In Emilia-Romagna nessun rischio per le donazioni di sangue: la Regione fornirà i test per verificare l’eventuale contagio da Dengue
La Regione ha disposto l’acquisizione dei test da sottoporre ai donatori che hanno soggiornato a Roma o Lodi, per evitare di sospenderli per 28 giorni
31 agosto 2023 - Nessuna sospensione per i donatori di sangue che risiedano o abbiano soggiornato, anche per poche ore, nelle località dove si sono manifestati casi autoctoni di virus Dengue, cioè il Comune di Roma e la Provincia di Lodi. La presenza di casi autoctoni è indice della circolazione del virus nel territorio.
La Regione infatti ha deciso di procurarsi test per lo screening del virus Dengue, con l’obiettivo di non rallentare le donazioni e garantire così l’autosufficienza regionale, e lo ha comunicato oggi alle aziende sanitarie.
“Il sangue è prezioso per il nostro Sistema Regionale che ha il vanto di essere sempre stato autosufficiente e anzi di aiutare anche le regioni in difficoltà- commenta l’assessore Raffaele Donini-. Per questo abbiamo deciso di dotarci dei test: in questo modo non saremo costretti a sospendere i donatori in via precauzionale".
In effetti il Centro Nazionale Sangue qualche giorno fa aveva invitato a sospendere temporaneamente le donazioni di sangue di chi fosse potenzialmente a rischio per essere stato nelle aree interessate, indicazione che la Regione ha seguito. Tuttavia, lo stesso Centro ha chiarito che tale procedura poteva essere evitata utilizzando test in grado di scongiurare la presenza del virus nel sangue.
La Regione si è pertanto attivata per fare in modo che già da settembre il CRREM di Bologna (Centro di Riferimento Regionale per le Emergenze Microbiologiche) sia messo nelle condizioni di eseguire i test: solo in caso di risultato negativo, infatti, l’unità donata sarà utilizzabile. Ovviamente, in caso di risultato positivo, non solo il donatore sarà sospeso, ma sarà preso in carico dalla azienda sanitaria di competenza.
In Emilia-Romagna dall’inizio dell’anno finora non si sono verificati casi autoctoni di Dengue: le 18 persone che si sono ammalate, infatti, hanno contratto il virus altrove. Dei 18 casi, 10 si sono verificati da inizio maggio, quando le zanzare sono attive e quindi scatta il piano di disinfestazione straordinaria.