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Piano regionale amianto

Le attività della Regione Emilia-Romagna

Il Piano Amianto della Regione Emilia-Romagna

Con l’emanazione del Piano Regionale Amianto (DGR n.1945 del 4 dicembre 2017) la Regione Emilia-Romagna ha confermato il suo impegno per la prevenzione in materia di amianto, impegnandosi a migliorare le attività già adottate e a sviluppare nuove azioni, anticipando quanto richiesto dal nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025.

La Regione ha sempre attribuito una particolare attenzione alla protezione dai rischi legati alla presenza di amianto adottando, fin dal 1996, un “Piano Regionale di Protezione dell'ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall’amianto” e, negli anni successivi, proseguendo l’attività di mappatura. Ciò ha consentito di conseguire risultati significativi in termini di bonifica, sia dei siti con presenza di amianto in matrice friabile sia dei siti con presenza di amianto in matrice compatta, per le strutture edilizie aperte al pubblico o comunque di utilizzazione collettiva, comprese le scuole. Anche le attività di vigilanza e controllo da anni assorbono significative risorse regionali e sono articolate su diversi assi, quali i cantieri di bonifica, la corretta manutenzione degli edifici mappati o oggetto di segnalazione, ogni altra situazione con problematiche di rischio amianto.

Un ruolo importante è stato svolto dalle numerose iniziative regionali di finanziamento destinate sia al mondo produttivo che alle pubbliche amministrazioni.

Il Piano Amianto Regionale vigente, ribadendo la centralità della popolazione e degli individui in tema di salute, si pone l’obiettivo strategico di migliorare quanto finora perseguito, anche anticipando l’evoluzione del quadro normativo nazionale, ponendosi in un contesto di collaborazione sia a livello regionale, sia con gli Enti centrali dello Stato.

Nell’ottica del consolidamento e continuo miglioramento delle attività già implementate, nonché del completamento delle azioni ancora non perfezionate, i principali obiettivi del Piano Amianto vigente comprendono:

  1. implementare e migliorare le attività di vigilanza e controllo nei cantieri di rimozione di materiali contenenti amianto;
  2. sperimentare/completare/implementare il Sistema Informativo Regionale (SIRSA-ER) per la gestione delle Relazioni Annuali (ex art. 9 della Legge n. 257/1992) e di Notifiche e Piani di Lavoro (ex articoli 250 e 256 del D.Lgs.81/08);
  3. consolidare la sorveglianza epidemiologica con il costante aggiornamento dei dati del Registro Mesoteliomi (COR ReNaM Emilia-Romagna);
  4. potenziare la sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex-esposti con presa in carico dei soggetti con patologie correlate all’amianto;
  5. implementare l’assistenza e la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti o potenzialmente esposti all’amianto;
  6. consolidare l’applicazione delle “Linee di indirizzo per la gestione delle segnalazioni e dei siti individuati dalle mappature locali relative alla presenza di materiali contenenti amianto” (ANCI-Aziende USL del 18/11/2019);
  7. consolidare l’applicazione delle “Procedure semplificate per la rimozione e smaltimento di piccole quantità di MCA in matrice compatta” (D.G.R. 1071- 01/07/2019);
  8. supportare le azioni del Piano con attività e strumenti di comunicazione, informazione e formazione.

Il Piano mira inoltre ad una efficace integrazione fra le diverse istituzioni nell’affrontare le diverse problematiche, promuovendo un approccio trasversale fra i settori ambiente, salute e lavoro, e la cooperazione tra i diversi soggetti coinvolti. Al fine di perseguire tale approccio e rispettare gli indirizzi strategici e la pianificazione per i prossimi anni, ha istituito una Cabina di Regia, con funzioni di indirizzo e monitoraggio, e un Coordinamento tecnico con gruppi di lavoro tematici che ne permettano la realizzazione e lo sviluppo nel tempo, anche in relazione alle mutate condizioni di contesto e alle esigenze della popolazione, promuovendo il confronto con i principali interlocutori esterni e la partecipazione dei soggetti coinvolti.     

L’esperienza del precedente Piano Regionale di Protezione dall’Amianto (1996)

La Regione Emilia-Romagna, già con l’adozione della D.G.R. n. 497 del 11/12/1996 (Piano Regionale di Protezione dell'ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall’amianto), ha individuato e adottato i criteri, le linee di indirizzo e le azioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi fissati dalla normativa. In particolare sono state attivate le azioni necessarie a consentire:

  • la conoscenza complessiva del rischio amianto mediante il censimento: delle imprese che utilizzano o hanno utilizzato amianto nelle attività produttive e delle imprese che svolgono attività di smaltimento e bonifica; degli edifici nei quali sono presenti materiali o prodotti contenenti amianto libero o in matrice friabile; delle situazioni di pericolo derivanti dall'amianto così come descritta all'art. 8 del D.P.R. 8/8/1994;
  • la formazione dei soggetti con rischio di esposizione alle fibre di amianto;
  • il controllo delle condizioni di salubrità ambientale e di sicurezza del lavoro, comprendente le direttive per il coordinamento delle attività di vigilanza;
  • la valutazione del rischio per la presenza di amianto in edifici pubblici, aperti al pubblico e di utilizzazione collettiva;
  • l'emanazione delle linee generali di indirizzo e pianificazione in materia di smaltimento dei rifiuti comprendenti la stima delle quantità e delle tipologie, la ricognizione degli impianti di smaltimento esistenti e regolarmente autorizzati, il bilancio domanda-offerta e le direttive per il coordinamento delle funzioni di controllo sulle attività di smaltimento;
  • l'adozione di orientamenti regionali relativi alle problematiche sanitarie connesse con l'esposizione professionale ad amianto, la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti.

Tali azioni sono state definite, attivate e coordinate da uno specifico gruppo di lavoro regionale, composto da esperti nelle diverse discipline prevenzionistiche relative al rischio amianto.

Il Progetto Mappatura Amianto (2004)

La conoscenza complessiva del rischio amianto, ottenuta con il Piano Regionale di Protezione dall’Amianto (1996), è stata successivamente integrata con l’attuazione del Progetto Mappatura Amianto, adottato con Delibera della Giunta Regionale n. 1302 del 5/7/2004 (in attuazione del Decreto Ministeriale n. 101 del 18/3/2003), relativamente a:

- gli impianti industriali attivi o dismessi, con presenza di amianto friabile o compatto, già censiti

  nel Piano regionale del 1996 e non ancora bonificati;

- i siti dismessi (edifici ex civili ed ex produttivi), già noti dal Piano del 1996 e non ancora bonificati;

- gli edifici pubblici interessati dalla presenza di Materiali Contenenti Amianto (MCA) in matrice compatta o friabile (scuole di ogni ordine e grado, ospedali e case di cura, impianti sportivi, grande distribuzione commerciale, istituti penitenziari, cinema, teatri, sale convegni, biblioteche, luoghi di culto);

-  le aree con presenza naturale di amianto - Pietre Verdi. 

Il Piano Amianto Regionale vigente tiene conto del Piano Nazionale Amianto (PNA) ed anticipa le richieste del Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 (PNP) 

Il Piano Nazionale Amianto (PNA)

Nel marzo 2013, nell’ambito dei lavori della Conferenza Governativa tenuta a Venezia dal 22 al 24 novembre 2012, è stato elaborato il “Piano Nazionale Amianto – Linee di Intervento per un’azione coordinata delle Amministrazioni statali e territoriali”. Pur in assenza di un accordo Stato-Regioni e Province Autonome, il PNA rappresenta un riferimento per gli indirizzi strategici in materia di prevenzione negli ambienti di vita e di lavoro. Esso indica gli obiettivi e le principali linee di attività che guideranno l’azione di tutti i soggetti coinvolti nella gestione del rischio amianto nei anni a venire. Il PNA è articolato in 3 macro-aree: tutela della salute, tutela dell’ambiente e tutela della sicurezza del lavoro/previdenziale; affronta settori di intervento quali l’epidemiologia, la valutazione del rischio, la sorveglianza sanitaria, la ricerca. Ciascuna macro-area prevede obiettivi che perseguono l’approfondimento della conoscenza epidemiologica e di esposizione (professionale e ambientale) alle fibre di amianto, il miglioramento della resa delle azioni già messe in campo, l’individuazione di siti di smaltimento, la ricerca applicata, la formazione e informazione di tutti i soggetti portatori di interesse. 

Il Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 (PNP)

Il 6 agosto 2020, con intesa Stato - Regioni e Province Autonome, è stato approvato il Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 (PNP). Per quanto riguarda l’amianto, il PNP sostiene la necessità di promuovere l’applicazione di misure volte a raggiungere l’eliminazione della presenza di amianto e di contribuire alla conoscenza del suo impatto ambientale e sanitario, prevedendo nell’ambito del programma predefinito “Ambiente, Clima e Salute” che le regioni si impegnino nella prevenzione di tale rischio attraverso la formalizzazione di un piano specifico. La Regione Emilia-Romagna, già adempiente a tale richiesta, si pone l’obiettivo di implementare e migliorare le azioni previste ed intraprese.

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ultima modifica 2023-03-10T17:16:46+02:00
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