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Covid, per i non vaccinati il rischio di morire o di finire in terapia intensiva è 36 volte maggiore rispetto a chi ha ricevuto la terza dose

Lo dimostra il Report mensile della Regione Emilia-Romagna

Tutti i dati nello studio di gennaio dell’Agenzia sanitaria e sociale regionale. L’assessore Donini: “Mese dopo mese, dai numeri la stessa conferma: molto pericoloso scegliere di non vaccinarsi”

Bologna - Ancora una volta sono i numeri a dimostrarlo: il rischio di essere ricoverati in terapia intensiva o di morire per i non vaccinati è 36 volte maggiore rispetto a chi ha ricevuto la dose booster.

Un divario che si mantiene altissimo anche se rapportato ai vaccinati con due dosi entro i quattro mesi: rispetto a questi ultimi, i non vaccinati rischiano 33,3 volte in più di finire in terapia intensiva e 9,5 volte in più di morire.

Lo rivela il Report mensile dell’Agenzia sanitaria e sociale della Regione Emilia-Romagna, che ha analizzato l’incidenza del Covid-19 e delle sue conseguenze sul territorio nel mese di gennaio (dati al 17/01). Una miniera di numeri e analisi, che volgono tutti nella stessa direzione, confermando ciò che la scienza e la medicina da sempre sostengono: il vaccino, soprattutto se a ciclo completato e con la terza dose ricevuta, protegge dal rischio di contrarre l’infezione e, soprattutto, di contrarla in forma severa, con conseguenze che possono portare fino al decesso.

“Anche i dati di questo ultimo monitoraggio- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini- confermano quanto ormai è noto: la scelta di non vaccinarsi è molto pericolosa, perché per i non vaccinati aumentano enormemente le possibilità di essere ricoverati in ospedale, in terapia intensiva e anche di morire. Sono numeri che dovrebbero far pensare, e convincere anche i più dubbiosi a imboccare la strada del vaccino. Per tutelare l’intera comunità, ma ancor prima loro stessi: un rischio di morte 36 volte maggiore, da solo dovrebbe spingere alla vaccinazione”.

I numeri più significativi del Report

In particolare, lo studio analizza il rischio relativo, standardizzato per età e classe di fragilità clinica/complessità assistenziale, mostrando come i non vaccinati abbiano sempre un rischio maggiore di infezione, ricovero, ricovero in terapia intensiva e decesso rispetto a tutte le diverse categorie di vaccinati e che i vaccinati da meno di 4 mesi o che hanno effettuato la dose booster siano i più protetti.

In particolare, i non vaccinati hanno un rischio di infettarsi che va da 1,4 volte di più rispetto ai vaccinati da più di 4 mesi, a 1,9 volte maggiore rispetto ai vaccinati entro 4 mesi, fino ad arrivare a 2,7 maggiore quando confrontati con i vaccinati che hanno ricevuto la dose booster. Per i non vaccinati il rischio di essere ricoverati in ospedale è 5 volte maggiore in confronto ai vaccinati da oltre 4 mesi; 11,1 volte maggiore rispetto ai vaccinati entro i 4 mesi, fino ad arrivare a 21 volte di più in coloro che hanno ricevuto la dose booster.

E ancora, i non vaccinati rischiano di essere ricoverati in terapia intensiva 1,8 volte in più rispetto ai vaccinati da oltre 4 mesi, 33,3 volte in più rispetto ai vaccinati entro i 4 mesi, fino ad arrivare a 36 volte in più in coloro che hanno ricevuto la dose booster.  

Infine, il dato che più di ogni altro parla da solo: per i non vaccinati il rischio di morire è 4,7 volte maggiore in confronto ai vaccinati da oltre 4 mesi, 9,5 volte più alto rispetto ai vaccinati entro i 4 mesi, fino ad arrivare a 36 volte in più a confronto con chi ha ricevuto la dose booster.

ll Report è disponibile sul sito dell’Agenzia, al link https://assr.regione.emilia-romagna.it/pubblicazioni/rapporti-documenti/monitoraggio-campagna-vaccini-anticovid19-rer012022

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ultima modifica 2022-05-26T11:28:46+02:00
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