Sangue, in Emilia-Romagna aumentano le unità raccolte e trasfuse
Registrata a luglio una crescita delle trasfusioni, a causa della ripresa dell’attività chirurgica programmata, dei trapianti e a un aumento dei traumi. I dati del Centro regionale sangue
Bologna - Un appello a donare, a fronte di un aumento – che si sta verificando proprio nel mese di luglio – di sangue trasfuso. Anche quest’anno la Regione Emilia-Romagna rinnova l’appello a tutti i donatori (effettivi e aspiranti) a compiere un gesto di solidarietà prima di partire per le vacanze: l’estate è il periodo di riposo, ma anche quello in cui aumentano maggiormente la necessità e il consumo di sangue.
“Donate, prima di partire- è l’invito dell’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Di sangue c’è sempre bisogno, e in questo periodo ancora di più. D’estate, infatti, la richiesta aumenta per la presenza delle centinaia di migliaia di turisti che affollano la Riviera, le città d’arte, le aree appenniniche. Al tempo stesso, c’è sempre un po’ di contrazione nelle donazioni, proprio per via della partenza per le vacanze. Ma l’attività trasfusionale non si ferma- conclude Donini-, e anche la raccolta deve proseguire”.
In Emilia-Romagna, nello specifico, proprio a partire dalla prima quindicina di luglio, c’è stato un aumento del bisogno trasfusionale, legato sia alla ripresa – dopo la terza ondata pandemica – dell’attività chirurgica programmata, dei trapianti, ma anche per una forte crescita dei traumi. I dati arrivano dal Centro regionale sangue: nelle prime due settimane di luglio, da Piacenza a Rimini, delle 7.931 unità raccolte, ne sono state trasfuse ben 7.834. Se si esaminano i dati settimana per settimana, sempre a livello regionale, si va dalle 3.828 raccolte (di cui 3.770 trasfuse) nella settimana dal 5 all’11 luglio, alle 4.038 raccolte (di cui 3.639 trasfuse) nella settimana che va dal 12 al 18, fino alle 3.898 raccolte (di cui 3.736 trasfuse) dal 19 al 25 luglio.
L’aumento di richiesta “interna” trasfusionale ha ridotto la disponibilità, nei mesi di giugno e luglio 2021, da parte del sistema sangue dell’Emilia-Romagna ad aiutare regioni tradizionalmente più in difficoltà nella raccolta, come Lazio e Sicilia.
Il “sistema” sangue in Emilia-Romagna: dati a confronto del primo semestre (gennaio-giugno) 2020 e 2021
Dopo il lieve calo registrato nel 2020, rispetto all’anno precedente, delle unità di sangue intero donate in Emilia-Romagna a causa della pandemia, nel primo semestre del 2021 si è assistito a una ripresa. Sono state infatti 146.521 le procedure complessivamente effettuate (tra aferesi e raccolte di sangue intero) da gennaio a giugno di quest’anno, rispetto alle 134.672 dello stesso periodo del 2020 (+8,8%).
Per quanto riguarda unicamente il sangue intero (e non l’aferesi, dunque), sono 108.808 le unità raccolte in tutta l’Emilia-Romagna nel primo semestre di quest’anno, a fronte delle 99.853 dello stesso periodo del 2020 (+8,97%). Aumentate anche le unità trasfuse: 103.143 nel primo semestre di quest’anno, 93.113 nello scorso (+10,77).
Come si diventa donatori
Per candidarsi alla donazione di sangue bisogna aver compiuto 18 anni, pesare non meno di 50 chilogrammi, godere di buona salute e condurre uno stile di vita sano. Dopodiché ci si può recare, dopo aver consumato una leggera colazione, nei centri di raccolta o nei punti di raccolta sangue della propria città. Un medico accoglierà l’aspirante donatore/donatrice per un colloquio, una visita e un prelievo del sangue necessario per eseguire gli esami di laboratorio prescritti, in modo da accertare l’idoneità. Per informazioni sulla donazione e sul centro o punto di raccolta della propria città è possibile telefonare al numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale 800 033 033 (attivo tutti i giorni feriali dalle ore 8.30 alle ore 18 e il sabato dalle ore 8.30 alle ore 13); inviare una e-mail all’indirizzo donaresangue@donaresangue.it, oppure contattare le associazioni Avis e Fidas (emiliaromagna@avis.it - presidenza@fidas-emiliaromagna.it).