Dopo il test di screening
Come mi viene comunicato l’esito del test di screening?
Se il test risulta negativo (vale a dire in assenza di sangue occulto nelle feci) riceverà la risposta a casa propria, per posta e tramite Fascicolo Sanitario Elettronico, in tre settimane circa. Se il test risulta positivo (presenza di sangue occulto nelle feci, circa 4-5 persone ogni 100), verrà contattato/a telefonicamente dal Centro Screening dell’Azienda Usl per un colloquio preliminare all’esecuzione della colonscopia di approfondimento per verificare la causa del sanguinamento.
Il test può risultare inadeguato?
In rari casi il test risulta inadeguato per problemi tecnici o perché il materiale inviato non andava bene (troppo, troppo poco, non adeguatamente conservato, ecc): in questo caso il Centro Screening la contatterà per farle ripetere il test immediatamente.
A cosa serve e in cosa consiste la colonscopia di approfondimento?
Serve a verificare la natura del sanguinamento, non visibile all’occhio umano, ma rilevato nelle feci dal test. La presenza di sangue nelle feci può essere dovuta a cause non tumorali, come per esempio le emorroidi, ma per accertarlo è necessario completare il percorso di screening con la colonscopia.
La colonscopia permette la visione diretta della superficie interna dell’intestino crasso (colon-retto) e di rilevare eventuali infiammazioni, polipi, tumori, perdite di sangue (emorragie). Se necessario è possibile asportare direttamente in corso d’esame eventuali polipi o prelevare, in maniera indolore, piccoli frammenti di tessuto da esaminare.
Per eseguire la colonscopia viene introdotta per via anale una sonda flessibile fornita di una piccola telecamera che è fatta avanzare delicatamente; il disagio viene attenuato praticando una sedazione cosciente. L’esame dura circa 30 minuti.
Per una buona riuscita dell’esame è necessario che l’intestino sia perfettamente pulito, cioè libero da feci e residui alimentari; per questo motivo, prima di fare l’esame occorre seguire una dieta specifica e bere una soluzione che pulisce l’intestino.
È doloroso fare la colonscopia?
L’esame di colonscopia viene solitamente eseguito praticando una sedazione cosciente che elimina o riduce di molto il fastidio.
Perché l’esame sia efficace, è necessario che l’intestino sia perfettamente pulito. Per questo motivo, occorre prima seguire una dieta specifica e bere una soluzione lassativa che può risultare fastidiosa.
Se ci sono lesioni pretumorali (polipi adenomatosi) del colon retto, vengono asportate già durante la colonscopia?
Generalmente le lesioni pretumorali individuate durante la colonscopia di approfondimento vengono rimosse subito, per essere poi esaminate al microscopio.
Posso non fare la colonscopia, anche se l’esame delle feci è risultato positivo?
La colonscopia è fortemente consigliata perché è l’esame più indicato per approfondire la natura del sanguinamento rilevato dal test per il sangue occulto ed è essenziale per curare lesioni pretumorali o individuare tumori ancora in fase iniziale.
Ripetere il test non è utile perché i polipi intestinali potrebbero non sanguinare al momento del secondo test, poiché il loro sanguinamento non sempre è continuo. Anche se non c’è alcuna lesione, l’aver eseguito la colonscopia rassicura perché ha un effetto protettivo di 5-10 anni rispetto al rischio futuro di sviluppare un tumore del colon retto.
Gli operatori del programma di screening potranno fornire ulteriori informazioni su questa domanda.
Devo pagare la preparazione intestinale per la colonscopia?
No, i farmaci per la preparazione intestinale sono distribuiti gratuitamente alle persone che partecipano al programma. In particolari casi dipendenti dallo stato clinico del soggetto, o per sua personale preferenza, può essere proposta un tipo di preparazione differente, da acquistarsi in farmacia.
È necessario portare con sé la documentazione sanitaria di esami precedenti?
È consigliabile portare in visione la documentazione sanitaria di eventuali precedenti: colonscopie o colonTAC, eseguiti al di fuori del programma di screening, in caso di richiamo per colonscopia di approfondimento.
È possibile che lo screening dia risultati sbagliati? Lo screening ha dei limiti?
Attualmente il test per la ricerca del sangue occulto fecale è l’indagine più efficace per individuare precocemente il tumore al colon retto, ma come tutti gli esami diagnostici ha dei limiti. Il test è altamente affidabile poiché capace di rilevare anche le più piccole tracce di sangue. Tuttavia, può capitare che ci sia presenza di un polipo o anche di una lesione tumorale ma che questi non sanguinino il giorno del prelievo. In questo caso si parla di "esame delle feci falso negativo".
Questo limite, però, tende ad annullarsi se si ripete l’esame di screening ogni due anni. È quindi necessario ripetere periodicamente il test e la periodicità ritenuta ottimale, anche in relazione al lento sviluppo dei tumori (mediamente 5-10 anni), è ogni due anni. E’ anche importante non sottovalutare eventuali disturbi che possono manifestarsi anche dopo un esame di screening normale (dolori, stitichezza o diarrea persistenti, presenza di sangue nelle feci): in presenza di questi sintomi è bene rivolgersi al proprio Medico curante.
D’altra parte, invece, in caso di test positivo, va considerato che nel 70% dei casi, il sanguinamento è causato da alterazioni intestinali come le emorroidi, le ragadi, i diverticoli, i polipi non adenomatosi; nei restanti casi potrebbe essere causato da lesioni pretumorali (polipi adenomatosi) o tumorali (seppure in gran parte ai primi stadi di sviluppo). Pertanto, un test di screening positivo indica solo un maggior rischio di avere una lesione del colon-retto. Per maggiori informazioni vedere i risultati del programma.
Inoltre, la colonscopia, come tutte le indagini diagnostiche, può comportare complicanze (per esempio sanguinamento o, molto raramente, perforazione); assai di rado la colonscopia può dare risultati negativi pur in presenza di lesioni significative.
È possibile che in seguito al test di screening, siano individuati e curati polipi intestinali che non sarebbero mai diventati tumori e non avrebbero dato problemi alla persona (sovradiagnosi e sovratrattamento): questo fenomeno è purtroppo inevitabile poiché purtroppo a oggi è impossibile riconoscere fin dall’inizio quali polipi ad alto rischio progrediscono divenendo tumori e quali no.
Come viene assicurata la qualità del programma di screening del colon retto?
Ogni anno il programma invita circa 500.000 persone, analizza in laboratorio 280.000 test di screening, ed esegue la colonscopia a oltre 10.000 persone: è pertanto un programma altamente specializzato che offre alta qualità in tutte le sue fasi, professionisti esperti e aggiornati, con una particolare attenzione alle innovazioni scientifiche e tecnologiche.
Tutte le procedure seguono le linee guida nazionali ed europee e sono sottoposte a controlli di qualità. Il programma di screening si basa su evidenze scientifiche. I risultati vengono costantemente monitorati per migliorare la qualità e la capacità di diagnosi precoce e per limitare gli eventuali effetti negativi.
I risultati dello screening sono resi noti periodicamente a livello locale, regionale e nazionale anche attraverso la loro pubblicazione on line in questo sito.
Come posso avere altre informazioni sullo screening del colon retto?
- Può consultare “Le 100 domande sullo screening colon rettale”: https://www.giscor.it/Documenti/doc_giscor/100D_CCR_2018.pdf
- Può rivolgersi al suo Medico di Medicina Generale.