Salgono a 31 i Centri assistenza urgenza in Emilia-Romagna
Donini: “Si conferma il bilancio positivi dei primi mesi di attività, grazie alle Ausl, ai professionisti e ai cittadini che hanno compreso la missione del CAU”
L’83% dei pazienti sono curati all’interno della struttura. L’81% degli accessi avviene di giorno, soprattutto (68% dei casi) da parte di persone tra i 18 e i 64 anni. Problemi ortopedici, gastrointestinali e disturbi minori i motivi principali per cui le persone si recano ai CAU
15 febbraio 2024 – Dopo poco più di tre mesi di attività, dal 1^ novembre 2023 all’11 febbraio 2024, si registrano 52.043 accessi ai CAU, che superano i 63mila (esattamente 63.325) se si contano anche quelli di Ferrara, i primi a partire in via sperimentale come ambulatori a bassa complessità.
Le cifre restituiscono un bilancio che si conferma positivo. Cresce infatti il numero dei Centri di assistenza e urgenza dell’Emilia-Romagna (31 all’inizio di febbraio) e contemporaneamente calano i tempi di attesa: nell’ultima settimana i cittadini hanno aspettato in media 40 minuti prima di essere visitati.
Oltre la metà degli accessi è legata a problemi ortopedici o intestinali oppure a disturbi minori: è un segnale che i cittadini hanno compreso che questi centri sono stati pensati dalla Regione per dare risposta alle patologie meno complesse, mentre per i casi più gravi resta necessario recarsi nei Pronto soccorso.
Continua ad essere l’orario diurno quello a maggior affluenza: l’81% degli accessi avviene tra le 8 e le 20, nel 68% dei casi da parte di persone tra i 18 e i 64 anni. Rimane stabile e sempre molto alta - 83% - la percentuale delle persone che trovano assistenza e cura direttamente all’interno della struttura. Considerando l’età media dei medici che ci lavorano, il CAU si presenta come una struttura giovane: il 60% ha meno di 35 anni.
“A tre mesi e mezzo dall’avvio e con 31 CAU operativi sul territorio, un ringraziamento va alle Aziende sanitarie e ai professionisti coinvolti per il lavoro eccellente che stanno facendo, sia in termini di organizzazione che di presa in carico dei pazienti- commenta l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Risultati raggiunti anche grazie ai cittadini, che evidentemente stanno comprendendo qual è la missione del CAU, cioè dare risposta alle patologie meno complesse, affinché i Pronto soccorso prendano in carico i casi più gravi. Solo due pazienti su dieci vengono indirizzati dal CAU al Pronto soccorso, anche questo, come i tempi medi di attesa, è un dato incoraggiante”.
Dati 1^novembre-11 febbraio
Questi, in sintesi, i numeri dell’attività svolta dal 1^ novembre all’11 febbraio nei 31 CAU aperti e monitorati: 52.043 accessi (63.325 considerando anche quelli di Ferrara, i primi a partire in via sperimentale come ambulatori a bassa complessità), l’81% dei quali in orario diurno (compresi 3 Centri del ferrarese e quelli di Imola, Podenzano, Santa Sofia, Bagno di Romagna e Correggio aperti solo di giorno); in media 16 accessi al giorno al mattino (dalle 8 alle 14) e 13 il pomeriggio (dalle 14 alle 20); variano invece da un minimo di 1 a un massimo di 31 gli accessi giornalieri in orario notturno (dalle 20 alle 8).
8 pazienti su 10 (esattamente l’83%) sono inviati al medico curante a conclusione del percorso, quindi con assistenza e cura prestata in loco; i tempi di attesa continuano a scendere: 40 minuti nell’ultima settimana di monitoraggio, da un minimo di 6 minuti a un massimo di 1 ora e 49 minuti, e mediamente di un’ora nelle settimane precedenti; casistica per la maggior parte (53%) ortopedica, gastro-intestinale e relativa a disturbi minori; nel 68% dei casi gli accessi sono effettuati da persone tra i 18 e i 64 anni. Infine, il 60% dei medici che lavorano nei CAU ha meno di 35 anni.
Per approfondire
I CAU sul territorio
Con la recente inaugurazione degli ambulatori di Fanano (Modena) e Novafeltria (Rimini) il 29 gennaio e del secondo ambulatorio a Parma il 1^ febbraio, i Centri assistenza urgenza operativi sul territorio sono diventati 31, con date di inizio attività differenti.
Provincia di Piacenza: Bobbio 1^ dicembre, Piacenza 4 dicembre, Podenzano 8 gennaio
Provincia di Parma: primo CAU Parma 19 dicembre, Fidenza 28 dicembre, Fornovo 15 gennaio, Langhirano 18 gennaio, secondo CAU a Parma 1^ febbraio
Provincia di Reggio Emilia: Reggio Emilia 19 dicembre, Correggio 27 dicembre
Provincia di Modena: Castelfranco Emilia 11 dicembre, Finale Emilia 18 dicembre, Fanano 29 gennaio
Provincia di Bologna: Budrio 1^ novembre, Vergato 8 novembre, Navile (Bologna) 11 dicembre, Casalecchio di Reno 18 dicembre, Imola 21 dicembre
Provincia di Ferrara: Ferrara, Comacchio, Copparo, tutti già attivi prima del 1^ novembre, Portomaggiore 13 novembre
Provincia di Ravenna: Cervia 18 dicembre, Ravenna 22 gennaio
Provincia di Forlì-Cesena: Mercato Saraceno e Cesenatico 15 gennaio, Bagno di Romagna e Santa
Sofia 22 gennaio
Provincia di Rimini: Cattolica 18 dicembre, Santarcangelo di Romagna 15 gennaio, Novafeltria 29
gennaio.
La campagna di comunicazione della Regione
Prosegue la campagna di comunicazione che la Regione ha messo a punto per spiegare come funzionano e a quali bisogni danno risposta i CAU.
Rivolta a tutta la popolazione, in cinque lingue (italiano, inglese, francese, arabo e cinese) spiega le finalità della riorganizzazione delle cure primarie territoriali e del sistema di emergenza urgenza regionale, le caratteristiche della nuova rete, dove sorgono e come funzionano i CAU, per quali patologie sono indicati.
Tra i materiali disponibili la sezione Domande/Risposte, ovvero Faq Frequently asked questions - domande poste frequentemente Domande frequenti — Salute (regione.emilia-romagna.it) all’interno della pagina web dedicata alla riforma del sistema emergenza urgenza sul sito della Regione CAU e servizi di emergenza urgenza in Emilia-Romagna — Salute (regione.emilia-romagna.it)
È inoltre disponibile online l’approfondimento “Una giornata al CAU”, a cura dell’Agenzia di Informazione e comunicazione della Giunta regionale, che mostra come trascorre una giornata in un CAU, raccontando in particolare quello che succede nel Centro di assistenza e urgenza del Navile di
Bologna, il primo aperto nel capoluogo, 7 giorni su 7, 24 ore su 24, all’interno della Casa della Comunità.