FAQ elaborate sulla base dei quesiti posti dalle Associazioni datoriali e dai loro tecnici
MANUTENZIONE IMPIANTI DI VENTILAZIONE/AERAZIONE
Gestione degli ambienti - “Manutenere adeguatamente gli eventuali impianti di ventilazione/aerazione e umidità; eliminare totalmente la funzione ricircolo dell'aria condizionata per evitare eventuale trasporto di agenti patogeni (batteri, virus) nell'aria."
L'interpretazione è che in presenza di normali sistemi di condizionamento, paragonabili, come principio di funzionamento, a quelli domestici, ovvero fan coil, split, il corretto comportamento è quello di effettuare alla riattivazione dell'impianto, con periodicità, la pulizia dei filtri e alla loro igienizzazione profonda, come da indicazioni del costruttore, e inibire l'eventuale pulsante ricircolo, laddove presente. Poiché in alcuni territori l'Ispettorato del lavoro ha contestato che la manutenzione così come descritta sia pratica sufficiente a rispettare i protocolli di sicurezza, chiediamo se tali operazioni siano ritenute rispettose delle indicazioni del protocollo.
Nel caso di parere favorevole la richiesta è di poterla estendere alle altre attività in cui vi è analoga prescrizione, quali ad esempio: uffici, negozi, piccole attività di somministrazione cibi e bevande, etc.
Risposta
L’Ordinanza del Presidente della Regione n. 98 del 06/06/2020 al punto 7 prevede che “A parziale modifica dei protocolli regionali allegati alle precedenti ordinanze che dispongono diversamente, le misure inerenti microclima, impianti di condizionamento e funzione di ricircolo, sono sostituite dalla seguente disposizione: “Favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni. In ragione dell’affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovrà essere verificata l’efficacia degli impianti al fine di garantire l’adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative vigenti. In ogni caso, l’affollamento deve essere correlato alle portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di condizionamento, è obbligatorio, se tecnicamente possibile, escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria. In ogni caso vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d’aria naturale e/o attraverso l’impianto, e va garantita la pulizia, ad impianto fermo, dei filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile, va aumentata la capacità filtrante del ricircolo, sostituendo i filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in funzione continuata l’estrattore d’aria”
PULIZIA E DISINFEZIONE
Inoltre per i trattamenti estetici. "La strumentazione non monouso va sterilizzata tramite autoclave, conservandola adeguatamente fino all'utilizzo successivo."
L'autoclave è una strumentazione fino ad oggi non prevista in via esclusiva dai regolamenti di Igiene della maggior parte dei Comuni della Regione e sul mercato tale attrezzatura potrebbe non essere immediatamente disponibile.
Possiamo interpretare che la sterilizzazione mediante autoclave è indispensabile in caso dermopigmentazione, tatuaggio e piercing (per la presenza sistematica di attrezzature a contatto con liquidi organici ed ematici) e che invece per le altre attività di estetica che non prevedono o non comportano sistematico contatto con liquidi organici o ematici la sterilizzazione attraverso ultrasuoni o con acido paracetico sia adeguata?
Risposta
Gli strumenti taglienti e pungenti (le forbicine per le unghie sono taglienti), che possono venire a contatto con fluidi ematici, devono essere sterilizzati. La delibera 465/2007 affermava già che l’unico metodo appropriato per la sterilizzazione è il trattamento in autoclave. L’acido peracetico è un disinfettante di elevato livello ma non sterilizza.
Gli emettitori di radiazioni UV-C che possono avere funzione di pulizia, igienizzazione o disinfezione, hanno dimostrato che la potenza della luce UV-C e il tempo in cui le superfici sono esposte a questa luce variavano considerevolmente tra i prodotti di pulizia UV-C commercializzati ed in base al design del prodotto (non su superfici curve come le forbicine). Se le superfici sono esposte a una radiazione UV non sufficientemente intensa, ciò potrebbe comportare una disinfezione inadeguata e conseguenti problemi di sicurezza e prestazioni.
LETTINI E DOCCE ABBRONZANTI
I lettini e le docce abbronzanti hanno al loro interno (incorporate nella macchina) piccole ventole che immettono aria dell'ambiente circostante (quello dei locali del laboratorio estetico) allo scopo di raffrescare. È sufficiente una pulizia/disinfezione giornaliera delle ventole, considerando che le macchine sono alloggiate in box chiusi? Al momento abbiamo dato indicazione di non utilizzare tale tipo di strumentazione, in attesa di chiarimenti.
Risposta
Normalmente questa attrezzatura è dotata di un impianto di ventilazione che prende aria dall’ambiente interno, tramite ventole, al fine di raffreddare le apparecchiature interne e l’area in cui è ubicato il lettino abbronzante. A volte tale aria viene espulsa all’esterno dei locali in quanto, se ricircolata all’interno, creerebbe un eccessivo innalzamento della temperatura ambientale. Altre volte l’aria viene ricircolata all’interno dei locali.
Per quanto riguarda la prevenzione da COVID 19 si rileva quanto segue.
- I centri estetici sono normalmente frequentati da operatori e clienti dotati di mascherina a seguito della attuazione di attività ravvicinate;
- In analogia con le linee di indirizzo che indicano la movimentazione dell’aria da fan coil o da ventilatori in genere come fattori di criticità per la diffusione del virus, sia i locali del centro estetico in generale sia l’ambiente circostante il lettino abbronzante risultano essere critici nella misura in cui queste attrezzature creano una ventilazione /movimentazione di aria ricircolata all’interno dallo stesso centro;
- Tali criticità possono essere migliorate nella misura in cui l’aria immessa nell’ambiente del lettino venga aspirata direttamente dall’ambiente esterno o comunque derivi da un ricambio continuo di aria con l’esterno (es. finestratura aperta nei pressi della macchina o tubazione di presa aria dall’esterno) e l’aria in uscita dalla macchina possa essere espulsa direttamente all’esterno dei locali.
GUANTI: POSSIBILI MISURE SOSTITUTIVE
Fermo restando l’obbligo di applicare tutte le misure previste dal protocollo e di selezione delle attività, esistono alcune lavorazioni che possono andare in conflitto con l’uso dei guanti monouso (ad oggi senza richieste particolari di protezione per gli utilizzatori).
Escluse le attività che prevedevano già da Documento di Valutazione dei Rischi l’uso di guanti protettivi, più nello specifico per il settore benessere e più in generale per le attività produttive ove siano presenti attività che creano impedimenti all’uso dei guanti (es. taglio capelli, massaggi, ecc…) è possibile sostituire solo in queste fasi l’uso dei guanti da parte degli operatori con frequente lavaggio delle mani e l’uso di igienizzante?
Risposta
Si, è possibile sostituire i guanti con il lavaggio e la disinfezione delle mani anche per la presenza di altre misure (uso di mascherine). L’allegato 9 del DPCM 11/06/2020, nella parte introduttiva alle schede tecniche che contengono indirizzi operativi specifici validi per i singoli settori di attività, finalizzati a fornire uno strumento sintetico e immediato di applicazione delle misure di prevenzione e contenimento di carattere generale, per sostenere un modello di ripresa delle attività economiche e produttive compatibile con la tutela della salute di utenti e lavoratori, prevede che:
"Tutte le indicazioni riportate nelle singole schede tematiche devono intendersi come integrazioni alle raccomandazioni di distanziamento sociale e igienico-comportamentali finalizzate a contrastare la diffusione di SARS-CoV-2 in tutti i contesti di vita sociale. A tal proposito, relativamente all'utilizzo dei guanti monouso, in considerazione del rischio aggiuntivo derivante da un loro errato impiego, si ritiene di privilegiare la rigorosa e frequente igiene delle mani con acqua e sapone, soluzione idro-alcolica o altri prodotti igienizzanti, sia per clienti/visitatori/utenti, sia per i lavoratori (fatti salvi, per questi ultimi, tutti i casi di rischio specifico associato alla mansione)”.
Si ritiene pertanto che l’utilizzo dei guanti sia necessario solo in relazione all’esercizio di alcune mansioni correlate a specifici rischi: la tintura dei capelli, la disinfezione ma anche l’uso di strumenti taglienti e pungenti da parte delle estetiste che espongono i lavoratori a rischi specifici (chimico, infortunistico, …) dei settori parrucchieri ed estetisti. Tali rischi vengono valutati e riportati, insieme alle misure per eliminarli/attenuarli nel Documento di Valutazione dei Rischi redatto ai sensi del D.Lgs. 81/08, normativa specifica per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Come misure di protezione vengono indicati anche i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI).