Fondo regionale per la non autosufficienza
Il Fondo, per mole di risorse impiegate, rete di servizi messi in campo, professionalità coinvolte ed esperienze acquisite, costituisce probabilmente un caso unico in Italia.
Il Fondo regionale per la non autosufficienza rappresenta un’esperienza che si distingue nel panorama nazionale, non solo per il significativo impegno economico, in costante crescita, ma anche per la rete di servizi e professionalità cui è collegato. Una chiara scelta di campo per non arretrare su un tema sanitario e sociale di crescente rilevanza, che ha un duplice obiettivo: da un lato, consolidare e qualificare i “tradizionali” servizi già esistenti, e, dall’altro, sviluppare nuove risposte e interventi soprattutto nell’ambito del mantenimento al domicilio delle persone non autosufficienti e con gravi e gravissime disabilità.
Il Fondo fa riferimento alle linee strategiche del Piano sociale e sanitario e rappresenta quindi una parte importante del processo di realizzazione del welfare locale e regionale previsto dallo stesso Piano: Regione, Enti locali, Aziende Usl, terzo settore, volontariato, organizzazioni sindacali, assumono un impegno comune per realizzare il sistema integrato di servizi in favore delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie.
Assistenza residenziale e domiciliare, interventi temporanei di sollievo, centri diurni, assegni di cura. L’Emilia-Romagna destina al Fondo regionale per la non autosufficienza per il 2022 457 milioni di euro, una cifra che raggiunge 528 milioni se sommata alle risorse provenienti dai Fondi nazionali: il Fondo nazionale per la non autosufficienza che comprende le risorse per i progetti “Vita indipendente”, il Fondo “Dopo di noi, il “Fondo nazionale caregiver”.
La rete dei servizi
La rete dei servizi si è sviluppata per rispondere alle diverse tipologie di bisogni, attraverso la ricerca e la sperimentazione negli anni di innovazioni che consentano di offrire soluzioni sempre più adeguate. Quindi non solo servizi classici residenziali, ma anche di supporto alla domiciliarità come centri diurni, assegni di cura, interventi temporanei di sollievo, assistenza domiciliare, adattamento dell’ambiente domestico.
Inoltre, progetti per l’emersione e qualificazione del lavoro di cura e il contrasto alla fragilità e all’isolamento e servizi a bassa soglia di intervento a supporto delle famiglie per le persone con demenze, come i caffè alzheimer e i meeting center.
Nel complesso si punta a mettere al centro la persona e i suoi bisogni. L’accesso non avviene dunque a partire dalla patologia, ma viene considerata la condizione complessiva del bisogno della persona e di chi se ne prende cura.
Delibera annuale
Delibera di Giunta Regionale nr. 1485/2024: Fondo regionale per la non autosufficienza. Programma e riparto risorse anno 2024.