Test sierologici: chiarimenti sul percorso
Come indicato nella Circolare ministeriale 16106 del 9 maggio 2020 (che aggiorna la precedente Circolare 11715 del 3 aprile 2020), nell’attuale fase dell’emergenza COVID-19 assume particolare rilevanza la tematica dei test diagnostici di tipo sierologico, che possono essere utilizzati per la rilevazione di eventuali anticorpi diretti contro SARS-CoV-2.
I test sierologici sono utili nella ricerca e nella valutazione epidemiologica della circolazione virale in quanto:
- sono uno strumento importante per stimare la diffusione dell’infezione in una comunità;
- la sierologia può evidenziare l’avvenuta esposizione al virus;
- i metodi sierologici possono essere utili per l’identificazione dell’infezione da SARS-CoV-2 in individui asintomatici o con sintomatologia lieve o moderata che si presentino tardi alla osservazione clinica.
Le attuali conoscenze scientifiche relative ai test sierologici per il COVID-19 sono però lacunose relativamente alla capacità di fornire informazioni sulla presenza di anticorpi neutralizzanti in grado di proteggere dalla infezione o malattia e sulla persistenza degli anticorpi a lungo termine.
Al momento attuale le conoscenze in merito alla risposta immunitaria da infezione da virus SARS- CoV-2 non sono quindi consolidate e i test sierologici, pur importanti nella ricerca e nella valutazione epidemiologica della circolazione virale, non possono essere usati nell'attività diagnostica e, allo stato attuale, non possono sostituire il test molecolare basato sull’identificazione di RNA virale dai tamponi nasofaringei.
In questa prospettiva si colloca il percorso di monitoraggio attivato dalla Regione che prevede un’indagine regionale di sorveglianza sugli operatori sanitari e socio-sanitari e su operatori riconosciuti a maggior rischio di esposizioni; l’obiettivo è quello di valutare soggetti senza sintomi per verificarne lo stato sierologico e rilevare la eventuale presenza del virus nei soggetti che risultano positivi per gli anticorpi, permettendo in questo modo di migliorare le misure di protezione della popolazione.
Il percorso prevede il monitoraggio e la valutazione dei risultati, attraverso la garanzia di una loro tracciabilità, con la finalità di apportare interventi migliorativi e individuare gli opportuni allargamenti della popolazione coinvolta nello screening, nonché la messa in campo di adeguati interventi di sanità pubblica.
Con la Delibera di Giunta Regionale 350 del 16 aprile 2020 è stata avviata la possibilità per i datori di lavoro di realizzare percorsi di screening con caratteristiche analoghe a quelle descritte al punto precedente. Il percorso attivato dai datori di lavoro prevede una collaborazione con il medico competente e si appoggia su laboratori privati che devono essere preliminarmente autorizzati dalla Regione a eseguire i test sierologici
Con successiva Delibera di Giunta Regionale 475 dell’11 maggio 2020 si è reso possibile anche a privati cittadini accedere ai test sierologici, previa indicazione da parte di un medico di fiducia.
La citata DGR ha inoltre semplificato il percorso di screening e alcuni iter autorizzativi previsti dalla DGR 350.