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Nei primi sei mesi di attività, quasi 151mila accessi ai Centri di assistenza urgenza per la gestione dei casi a bassa complessità

Più di 162mila con quelli di Ferrara, i primi a partire in via sperimentale. Confermati i tempi medi di attesa: 45 minuti nell’ultima settimana. Giudizio “positivo” sui Cau da oltre l’84% dei pazienti.

Sono 35 i Cau operativi sul territorio regionale. L’82% degli accessi avviene in orario diurno, principalmente da parte di persone tra i 18 e i 64 anni (68%). L’83% dei pazienti viene curato in loco e le patologie a bassa complessità, tra cui problemi ortopedici e gastrointestinali, rappresentano i motivi di accesso più frequenti

9 maggio 2024 - Quasi 151mila accessi nei primi sei mesi di attività (150.799), dal 1^ novembre al 5 maggio, dato che supera quota 162mila (162.081) se si considerano anche Ferrara città e provincia, le prime a partire in via sperimentale.

Sono i numeri dei 35 Centri di assistenza urgenza operativi in Emilia-Romagna, costantemente monitorati dalla Regione per valutare l’andamento dell’attività su tutto il territorio. Un bilancio che si conferma positivo, anche rispetto all’esperienza di chi ha avuto necessità di usufruire del nuovo servizio: dai 3.080 questionari sul gradimento delle strutture compilati a livello regionale, emerge infatti che l’84,3% dei cittadini valuta “positivamente” o “molto positivamente” il servizio ricevuto,  e per l'84,8% il tempo di attesa è stato “adeguato” o “ottimale”.

Stabile e sempre elevata – oltre l’83% – la percentuale di persone che trovano assistenza e cura direttamente all’interno della struttura (in media 8 pazienti su 10), mentre le patologie più frequenti (53%) legate agli accessi - problemi ortopedici, gastrointestinali e disturbi minori – confermano come i cittadini abbiano compreso il corretto “utilizzo” dei Centri di assistenza urgenza, istituiti dalla Regione proprio per la gestione delle urgenze a bassa complessità, continuando a mantenere in capo ai Pronto soccorso le emergenze.

Altro dato importante riguarda i tempi di attesa, che rimangono contenuti, 45 minuti in media nell’ultima settimana, con accessi prevalentemente in orario diurno (82%). La maggiore affluenza si registra infatti tra le 8 e le 14, nel 68% dei casi da parte di persone tra i 18 e i 64 anni. Per quanto riguarda il personale medico impiegato nelle strutture, i Cau sono “strutture giovani”: ad oggi, infatti, nei Centri di assistenza urgenza lavorano 464 medici (205 donne e 259 uomini), di cui oltre il 60% ha meno di 35 anni e il 53% è specializzando.

I dati dal 1^ novembre 2023 al 5 maggio 2024

Questi, in sintesi, i dati relativi ai primi sei mesi di attività - dal 1^ novembre 2023 al 5 maggio 2024 - dei 35 Cau operativi in Emilia-Romagna150.799 accessi  (162.081 considerando anche quelli di Ferrara, i primi a partire in via sperimentale come ambulatori a bassa complessità), l’82% dei quali in orario diurno; in media si registrano 19 accessi al giorno al mattino (dalle 8 alle 14) e 16 il pomeriggio (dalle 14 alle 20), variano invece da un minimo di 1 a un massimo di 32 gli accessi giornalieri in orario notturno (dalle 20 alle 8).

Otto pazienti su 10 (ovvero l’83%) inviati al medico curante a conclusione del percorso, quindi con assistenza e cura ricevute direttamente in loco; la casistica riguarda principalmente (53%) problemi di natura gastrointestinale, ortopedica e disturbi minori. Il 68% degli accessi è effettuato da persone tra i 18 e i 64 anni, con tempi di attesa medi di 45 minuti nell’ultima settimana, da un minimo di 3 minuti a un massimo di 2 ore e 8 minuti.

La valutazione dei cittadini: per l’84% esperienza positiva o molto positiva

Per l’84,3% dei cittadini che si sono rivolti ai Centri di assistenza urgenza per problemi di salute, l’esperienza all’interno dei Cau è stata “positiva” o “molto positiva”, sia in termini di accoglienza, sia di cura. Lo confermano i dati raccolti attraverso il questionario che la Regione Emilia-Romagna ha proposto in collaborazione con le Aziende sanitarie a partire dal 29 gennaio.  Su 3.080 questionari (compilati su base volontaria e anonima da parte del paziente stesso o della persona che lo accompagna), inoltre, l'84,8% ritiene che il tempo di attesa sia stato “adeguato” o “ottimale”.

“Lunga vita alla sanità pubblica”, la campagna di comunicazione della Regione

Prosegue la campagna di comunicazione che la Regione ha messo a punto per illustrare come funzionano e a quali bisogni danno risposta i Cau.

Rivolta a tutta la popolazione, ha l’obiettivo di spiegare ai cittadini come cambia l’accesso ai servizi di emergenza-urgenza regionale - quindi dove sorgono e come funzionano i CAU e per quali patologie sono indicati - e di accrescere la consapevolezza che il servizio sanitario pubblico è un patrimonio comune di grande valore, da preservare. 

Un tema complesso restituito con parole semplici utilizzando tv, radio, affissioni, canali social e materiale informativo disponibile online, nella pagina web dedicata alla riforma del sistema emergenza-urgenza sul sito della https://salute.regione.emilia-romagna.it/emergenzaurgenza e nella sezione domande poste frequentemente https://salute.regione.emilia-romagna.it/emergenzaurgenza/domande-frequenti. Negli strumenti di comunicazione che lo consentono, i messaggi sono riportati nelle cinque lingue adottate nei Pronto Soccorso (italiano, inglese, francese, arabo e cinese).

Della campagna fa parte anche il podcast “Sanità pubblica. Lessico famigliare”, prodotto dalla Regione, che affida alle testimonianze e alle storie di pazienti, operatori e professionisti il racconto del Servizio sanitario regionale, una macchina complessa e in continua evoluzione che, giorno dopo giorno al servizio delle comunità, vede impegnati migliaia di donne e uomini a garantire a ognuno di noi, senza distinzioni, le migliori cure disponibili. Diritti, universalismo, denaro e tempo sono i temi dei sette episodi, online sul sito all’indirizzo https://regioneer.it/podcast-lessico-famigliare e sui canali Spotify e Spreaker della Regione, che fanno emergere il valore di questo patrimonio.


Per approfondire

La rete Cau sul territorio

Sono 35 i Centri assistenza urgenza operativi sul territorio, con date di inizio attività differenti.

Provincia di Piacenza: Bobbio 1^ dicembre, Piacenza 4 dicembre, Podenzano 8 gennaio Provincia di Parma: Parma 19 dicembre, Fidenza 28 dicembre, Fornovo 15 gennaio, Langhirano 18 gennaio.

Provincia di Reggio Emilia: Reggio Emilia 19 dicembre, Correggio 27 dicembre

Provincia di Modena: Castelfranco Emilia 11 dicembre, Finale Emilia 18 dicembre, Fanano 29 gennaio, Modena e Carpi, 9 aprile

Provincia di Bologna: Budrio 1^ novembre, Vergato 8 novembre, Navile (Bologna) 11 dicembre, Casalecchio di Reno 18 dicembre, Imola 21 dicembre

Provincia di Ferrara: Ferrara, Comacchio, Copparo, tutti già attivi prima del 1^ novembre, Portomaggiore 13 novembre, Bondeno 2 aprile

Provincia di Ravenna: Cervia 18 dicembre, Ravenna 22 gennaio

Provincia di Forlì-Cesena: Mercato Saraceno e Cesenatico 15 gennaio, Bagno di Romagna e Santa Sofia 22 gennaio, Cesena 6 maggio

Provincia di Rimini: Cattolica 18 dicembre, Santarcangelo di Romagna 15 gennaio, Novafeltria 29 gennaio, Rimini 29 aprile

Accessi ai Cau per provincia

Piacenza 12.370 accessi dal 4 dicembre al 5 maggio, Bobbio 1.335 dal 4 dicembre al 5 maggio, Podenzano 1.335 dal 4 dicembre al 5 maggio; Parma 14.380 dal 19 dicembre al 5 maggio, Fidenza 4.291 dal 28 dicembre al 5 maggio, Fornovo 738 dal 15 gennaio al 5 maggio, Langhirano 829 dal 18 gennaio al 5 maggio; Reggio Emilia 14.070 dal 20 dicembre al 5 maggio, Correggio 4.332 dal 27 dicembre al 5 maggio; Modena 901 accessi dal 10 aprile al 5 maggio, Castelfranco Emilia 4.447 dall’11 dicembre al 5 maggio, Finale Emilia 2.898 dal 18 dicembre al 5 maggio, Fanano 689 dal 29 gennaio al 5 maggio, Carpi 1.566 dal 10 aprile al 5 maggio; per Bologna, a Budrio 8.011 accessi dal 1^ novembre al 5 maggio, Vergato 3.493 accessi dal 7 novembre al 5 maggio, Navile 11.545 accessi dall’11 dicembre al 5 maggio, Casalecchio di Reno 7.938 accessi dal 18 dicembre al 5 maggio; Imola 7.231 dal 21 dicembre al 5 maggio. Nei 5 Cau di Ferrara 15.570 accessi dal 15 novembre al 5 maggio (26.874 dalla data di apertura in via sperimentale al 5 maggio delle 4 strutture esclusa Bondeno, operativa dal 2 aprile). In Romagna, a Cattolica (RN) 5.920 accessi dal 18 dicembre al 5 maggio, Cervia (RA) 4.595 dal 18 dicembre al 5 maggio, Cesenatico (RN) 4.778 dal 15 gennaio al 5 maggio, Mercato Saraceno (FC) 1.791 dal 15 gennaio al 5 maggio, Santarcangelo di Romagna (RN) 5.904 dal 15 gennaio al 5 maggio, Ravenna 8.008 dal 22 gennaio al 5 maggio, Bagno di Romagna (FC) 569 dal 22 gennaio al 5 maggio, Santa Sofia (FC) 452 accessi dal 22 gennaio al 5 maggio, Novafeltria (RN) 801 accessi dal 29 gennaio al 5 maggio e Rimini 412 accessi dal 30 aprile al 5 maggio. 

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ultima modifica 2024-05-10T09:36:02+02:00
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