Alta l'attenzione in Emilia-Romagna per la peste suina africana, anche se al momento non si sono manifestati casi
In via di costituzione un nucleo di coordinamento tecnico tra assessorati, allargato anche ad altre istituzioni, che affiancherà l'unita di crisi per le emergenze veterinarie epidemiche nella messa a punto delle procedure di intervento
Bologna – “Massima allerta per scongiurare il rischio che il virus della peste suina africana, che sta colpendo duramente gli allevamenti tedeschi, si diffonda anche in Emilia-Romagna. Ma finora non è stato segnalato alcun caso di contagio negli allevamenti presenti sul territorio regionale”.
Il punto della situazione arriva dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, dopo le notizie provenienti dalla Germania, che registrano alcuni casi.
“E’ importante che gli allevatori zootecnici e i cittadini – spiega Mammi - sappiano che stiamo adottando le misure necessarie a intervenire se dovessero verificarsi delle emergenze”.
Ciò a partire dall’adozione delle linee guida regionali per l’applicazione del piano nazionale di sorveglianza e prevenzione della pesta suina sia negli animali d’allevamento sia in quelli selvatici (cinghiali).
Considerato che le Linee guida nazionali e regionali prevedono, quale misura preventiva di diffusione della Peste suina, un contenimento dei cinghiali soprattutto dove sono presenti allevamenti di suini allo stato semibrado, l'Assessore Mammi, alla vigilia dell'apertura della caccia collettiva, è in procinto di inviare a tutti gli Ambiti territoriali di caccia, alle squadre e alle Aziende venatorie, una lettera per sottolineare l'importanza del lavoro che sono chiamati a svolgere in una fase tanto delicata per l'economia della Regione.
Per rafforzare la rete di sorveglianza e garantire la messa in campo di azioni tempestive e puntuali in caso di necessità è inoltre in via di costituzione un apposito nucleo di coordinamento tecnico che affiancherà l’Unità di crisi regionale già insediata nella messa a punto delle procedure di intervento in caso di emergenze veterinarie epidemiche.
Dell’organismo, in base ad un provvedimento regionale che ha recepito le linee guida nazionali, faranno parte 5 membri di quattro Direzioni generali della stessa Regione (1 per la Sanità pubblica, 1 Territorio e Ambiente, 2 Agricoltura e 1 Lavoro e Impresa), oltre a 1 componente dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, 1 referente dell’Anci Emilia-Romagna, 1 rappresentante del Comando regionale dei carabinieri forestali e i referenti dei Comandi della polizia provinciale.