La Regione rinnova per altri tre anni la convenzione con Avis e Fidas per le attività di raccolta sangue
Il documento, siglato oggi in Regione, recepisce l’accordo Stato Regioni del 2021 e impegna a condividere e predisporre la programmazione annuale delle attività trasfusionali. Soddisfatte le associazioni
Bologna - L’Emilia-Romagna rinnova la convenzione triennale con Avis e Fidas, che regola i rapporti tra le Associazioni e Federazioni dei donatori di sangue e la Regione. Dopo il via libera nei giorni scorsi da parte della Giunta regionale, oggi la firma in Regione del documento da parte dell’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, e dei presidenti regionali di Avis (Associazione Volontari Italiani Sangue), Maurizio Pirazzoli, e Fidas (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue), Michele Di Foggia.
La convenzione, di durata triennale, recepisce l’accordo Stato Regioni dell’8 luglio 2021 e garantisce alle associazioni e alle federazioni di donatori di sangue “la più ampia partecipazione alla programmazione regionale e locale delle attività trasfusionali, nonché alle attività di monitoraggio e controllo obiettivi”.
“Questa convenzione- sottolinea l’assessore Raffaele Donini- testimonia quanto sia importante il volontariato nel sistema regionale. Gli emiliano-romagnoli rispondono sempre con grande generosità alle campagne di raccolta sangue, ma è necessario, soprattutto nel periodo estivo, un ulteriore sforzo. Il contributo delle associazioni, infatti, è prezioso nel reclutare nuovi donatori e nel ‘fidelizzare’ quelli che già lo sono. E’ anche grazie alle associazioni che il nostro sistema regionale ha affrontato le difficoltà legate alla pandemia in questi ultimi due anni e mezzo, continuando a garantire l’autosufficienza e anche a donare alle regioni in difficoltà”.
Il documento impegna Regione, Avis e Fidas a condividere e predisporre la programmazione annuale per l’autosufficienza affinché la gestione associativa dei donatori e la gestione dell’attività sanitaria di raccolta del sangue e degli emocomponenti delle unità di raccolta siano rispondenti, per gli aspetti quantitativi e qualitativi, alle necessità trasfusionali regionali e nazionali. Ancora, stabilisce che le associazioni, assieme alla Regione, promuovano la donazione volontaria, associata, periodica, anonima, gratuita e responsabile del sangue e degli emocomponenti e la sensibilizzazione, l'informazione, la formazione e la fidelizzazione del donatore attraverso, ad esempio, lo svolgimento di iniziative di informazione sui valori solidaristici della donazione, eventi e programmi di informazione, di comunicazione sociale, di educazione sanitaria, di formazione dei cittadini. Infine, la convenzione stabilisce le quote di rimborso da parte della Regione per le attività associative e di raccolta sangue svolte, secondo quanto prevede l’accordo Stato Regioni.
“La firma della convenzione- aggiunge Michele Di Foggia, presidente regionale Fidas - rinnova la collaborazione tra le associazioni di donatori e le istituzioni sanitarie e politiche regionali. In questi anni difficili, in cui la nostra salute e il sistema sanitario sono stati al centro della discussione, la donazione di sangue è rimasto un importante segno di quella solidarietà che da sempre caratterizza la nostra regione e che assicura a tutti i pazienti le necessarie terapie trasfusionali”.
“La convenzione- commenta Maurizio Pirazzoli, presidente regionale Avis- è un atto significativo per Avis, che gestisce direttamente la raccolta del sangue e plasma nei 187 punti del territorio regionale: il 92% del sangue e il 90% del plasma raccolti in regione arriva da donatori Avis organizzati dalle 320 sezioni del territorio. Siamo soddisfatti di questa ulteriore affermazione del ruolo del volontariato del sangue e di Avis. Il sistema trasfusionale emiliano-romagnolo- conclude- è un punto di riferimento nazionale e la convenzione fornisce alle associazioni e federazioni gli strumenti per continuare a garantire il fabbisogno regionale ed anche nazionale, aiutando le regioni in difficoltà. La forza del sistema sangue dell’Emilia-Romagna sta nella sinergia pubblico/privato sociale, la convenzione consolida e rafforza il ruolo dei diversi attori”.