La programmazione: il Piano sociale e sanitario 2017-2019
Il Piano è uno strumento di programmazione integrata nell'ambito dei servizi e degli interventi sociali e sanitari ed è tuttora in vigore (2024).
Lotta all’esclusione, alla fragilità e alla povertà. Strumenti per fornire servizi sempre più “integrati” e più vicini ai cittadini. Sono questi, in estrema sintesi, gli obiettivi del Piano sociale e sanitario dell’Emilia-Romagna, il documento di programmazione politica della Regione Emilia-Romagna nel settore sanitario e sociale.
Il Piano, pensato e scritto nel 2008 e aggiornato negli anni successivi, definisce gli strumenti necessari ad affrontare i nuovi bisogni e le profonde trasformazioni in atto nella società, scommettendo sull’integrazione tra sanità e welfare.
Il documento è frutto di un percorso ampio e articolato, che ha coinvolto enti locali e Aziende sanitarie, Terzo settore, associazionismo e organizzazioni sindacali, oltre agli organismi politici competenti.
Il Piano prevede, inoltre, la realizzazione di “Schede di intervento” che definiscono le azioni da realizzare.
Il documento è stato approvato dall'Assemblea legislativa regionale con delibera n. 120 del 12 luglio 2017, su proposta dalla Giunta regionale (delibera n. 643 del 15 maggio 2017).
Il Piano viene attuato con la definizione di specifici interventi da realizzare da parte del sistema Regione-Enti locali nell’ambito dei programmi regionali e della programmazione distrettuale. Tali interventi sono descritti da schede che individuano gli obiettivi e le azioni da sviluppare nell’arco di vigenza del Piano, con particolare attenzione agli aspetti di integrazione e trasversalità, e dettagliano destinatari e indicatori per la misurazione del risultato.
Il Piano sociale e sanitario 2017-2019
- Scarica il piano
- L’elenco delle 39 linee d’intervento
- Volume: "Schede attuative d'intervento (738.17 KB)
- Delibera di Giunta regionale n. 1423 del 2 ottobre 2017 «Attuazione del Piano sociale e sanitario 2017-2019. Approvazione delle schede attuative d'intervento e di indirizzi per l'elaborazione dei Piani di zona distrettuali per la salute e il benessere sociale»
Gli obiettivi strategici e gli strumenti
La lotta all’esclusione, alla fragilità e alla povertà va realizzata attraverso tre strumenti: la legge regionale sull’inclusione socio-lavorativa (n. 14/2015), la legge regionale sul Res, il Reddito di solidarietà (n. 24/2016), e l’attuazione del Sostegno per l’inclusione attiva (Sia) introdotto dal Governo. Sono questi i tre “pilastri” di un nuovo modo di concepire i servizi, far operare il personale e costruire relazioni con gli utenti. Tratto comune è la presenza di équipe multi-professionali chiamate a lavorare insieme, a prendere in carico e a rispondere con servizi unificati e progetti condivisi.
Come secondo obiettivo è confermato il Distretto quale snodo strategico e punto nevralgico per realizzare ed erogare in modo ancora più integrato i servizi sanitari, sociali e socio-sanitari. Per Distretto, concretamente, si intende l’ambito territoriale sul quale orientare la lettura dei bisogni e delle risorse e la programmazione degli interventi. Oltre all’Azienda sanitaria, ne fanno parte i Comuni o le Unioni. Circa la metà dei Distretti regionali sono caratterizzati dalla presenza di Unioni della stessa estensione: questo è un patrimonio peculiare – nel panorama nazionale – dell’Emilia-Romagna, che le incentiva con una legge specifica e strumenti di settore. Viene confermata la governance pubblica, a partire dalla programmazione, al fine di garantire l’equità nell’accesso dei servizi e il controllo dei livelli di qualità; e, per il futuro, si punta a far coincidere l’ambito del Distretto con l’ambito di esercizio associato nell’Unione dei Comuni.
Il ruolo degli Enti locali
Il terzo obiettivo è far nascere e sviluppare strumenti nuovi, integrativi rispetto ai servizi sanitari e sociali, avvicinandoli sempre più ai cittadini. Un esempio concreto, già presente sul territorio, sono le Case della Comunità, modello fondamentale che si vuole estendere a tutto il territorio regionale per garantire l’accesso, la presa in carico integrata, la continuità ospedale-territorio.
Una caratteristica del Piano è la realizzazione di interventi e politiche “trasversali” per i cittadini: ad esempio la riduzione delle diseguaglianze, la promozione della salute e dell’autonomia delle persone, la qualificazione dei servizi, l’erogazione di prestazioni più vicine al domicilio. Senza rinunciare a investimenti specifici, che rimarranno, come quelli ad esempio destinati alla non autosufficienza, al sostegno per i minori, al “Dopo di noi”.
Lo strumento della partecipazione
La metodologia utilizzata nell'elaborazione del Piano è stata quella di un percorso partecipato, che ha visto confrontarsi istituzioni, terzo settore, volontariato, associazionismo, imprese sociali, professionisti della sanità e del sociale, sindacati. Il confronto è avvenuto con metodologie innovative per consentire concretamente a ognuno di portare il proprio contributo.
La verifica degli interventi: il Tavolo permanente di monitoraggio
Con Deliberazione di Giunta Regionale n. 1720 del 22 ottobre 2018 è stato costituito il Tavolo permanente di monitoraggio del Piano, con il compito di verificare periodicamente lo stato di attuazione degli interventi, anche attraverso gli indicatori previsti per la valutazione del raggiungimento degli obiettivi. Tale gruppo, per l’espletamento del suo mandato, può avvalersi di metodi di confronto partecipativi.
Report "Piano sociale e sanitario regionale 2017/2019 e Piani di zona per la salute e il benessere sociale - Monitoraggio sull'attuazione" (giugno 2019)22.82 KB)
Iniziative
Presentazione del Piano sociale e sanitario della Regione Emilia-Romagna
"Se sociale e sanitario lavorano insieme", 9 ottobre 2017 Reggio Emilia
- Presentazione del Piano sociale e sanitario (800.58 KB)
Kyriakoula Petropulacos
Direttrice generale Cura della persona, salute e welfare - Regione Emilia-Romagna - Il Piano e le strategie Oms: punti di contatto (4 MB)
Francesco Zambon - Organizzazione mondiale della sanità (Oms)