campagna di raccolta fondi regionali “Insieme si può” lanciata a sostegno della sanità pubblica dell’Emilia-Romagna, a disposizione dell’attività ordinaria e immediatamente attivabili qualora dovesse servire. Si trovano nell’Ospedale Infermi di Rimini (36 nuovi posti letto di terapia intensiva), al Policlinico Sant’Orsola (14) e all’Ospedale Maggiore di Bologna (34), al Policlinico di Modena (30), all’Ospedale Civile di Baggiovara (18), all’Ospedale Maggiore di Parma (14).

A questi si aggiungono altri 25 posti letto a Piacenza (di cui 19 di semi-intensiva subito convertibili per intensiva se necessario), inaugurati il 1^ ottobre, che a regime saranno 31.

Nel periodo del picco epidemico, grazie al programma regionale di rafforzamento e integrazione della rete di terapia intensiva, in Emilia-Romagna i posti disponibili erano 690, di cui 573 dedicati a pazienti Covid, poi in parte riconvertiti a posti ordinari.

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ultima modifica 2020-10-16T17:45:43+01:00
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