Fecondazione eterologa
Che cos’è
La fecondazione eterologa è una delle diverse forme di procreazione medicalmente assistita. Si ricorre a questa tecnica quando uno dei due genitori è sterile e, per arrivare a una gravidanza, occorre usare un gamete di un donatore.
La legislazione
Fino al 2004 nel nostro paese era possibile accedere alla fecondazione eterologa. La legge 40/2004 aveva introdotto un divieto, cancellato dalla sentenza della Corte Costituzionale n.162/2014. Le Linee guida della L.40/2004 emanate dal Ministero nel luglio 2015 hanno recepito la sentenza rendendo nuovamente possibile accedere alla fecondazione eterologa anche in Italia.
Come funziona
Oggi per accedere alla fecondazione eterologa è necessario essere maggiorenni e sposati o conviventi in modo stabile. L’accesso a questa tecnica è gratuita o con ticket per le donne riceventi fino a 46 anni e per un massimo di 6 cicli (DGR 916/2018).
Le tecniche utilizzate sono le stesse della procreazione medicalmente assistita omologa e vanno da quelle di primo livello (inserimento nella cavità uterina del liquido seminale) a quelle di secondo e terzo livello, tra cui la Fivet (fecondazione in laboratorio e successivo impianto degli embrioni, fino a tre) e l’Icsi (inserimento di un singolo spermatozoo nell’ovocita).
Le linee guida
Le linee guida per la fecondazione eterologa raccomandano che le caratteristiche fenotipiche del donatore – ad esempio il colore della pelle – siano compatibili con quelle dei familiari, ma non è possibile scegliere il colore degli occhi o dei capelli del nascituro a proprio piacimento.