La Regione Emilia-Romagna a Bruxelles con il Progetto Europeo Erasmus Plus ‘Dialogical Work’
Il Settore Innovazione nei Servizi Sanitari e Sociale della Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare della Regione Emilia-Romagna, con una delegazione composta dalla Responsabile del Settore Maurizia Rolli e dai collaboratori dell’Area Innovazione Sociale Tommaso Gradi e Tatiana Saruis, si è recata l’1 e 2 luglio a Bruxelles presso il Comitato delle Regioni dell’Unione Europea, l’organo consultivo composto da rappresentanti eletti a livello locale e regionale provenienti da tutti i 27 Stati membri, per la restituzione degli esiti del progetto Europeo Erasmus Plus Dialogical Work di cui l’Emilia-Romagna è stata project leader.
Il progetto e la rete
Il Settore Innovazione nei servizi sanitari e sociali ha coordinato la realizzazione del progetto internazionale Dialogical Approach to Integrate Multi-professional Work in Educational, Health and social sectors finanziato dal Programma dell’Unione europea Erasmus+ attraverso il bando KA220-VET - Call 2021 - Round 1, della durata di 30 mesi (28/02/2022 - 30/08/2024), programma di sviluppo della cooperazione tra Paesi e di innovazione dei processi organizzativi, attraverso una formazione professionale più inclusiva e di alta qualità (VET, Vocational Education and Training).
Oltre alla Regione Emilia-Romagna, nel ruolo di capofila, la rete del progetto era composta da altri 9 partner di diverse realtà italiane ed europee:
- Provincia Autonoma di Trento (Italia) - Servizio politiche sanitarie e per la non autosufficienza;
- Università di Napoli Federico II (Italia) - Dipartimento di Sanità Pubblica;
- Istituto Pubblico Poliklinika (Lituania): team multidisciplinare che fornisce servizi infermieristici a domicilio nell’ambito delle cure palliative;
- Associazione Tolerado (Polonia): Centro per la parità di trattamento e tutela dei diritti per la Comunità LGBTQ+ di Danzica;
- Irmandade da santa casa da misericordia da Amadora (Portogallo), che fornisce servizi sociali, servizi educativi e promozione della salute adeguati alle esigenze della comunità;
- Università Medicina e Farmacia di Cluj (Romania), con una rete di organizzazioni sanitarie, sociali ed educative della Contea di di Cluj;
- Hogeschool Rotterdam (Olanda): Università di Scienze Applicate- centro di ricerca per l'innovazione dell'assistenza;
- EuroHealthNet (Belgio), società che fornisce consulenza per istituti di sanità pubblica, autorità e centri di ricerca;
- Oy Dialogues & Design Ltd Lappi Rovaniemi (Finlandia), società che promuove l’approccio dialogico attraverso formazione e divulgazione.
Il progetto ha previsto la realizzazione di un percorso formativo integrato per professionisti e professioniste dei servizi sociali, sanitari e dell’istruzione, tramite la pratica dell’Approccio dialogico: una metodologia di lavoro nata in Finlandia e orientata al dialogo di rete per tutte le organizzazioni e le persone che lavorano con l'utenza o in interazione con altri settori e organizzazioni. Il percorso è stato finalizzato all’apprendimento di competenze e strumenti di facilitazione per migliorare la collaborazione nelle organizzazioni e tra organizzazioni, favorire il coinvolgimento dell’utenza nei servizi e percorsi che li riguardano, incoraggiare l’innovazione organizzativa.
Il progetto ha agito su due livelli:
1) Locale, attraverso la sperimentazione dell’Approccio dialogico nei contesti di lavoro e su problemi e questioni specifici, che caratterizzano le organizzazioni di appartenenza dei diversi partner;
2) Europeo, con l’obiettivo di diffondere a livello internazionale una cultura di dialogo e integrazione, aumentando la consapevolezza del valore della collaborazione e del lavoro di rete e fornendo strategie e strumenti alle istituzioni pubbliche, accademiche e formative per innovarlo e migliorarlo.
Il transational meeting e il final event
Le due giornate che si sono svolte a Bruxelles l’1 e 2 luglio 2024 rappresentano gli eventi conclusivi del progetto.
Il1 luglio si è tenuto il Transnational Meeting presso la sede di EuroHealthNet, nel corso del quale i partner di progetto hanno condiviso gli esiti e le prospettive future di sviluppo per questa importante esperienza nell’innovazione delle organizzazioni.
Il 2 luglio si è svolto il Finale Event: un’audizione presso l’European Committee of the Regions, in cui i partner della rete hanno esposto i risultati del progetto. Hanno aperto questo evento Birgitta Sacrédeus dell’European Committee of the Region e Maurizia Rolli Responsabile del Settore Innovazione nei servizi sanitari e sociali della Regione Emilia-Romagna, in qualità di soggetto Capofila del progetto.
Si sono poi succeduti interventi da parte di tutti i soggetti partner: “Il potere del dialogo” di Ruth Thomas per EuroHealthNet (Belgio); una introduzione all’approccio dialogico da parte di Jukka Hakola and Heikki Ervast per Dialogues & Design Ltd (Finland); l’esperienza dell’Approccio Dialogico in Emilia-Romagna a cura di Tommaso Gradi e Tatiana Saruis del Settore Innovazione nei servizi sanitari e sociali – Area Innovazione Sociale della Regione Emilia-Romagna.
I docenti universitari Lorenzo Mercurio dell’Università Federico II (Napoli) e Miryam Koning dell’Università di Rotterdam (Olanda) hanno rispettivamente illustrato il ruolo delle governance e della figura del tutor nel progetto e nella diffusione dell’Approccio dialogico. Federica Rottaris e Riccardo Farina della Provincia Autonoma di Trento hanno presentato il Manuale per l’implementazione dell’Approccio dialogico, prodotto nell’ambito del progetto.
Gli altri partner hanno condiviso le esperienze realizzate nelle proprie organizzazioni: Adriano Fernandes per Santa Casa da Misericórdia (Portogallo); Marta Abramowicz e Elżbieta Rutkowska per Tolerado (Polonia); Lucia Lotrean per l’Università Medicina e Farmacia di Cluj (Romania), Gabija Mezetye per il Centro Polikliniika (Lituania).
I partecipanti hanno potuto successivamente sperimentare un’applicazione pratica della metodologia dell’Approccio Dialogico.
L’Approccio dialogico in Emilia-Romagna
La Regione Emilia-Romagna, a partire dal 2015 - grazie a una collaborazione tra la Direzione Generale Cura della Persona Salute e Welfare, l’Agenzia Sanitaria e Regionale (ora Settore Innovazione nei Servizi Sanitari e Sociali), l’Istituto Nazionale per la Salute e il Welfare di Helsinki, l’Università della Lapponia e il Consiglio Regionale della Lapponia - ha avviato l’implementazione dell’Approccio dialogico nell’ambito del sistema dei servizi sociali, sociosanitari e sanitari, educativi e istituti scolastici, organizzando i primi seminari di formazione per dirigenti di struttura complessa. Il punto di partenza del percorso promosso dalla Regione è da rintracciarsi in una premessa importante, cioè che le prassi di intervento attuali non sono sempre efficaci per risolvere le problematiche complesse che i servizi e le istituzioni si trovano ad affrontare. La multidimensionalità dei fenomeni in costante mutamento induce necessariamente le organizzazioni a rivedere il modo in cui i servizi agiscono per rispondere alle sfide attuali.
Rilevanti contributi sull’Approccio dialogico sono inoltre stati inseriti all’interno degli indirizzi indicati dal Piano Sociale e Sanitario regionale 2017 – 2019, con particolare riferimento alla scheda attuativa d’intervento n. 34 “Metodologie per innovare le organizzazioni e le pratiche professionali”.
Un primo percorso formativo di facilitatori/trici locali esperti dell’Approccio dialogico è stato avviato nel maggio 2018 attraverso un progetto “pilota” finalizzato a sperimentare l’Approccio dialogico nei servizi sanitari e sociali di alcuni Distretti della Regione.
Nel 2023-2024, il progetto è giunto alla sua terza edizione, denominata “L’approccio dialogico: strumenti per praticare l’integrazione nel sistema dei servizi”. Il percorso è iniziato a settembre 2023 e terminerà a settembre 2024. Nella sua attuale versione, è stato ampliato fino a coinvolgere circa 270 professioniste e professionisti del sistema regionale e locale dei servizi sociali, socio-sanitari, sanitari ed educativi, di cui 150 circa in formazione come facilitatore/trice; 25 come supervisor e 80 nel percorso dedicato alla governance.