Linee di indirizzo
Deliberazione Regionale n. 1720/2007 "Documento di indirizzo per l'organizzazione dell'assistenza integrata al paziente con ictus - Programma Stroke Care"
Gli aspetti salienti riguardano le seguenti fasi dell’assistenza:
Fase pre-ospedaliera
- il riconoscimento precoce dei sintomi premonitori dell’ ictus e l’educazione della popolazione generale per l’attivazione precoce del 118 con l’utilizzo di algoritmi specifici da parte del personale del 118 finalizzati al riconoscimento “remoto” di segni e sintomi del sospetto ictus e conoscenza dei percorsi successivi;
- il trasporto del sospetto ictus deve avvenire preferibilmente con ambulanza e nei casi in cui si configuri una criticità del fattore “tempo” potrà avvenire anche in elicottero.
Fase ospedaliera
La priorità d’accesso per le persone con sospetto ictus deve essere garantita in modo uniforme e omogeneo in tutti i Pronto Soccorso.
Gli infermieri di triage devono essere formati nel riconoscimento del probabile ictus - Assegnazione del "codice giallo - e le persone dovranno essere visitate nel primo ambulatorio libero entro 10 minuti dall’arrivo.
La TAC Cerebrale senza contrasto è indispensabile in tutte le persone con sospetto ictus per differenziare la patologia ischemica da quella emorragica e, nei pazienti eleggibili per la trombolisi, deve essere eseguita e refertata in tempi che permettano l’inizio della terapia entro le 3-4,5 ore dall’insorgenza dei sintomi.
Il ricovero deve avvenire presso un’area di degenza dedicata (modello “Stroke Care”). Deve inoltre essere disponibile un sistema di trasmissione di immagini tra le varie Radiologie e la Radiologia degli ospedali di riferimento della rete “Stroke Care”.
Il modello organizzativo a cui tendere in ambito ospedaliero è strutturato in una area di degenza dedicata e geograficamente definita durante la fase acuta (Stroke Unit), con una precoce presa in carico riabilitativa e garanzia di continuità assistenziale nella fase prettamente riabilitativa e post-ospedaliera.
Devono essere quindi previsti i seguenti aspetti:
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dotazione di letti dedicati e di personale (medico, infermieristico, fisioterapista e personale di supporto) specificamente formato sulle problematiche delle malattie cerebrovascolari attraverso programmi di formazione e training;
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approccio clinico multidisciplinare da parte degli specialisti coinvolti nell’assistenza al paziente (team multidisciplinare e multiprofessionale ospedaliero), con incontri periodici (almeno settimanali) per la discussione dei casi clinici.
Nella composizione del team deve essere garantita la presenza delle seguenti figure: medico specialista dell’area di degenza dedicata (geriatra/internista/neurologo), fisiatra, radiologo/neuroradiologo, infermiere dell’area di degenza dedicata, infermiere del reparto di riabilitazione, fisioterapista/logopedista/terapista occupazionale, eventuali altre figure (psicologo, dietista , assistente sociale).
Il team ospedaliero deve raccordarsi con il team multidisciplinare territoriale al fine di elaborare congiuntamente il piano di dimissione del paziente;
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presa in carico riabilitativa entro 48 ore dall’ingresso in ospedale;
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elaborazione del piano di dimissione previa attenta valutazione dei bisogni assistenziali socio-sanitari del paziente, a cura del case manager ospedaliero in collaborazione con i case manager territoriali;
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indicazioni precise sulle modalità di follow-up.
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Individuazione del case-manager ospedaliero per la continuità assistenziale;
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Valutazione dei bisogni socio-sanitari del paziente con ictus;
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Segnalazione del caso ai Servizi territoriali sanitari e sociali “Punto Unico distrettuale per le dimissioni” che indirizza ai servizi competenti (ADI, UVG – SAA, Servizio Handicap Adulto);
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Individuazione del case-manager territoriale per la continuità assistenziale;
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Elaborazione del Piano di dimissione del paziente.