Assegnata alla dottoressa Federica Boiani la prima edizione del Premio “Dottor Marcello Salera”
Donini. “Grande figura di medico e grande uomo, lo ricordiamo con commozione e riconoscenza”
Il riconoscimento, istituito dalla Regione Emilia-Romagna grazie alla donazione della moglie, in memoria del medico che fu per anni docente e tutor del corso. Oggi in viale Aldo Moro la cerimonia di conferimento del premio con l’assessore Donini e la moglie del dottor Salera, Valeria Paola Babini
Bologna- E’ Federica Boiani, una giovane medico bolognese, la prima vincitrice del premio Premio “Dottor Marcello Salera” per la migliore tesi del corso triennale di formazione specifica in Medicina generale, organizzato della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con le Aziende sanitarie del territorio.
Un riconoscimento istituito proprio dalla Regione, che ha accolto la proposta della moglie del medico, professoressa Valeria Paola Babini, per onorare la memoria di questo amatissimo medico di medicina generale, scomparso lo scorso anno.
Il premio, del valore di 4.000 euro, le è stato assegnato per la tesi: “Telemedicina ed empowerment del paziente per rinnovare l’Assistenza Domiciliare Integrata.
“La consegna di questo premio- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- è un momento di grande commozione ricordando una figura di medico straordinaria, molto amato per la grande umanità e competenza con la quale ha svolto per tanti anni la professione. Nella targa che oggi consegniamo alla dottoressa Boiani, la prima vincitrice del premio istituito per onorare la sua memoria, si legge: “La medicina non è una scienza, senza l’ascolto del paziente”. Sono le parole che il dottor Salera amava trasmettere ai suoi studenti e che meglio racchiudono il senso del suo operato, un operato che trova riscontro nelle proposte della dottoressa Boiani, guardando alle prospettive di una sanità territoriale che sia sempre più vicina alle esigenze dei pazienti”
L’obiettivo della tesi curata dalla dottoressa Boiani è quello di contribuire al rinnovamento dei programmi di cura primaria attraverso la gestione integrata tra più figure, tra cui il paziente stesso, delle patologie croniche, riducendo il numero di ospedalizzazioni.