Salute mentale bene primario, oltre 5 milioni di euro alle Ausl per potenziare i servizi
Accordo con il ministero della Salute. In primo piano i servizi per i minori tra gli 11 e i 17 anni con disturbi psichiatrici. In dieci anni ridotto del 75,9% il ricorso alla contenzione meccanica dei pazienti nei reparti ospedalieri di diagnosi e cura psichiatrica
Bologna – Rendere migliore la qualità della vita delle persone che si rivolgono ai servizi di salute mentale. Specialmente oggi, che sono emerse nuove esigenze legate all’emergenza sanitaria innescata dalla pandemia da covid-19.
Per questo la Giunta regionale ha recentemente stanziato oltre 5 milioni di euro per finanziare diversi progetti volti a potenziare i servizi rivolti ai cittadini seguiti dai servizi di salute mentale.
I fondi provengono dal ministero della Salute che richiede che i progetti siano conclusi entro il 30 giugno 2023.
I primi due obiettivi che la Regione si propone di raggiungere richiamano direttamente le linee guida individuate dal ministero con un’intesa sottoscritta con le Regioni: superare il ricorso alla contenzione meccanica in tutti i luoghi di cura della salute mentale (in Emilia-Romagna diminuito comunque in 10 anni del 75,9%) e prevedere percorsi innovativi alternativi ai ricoveri nelle REMS (Residenza per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza, cioè le strutture sanitarie destinate gli autori di reato affetti da disturbi mentali, che hanno sostituito gli ospedali psichiatrici giudiziari).
Il terzo obiettivo invece è stato direttamente indicato dalla Regione che lo ha individuato tra le criticità da risolvere: sostenere e curare preadolescenti e adolescenti con problematiche psicopatologiche.
Secondo il parere dell’assessorato regionale alle Politiche per la salute, si tratta di obiettivi ambiziosi, ma raggiungibili, sulla base delle competenze disponibili nell’ambito del Servizio sanitario regionale. Si tratta di ripensare a fondo la cura delle persone affette da disturbi mentali, abbandonando progressivamente strumenti come la contenzione meccanica o il ricovero e intercettando in anticipo i bisogni dei pazienti, già dalla preadolescenza.
Per farlo la Regione ha utilizzato un metodo di programmazione partecipata che ha convolto le direzioni sanitarie, gli specialisti, i direttori di dipartimento. In questo modo le azioni programmatiche volte a individuare le soluzioni per superare le criticità sono state definite e condivise insieme.
Progetto preadolescenti e adolescenti
I progetti finanziati saranno rivolti alla gestione delle problematiche psicopatologiche dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni e comprenderanno diversi ambiti di attività, dall’ambulatoriale, residenziale o di strutture di ricovero, a secondo dei bisogni identificati delle AUSL.
L’obiettivo è di dare risposta ai problemi psicopatologici che affliggono i preadolescenti e gli adolescenti, ridurre il ricovero dei minori nei Servizi psichiatrici di diagnosi e cura, considerando che i disturbi psichiatrici segnalati dai Servizi di neuropsichiatria infanzia e adolescenza in questa fascia di età tra il 2011 e il 2020 sono cresciuti del 62%.
Occorrerà perfezionare la valutazione su preadolescenti e adolescenti, mediante l’acquisizione di strumenti e test di valutazione; migliorare la presa in cura con specifici modelli attraverso un percorso di formazione certificata per i professionisti; strutturare appositi luoghi di cura specificamente dedicati alla psicopatologia di questi giovani pazienti come ambulatori, semiresidenze, centri diurni, residenze, posti dedicati in ospedale.
La ripartizione per Ausl
Alla Ausl di Piacenza vanno 398.423 euro, Ausl Parma 475.173 euro, Ausl Reggio Emilia 692.715 euro, Ausl Modena 752.457 euro, Ausl Bologna 1.031.650, Ausl Imola 148.011, Ausl Ferrara 345.011, Ausl Romagna 1.204.724