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Premiata ancora una volta da Agenas la Rete oncologica ed emato-oncologica dell’Emilia-Romagna

Confermato il secondo posto in Italia per qualità della cura, presa in carico, ricoveri e tempi di attesa. E aumenta il punteggio ottenuto.

Il presidente de Pascale e l’assessore Fabi: “Un risultato importante per la nostra Regione e un riconoscimento al grande lavoro dei professionisti e delle professioniste del servizio sanitario pubblico”

Presentati i risultati della sesta indagine nazionale condotta sullo stato di attuazione delle Reti oncologiche regionali, su dati 2023

28 maggio 2025 - La Rete oncologica ed emato-oncologica dell’Emilia-Romagna si conferma un’eccellenza nel panorama nazionale. Ad attestarlo, la sesta indagine nazionale di Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) sullo stato di attuazione delle Reti oncologiche regionali, condotta nel 2024 analizzando i dati del monitoraggio del 2023.

L’Emilia-Romagna anche quest’anno si colloca al secondo posto, tenendo conto degli indicatori di presa in carico, ricoveri, mobilità, tempi di attesa, vicinanza e valutazione delle cure, e aumenta il punteggio ottenuto: 89,91, contro l’85,51 dello scorso anno. Preceduta solo dalla Toscana, con 90,70, e seguita da Valle d'Aosta e Piemonte con 84,29, Veneto con 84,20 e Lazio con 80,61.

“Questo risultato- sottolineano il presidente della Regione, Michele de Pascale, e l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi- conferma che la Rete oncologica ed emato-oncologica dell’Emilia-Romagna è un’eccellenza nel panorama nazionale. E lo è per patologie che, per incidenza, complessità e impatto psicologico, costituiscono un importante misuratore dell’efficienza organizzativa e della capacità di cura di un sistema sanitario pubblico. Un riconoscimento importante per la nostra Regione e per tutte le professioniste e i professionisti impegnati ogni giorno ad assicurare ai pazienti la migliore qualità e appropriatezza delle cure. A tutti e a tutte loro, principali artefici di questo risultato, va il ringraziamento nostro e dell’intera comunità regionale, perché quando si parla di tumori si parla di un ambito che purtroppo tocca da vicino, direttamente o indirettamente, tante persone e famiglie. La Regione continuerà ad investire- concludono presidente e assessore- su questo modello innovativo di presa in carico, cura e assistenza, sempre più legato al territorio e a misura del paziente”.

Guardando più nel dettaglio i risultati dell’indagine, la Regione Emilia-Romagna è seconda anche nella presa in carico, nelle prestazioni ambulatoriali chemioterapia-terapie mediche e radioterapia. Inoltre, per quanto riguarda i programmi di screening, l’Emilia-Romagna conferma un’alta adesione, tra le migliori a livello nazionale: 66,95% per il tumore alla mammella, 49,99% per quello al colon-retto e 60,20% per quello alla cervice uterina.

La rilevazione rientra tra le attività dell’Osservatorio per il monitoraggio delle Reti Oncologiche Regionali (R.O.R.) istituito presso Agenas secondo quanto previsto dall’Accordo Stato-Regioni del 17 aprile 2019.

Per approfondire

La Rete oncologica ed emato-oncologica dell’Emilia-Romagna

La Rete dell’Emilia-Romagna nasce in una realtà dotata di Oncologie ed Emato-oncologie strutturate e organizzate che in tutte le province offrono, fin dal 2006, livelli elevati di servizio per i quali la Regione si è da tempo impegnata. Il modello della Rete, istituita nel 2022, è quello del Comprehensive Cancer Care Network, che garantisce, nel rispetto delle autonomie locali, la maggiore uniformità possibile in termini di accesso, gestione clinica, governance e monitoraggio dei dati ai fini sia clinici sia di ricerca.

Quattro gli obiettivi strategici della Rete: costruire la continuità del processo assistenziale dal domicilio, alle case della salute territoriali fino alle strutture ospedaliere polispecialistiche, definendo per complessità, professionalità e tecnologie richieste le prestazioni per i diversi livelli; implementare l’approccio multidisciplinare e definire modelli regionali per il percorso-diagnostico terapeutico-assistenziale (PDTA) nelle diverse patologie oncologiche ed emato-oncologiche per garantire rapidità, appropriatezza e qualità, individuando centri di riferimento per patologie ad alta complessità assistenziale e/o rare; costruire piattaforme produttive regionali per sostenere la governance ed il continuo aggiornamento delle tecnologie innovative dalla biologia molecolare all’imaging, alle terapie; implementare, sostenere e sviluppare la ricerca “ in rete”, che si realizza con un coordinamento scientifico e organizzativo tra i diversi centri, con la realizzazione e la condivisione di infrastrutture e procedure, e con la facilitazione all’accesso per i pazienti agli studi clinici disponibili in Regione.

A tre anni dalla sua messa a punto la Rete ha già conseguito alcuni risulta , come ad esempio la realizzazione nel 2023 delle qua ro piattaforme diagnostiche per analisi di biologia molecolare con tecnica Next Generation Sequencing (NGS) presso l’Azienda ospedaliera-universitaria di Parma, l’Azienda ospedaliera-universitaria di Modena, l’Irccs Azienda ospedaliera-universitaria di Bologna, Romagna (con l’Irccs “Dino Amadori” Meldola e il Laboratorio Pievesestina, entrambi in provincia di Forlì-Cesena). E ancora, sempre nel 2023, l’istituzione dei Programmi Trapianti metropolitani cellule staminali emopoietiche con sede a Piacenza-Parma, Modena-Reggio, Bologna, Ferrara e in Romagna.

Nel corso della seconda metà del 2024, inoltre, sono stati attivati 11 gruppi di lavoro, nei quali sono coinvolti oltre 200 professionisti multidisciplinari e multiprofessionali provenienti da tutte le Aziende regionali.

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ultima modifica 2025-05-28T17:02:06+02:00
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