Istituita la zona arancione scuro per tutti i Comuni della Città metropolitana di Bologna
Le misure adottate vanno a rafforzare ulteriormente le norme nazionali vigenti per le aree arancione: alla base delle decisioni i dati forniti dall'Ausl di Bologna sulla crescita della diffusione del virus
Bologna, 26 febbraio 2021 – Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha firmato l’ordinanza, preannunciata ieri, che istituisce la cosiddetta zona arancione scuro per tutti i comuni della Città Metropolitana di Bologna.
A partire da domani, divieto di spostamento anche all’interno del proprio Comune, visite a amici e parenti compresi. Didattica a distanza al 100% da lunedì per scuole elementari, medie, superiori e università, in presenza solo asili nido e scuole materne. Stop alle attività ricreative e a quelle sportive. Nessuna limitazione ulteriore invece alle attività economiche, che proseguono come previsto in zona arancione, dove si trova l’Emilia-Romagna dal 21 febbraio.
Il provvedimento sarà operativo fino a domenica 14 marzo compresa, e viene adottato per contenere la diffusione del virus. Le limitazioni sono adottate anche in base alle indicazioni dell’Azienda sanitaria di Bologna, in seguito a un aumento del 16% dei casi di positività nelle prime due settimane di febbraio.
Quali sono le limitazioni
Restano consentite le attività economiche, comprese quelle di servizio alla persona, permesse nelle zone arancioni del Paese.
I datori di lavoro pubblici sono tenuti a limitare la presenza del personale nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente la presenza fisica, anche in ragione della gestione dell'emergenza; il personale non in presenza presta la propria attività lavorativa in smart working.
Per quanto riguarda gli spostamenti, sono vietati sia nello stesso comune che verso comuni limitrofi. L’eccezione è per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità (come acquisto di beni) o motivi di salute.
Non si potrà quindi uscire dal proprio comune, anche se di popolazione inferiore a 5.000 abitanti (come ora previsto e disciplinato per le zone rosse dall’articolo 2 del Decreto legge numero 15 del 23 febbraio scorso): resta la possibilità di recarsi in quelli limitrofi, ma solo per particolari necessità, come ad esempio per l’acquisto di prodotti che nel proprio comune sono introvabili.
E’ esclusa anche la possibilità di effettuare visite a parenti e amici una volta al giorno, anche all’interno del proprio comune, o recarsi nelle seconde case, salvo situazioni di necessità.
Rimane sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza e la possibilità per gli studenti di frequentare le lezioni in presenza, ove previste, se la scuola ha sede in un comune non compreso tra quelli soggetti a restrizione: potranno ovviamente andare e tornare.
Per la scuola, si stabilisce lo svolgimento in presenza delle sole attività dei Servizi educativi 0-3 anni e Scuole dell’Infanzia, mentre le attività didattiche per le scuole di ogni ordine e grado si svolgeranno a distanza al 100%. Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata - come previsto anche dallo specifico decreto (7 agosto 2020) e successiva ordinanza (9 ottobre 2020) del Ministro dell’Istruzione. Lezioni esclusivamente a distanza, sempre da lunedì, anche per l’Università.
In ambito sportivo, sono sospesi gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva, così come l’attività sportiva svolta nei centri sportivi all’aperto. Resta consentito lo svolgimento di attività sportiva solo in forma individuale ed esclusivamente all’aperto. Possibile svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie.
Infine, sono sospese le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, ad eccezione delle biblioteche dove i relativi servizi sono offerti su prenotazione e degli archivi, fermo restando il rispetto delle misure di contenimento dell'emergenza epidemica.
Attività di tracciamento e sorveglianza
Come nel caso del precedente provvedimento, viene rafforzata ulteriormente l’attività di sorveglianza e tracciamento. Sono applicate tutte le misure indicate nella circolare ministeriale del 31 gennaio scorso, tra cui l’impiego del test molecolare nella sorveglianza dei contatti stretti e a basso rischio e la chiusura della quarantena a 14 giorni con test molecolare; inoltre, non potrà essere interrotto l’isolamento del caso confermato dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi ma dovrà proseguire fino all’effettuazione di un test molecolare con risultato negativo.
L’Ausl Bologna potrà assumere, in accordo con i Comuni interessati dall’ordinanza regionale, ogni opportuna ulteriore azione ritenuta necessaria, in caso di modifica della situazione epidemiologica.