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Screening oncologici gratuiti, anche nel 2023 le adesioni in Emilia-Romagna sono ai livelli pre-pandemia, con punte del 71%, superiori alla media nazionale

E grazie alla diagnosi precoce si riduce la mortalità

Donini: “La prevenzione sta funzionando, ma occorre coinvolgere il maggior numero possibile di persone”

Confermato il totale recupero dell’adesione ai programmi di screening garantiti dal servizio sanitario regionale, cresce il trend per quello al collo dell’utero (+3% negli ultimi tre anni). Nella popolazione target -50% di mortalità per i tumori della cervice uterina, -56% per tumore al seno e -31% per le forme avanzate di carcinoma mammario. Al via una nuova campagna di comunicazione della Regione per incentivare la più ampia adesione

21 marzo 2024 - In Emilia-Romagna l’adesione agli screening oncologici per la diagnosi precoce e la cura di alcune delle forme più diffuse di tumore, quelli al colon-retto, al collo dell’utero e alla mammella, resta ai livelli pre-pandemia ed è per tutti e tre superiore alla media nazionale. In crescita il trend per lo screening al collo dell’utero: +3% negli ultimi tre anni.

Lo dicono i dati monitorati dall’assessorato alle Politiche per la salute e aggiornati al 31 dicembre 2023 relativi ai tre programmi di screening messi gratuitamente a disposizione di determinate fasce di cittadini (la cosiddetta ‘popolazione target’) dal Servizio sanitario regionale.

Risultati buoni, che la Regione vuole ulteriormente migliorare per favorire la diagnosi precoce e incentivare la più ampia adesione possibile: questo l’obiettivo della nuova campagna di comunicazione “5 minuti che valgono una vita”, già avviata, per cui sono stati realizzati contenuti video e social, oltre a locandine e manifesti sui bus e alle fermate.   

“I programmi di prevenzione e diagnosi precoce della Regione Emilia-Romagna- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- funzionano. Lo dicono ancora una volta i numeri, ma sappiamo che occorre coinvolgere il maggior numero possibile di persone perché la prevenzione è fondamentale. Sono “5 minuti che valgono una vita”, come recita il claim della nostra campagna, perché bastano pochi minuti per avere cura della propria salute”.

I numeri degli screening 2023

Secondo i dati sugli screening (test di primo livello eseguiti nel corso del 2023) sono state 360.000 le donne che si sono sottoposte a mammografia, 200.000 quelle che hanno fatto il Pap test o l’HPV test e 300.000 le persone (uomini e donne) che hanno effettuato il test del sangue occulto nelle feci.

Inoltre, si conferma il totale recupero dell’adesione ai programmi di screening regionali, con percentuali in linea con quelle pre-Covid e con il 2022: il 71% per le donne in fascia di età 45-74 anni per lo screening mammografico (cadenza annuale per la fascia 45-49 anni, biennale per la fascia 50-74 anni).

Sale al 66% (era il 65% nel 2022) per le donne di 25-64 anni l’adesione allo screening per la prevenzione dei tumori del collo dell’utero (Pap test ogni 3 anni per le ragazze di 25-29 anni non vaccinate contro il papilloma virus e HPV test ogni 5 anni per le donne tra i 30 e i 64 anni).

Stabile al 53% per gli uomini e le donne di 50-69 anni l’adesione allo screening dei tumori del colon retto (biennale).

Gli screening oncologici rivestono un ruolo centrale nella prevenzione dei tumori e sono un esempio di reti integrate gestite, in Emilia-Romagna, con un approccio multidisciplinare e multiprofessionale che accompagna la persona in tutte le fasi del percorso: dalla diagnosi fino al trattamento e al follow up per le lesioni precancerose. 

La diagnosi precoce per chi aderisce agli screening è fondamentale, come testimoniano i numeri, ma occorre accelerare ulteriormente soprattutto sulla prevenzione per il tumore del colon retto, il secondo per frequenza e mortalità, considerando l’intera popolazione maschile e femminile sia italiana che emiliano-romagnola. Dal 2005, quando è stato introdotto lo screening che avviene attraverso il test del sangue occulto nelle feci, in Emilia-Romagna si registra un calo significativo di nuovi tumori e tasso di mortalità sia negli uomini (rispettivamente -33% e -65%) che nelle donne (-21% e -54%). All’invito allo screening, però, c’è ancora un 47% dei destinatari che non risponde, sottovalutando l’importanza della diagnosi precoce.

Per quanto riguarda il tumore al seno e al collo dell’utero nella popolazione target, l’incidenza di tumori della cervice uterina registra un -40% e - 50% per la mortalità.  Per le donne che aderiscono allo screening mammografico: - 56% la mortalità per tumore al seno e -31% le forme avanzate di carcinoma mammario.  

La nuova campagna regionale “5 minuti che valgono una vita” 

Un unico slogan, “5 minuti che valgono una vita”, per tutti e tre gli screening oncologici proposti dalla Regione Emilia-Romagna: mammografico, del collo dell’utero e del colon retto. Perché la prevenzione dei tumori è una sola. È questo il messaggio della nuova campagna regionale che invita i residenti a partecipare agli screening, ricordando che sono gratuiti, semplici ed efficaci; i controlli sono a invito, quindi non serve prenotare.

Per la campagna, realizzata con il supporto tecnico e finanziario del ministero della Salute, sono stati realizzati contenuti video (disponibile al link https://www.youtube.com/watch?v=GKfKaIX52gw), social e manifesti su bus e alle fermate.

La locandina della campagna (pdf449.58 KB)


Per approfondire ancora

I dati del monitoraggio 2023

Sono 360.000 le donne che si sono sottoposte a mammografia nel corso del 2023. Lo screening mammografico ha cadenza annuale per la fascia d’età 45-49 anni e biennale per le donne tra i 50 e i 74 anni e in Emilia-Romagna riguarda oltre 950.000 donne residenti e domiciliate. Lo screening identifica un tumore al seno in una donna ogni 300 esaminate nella fascia 45-49 anni, un tumore ogni 164 donne controllate tra le 50-69enni e un tumore ogni 95 esaminate nella fascia 70-74 anni.

Per quanto riguarda la prevenzione dei tumori del collo dell’utero, sono 200.000 le donne che nel 2023 si sono sottoposte al test di screening (Pap test triennale tra i 25 e i 29 anni e test HPV quinquennale tra i 30 e i 64 anni). In Emilia-Romagna il programma riguarda circa 1.240.000 donne residenti e domiciliate. A partire dalle nate nel 1998, grazie all’efficace protezione conferita dal vaccino, le ragazze vaccinate contro il Papilloma virus con almeno due dosi ricevute prima del compimento dei 15 anni iniziano lo screening a 30 anni.

Alcuni dettagli: il Pap test permette di identificare una lesione precancerosa della cervice uterina ogni 95 giovani esaminate ma il tumore risulta essere un evento molto raro, mentre tramite l’HPV test lo screening identifica una lesione precancerosa ogni 132 donne esaminate e un tumore ogni 5.000 donne controllate.

Al test biennale per la diagnosi precoce dei tumori del colon retto - previsto per la fascia 50-69 anni attraverso la ricerca del sangue occulto nelle feci - nel 2023 hanno partecipato circa 300.000 persone, su una popolazione interessata di 1 milione 330mila tra uomini e donne. Lo screening identifica una lesione precancerosa (curabile in ambulatorio senza intervento chirurgico) ogni 130 persone esaminate e un tumore ogni 1.050 persone sottoposte a controllo.

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ultima modifica 2024-03-21T12:24:37+02:00
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