Le vaccinazioni sono tra gli strumenti di sanità pubblica più efficaci: hanno consentito di debellare malattie letali come il vaiolo e di ridurre notevolmente la diffusione di patologie infettive molto comuni (per esempio il morbillo). Quando la vaccinazione viene effettuata su una fetta ampia della popolazione, l'effetto protettivo si moltiplica grazie a quella che viene definita “immunità di gregge” (herd immunity): le vaccinazioni di massa, riducendo il numero di persone che possono contrarre l’infezione, rendono più difficile la propagazione e la riproduzione dei microbi che ne sono responsabili. Per questa ragione, le vaccinazioni sono realmente efficaci nel contrastare una malattia soltanto se si vaccina un’alta percentuale della popolazione. In questo modo la vaccinazione diventa un formidabile strumento di prevenzione collettiva, evitando sia la preoccupazione che la malattia provoca nei genitori, sia i costi sociali ed economici della malattia (visite, farmaci, ricoveri ecc.).
L'effetto protettivo sulla popolazione nel suo complesso manifesta i benefici soprattutto su quella piccola parte della popolazione che non può essere direttamente vaccinata, i “soggetti fragili” della popolazione: bambini nei primissimi mesi di vita, bambini o adulti con patologie croniche o in trattamento con farmaci immunosoppressivi, anziani ecc.
La vaccinazione utilizza una piccolissima quantità di agenti infettivi inattivati o più spesso solo piccole parti che non sono in grado di provocare la malattia ma sono ancora capaci di attivare i normali meccanismi di difesa del sistema immunitario; in questo modo vengono prodotti quegli anticorpi che gli consentono di eliminare il microrganismo in caso di esposizione.
La legge n. 119 del 31 luglio 2017 ha riformulato l’obbligatorietà vaccinale fino al 16° anno di età.
La Regione Emilia-Romagna ha recepito il nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025, aggiornando e implementando i calendari e l’offerta vaccinale con propria Dgr n. 2138 del 12 dicembre 2023. Monitora l’adesione ai programmi vaccinali attraverso il calcolo delle relative coperture con una diffusione attraverso report periodici; vengono inoltre monitorati gli eventi avversi e l’impatto dei programmi vaccinali sulla riduzione dell’incidenza delle malattie prevenibili con le vaccinazioni.
Le vaccinazioni sono tra gli strumenti di sanità pubblica più efficaci: hanno consentito di debellare malattie letali come il vaiolo e di ridurre notevolmente la diffusione di patologie infettive molto comuni (per esempio il morbillo). Quando la vaccinazione viene effettuata su una fetta ampia della popolazione, l'effetto protettivo si moltiplica grazie a quella che viene definita “immunità di gregge” (herd immunity): le vaccinazioni di massa, riducendo il numero di persone che possono contrarre l’infezione, rendono più difficile la propagazione e la riproduzione dei microbi che ne sono responsabili. Per questa ragione, le vaccinazioni sono realmente efficaci nel contrastare una malattia soltanto se si vaccina un’alta percentuale della popolazione. In questo modo la vaccinazione diventa un formidabile strumento di prevenzione collettiva, evitando sia la preoccupazione che la malattia provoca nei genitori, sia i costi sociali ed economici della malattia (visite, farmaci, ricoveri ecc.).
L'effetto protettivo sulla popolazione nel suo complesso manifesta i benefici soprattutto su quella piccola parte della popolazione che non può essere direttamente vaccinata, i “soggetti fragili” della popolazione: bambini nei primissimi mesi di vita, bambini o adulti con patologie croniche o in trattamento con farmaci immunosoppressivi, anziani ecc.
La vaccinazione utilizza una piccolissima quantità di agenti infettivi inattivati o più spesso solo piccole parti che non sono in grado di provocare la malattia ma sono ancora capaci di attivare i normali meccanismi di difesa del sistema immunitario; in questo modo vengono prodotti quegli anticorpi che gli consentono di eliminare il microrganismo in caso di esposizione.
La legge n. 119 del 31 luglio 2017 ha riformulato l’obbligatorietà vaccinale fino al 16° anno di età.
La Regione Emilia-Romagna ha recepito il nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025, aggiornando e implementando i calendari e l’offerta vaccinale con propria Dgr n. 2138 del 12 dicembre 2023. Monitora l’adesione ai programmi vaccinali attraverso il calcolo delle relative coperture con una diffusione attraverso report periodici; vengono inoltre monitorati gli eventi avversi e l’impatto dei programmi vaccinali sulla riduzione dell’incidenza delle malattie prevenibili con le vaccinazioni.
Alcune persone presentano un rischio maggiore di contrarre alcune malattie infettive e di sviluppare le relative complicanze; per questo motivo il Servizio sanitario regionale assicura le vaccinazioni e organizza programmi rivolti a specifici gruppi di persone, offrendole in maniera differenziata e personalizzata sulla base di caratteristiche individuali come età, fattori di rischio specifici, mansione lavorativa, eventuali viaggi internazionali
Il certificato vaccinale aggiornato in tempo reale è disponibile sul proprio Fascicolo Sanitario Elettronico nella sezione Documenti > Vaccinazioni. L’attivazione del FSE consente al cittadino di usufruire di ulteriori servizi sanitari, come ad esempio pagare il ticket, cambiare il medico di famiglia, prenotare modificare e disdire un appuntamento per esami e visite specialistiche. Solo i genitori o i tutori che hanno già il proprio Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) possono creare un FSE anche per i loro figli minorenni, associandolo al proprio.
Il Piano Regionale della Prevenzione della Regione Emilia-Romagna, coordinato dal Settore Prevenzione collettiva e Sanità Pubblica.