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Screening: in cosa consiste, perchè e quando farlo

Quali sono le fasce di età interessate dallo screening e con quale test?

Le donne dai 30 ai 64 anni sono invitate a eseguire un test HPV ogni 5 anni.

Le donne dai 25 ai 29 anni, nate prima del 1998, e le nate dal 1998 in poi se non vaccinate con almeno due dosi di vaccino HPV entro i 15 anni, sono invitate a eseguire un Pap test ogni tre anni.

In cosa consiste l’esame per il Pap test? E per il test HPV?

Il Pap test è un esame citologico: consiste in una delicata raccolta di cellule dal collo dell’utero con una spatolina e uno spazzolino; il materiale viene poi analizzato al microscopio.

Il test HPV è un esame del tutto simile ma il materiale prelevato viene esaminato in laboratorio per la ricerca del papilloma virus umano (HPV). Questo tipo di prelievo permette di effettuare anche l’eventuale Pap test nel caso in cui il test HPV sia positivo.

Il prelievo è semplice, non doloroso e dura pochi minuti.

Che cosa viene evidenziato con il test HPV e con il Pap test?

Il test HPV serve per rilevare la presenza di virus HPV ad alto rischio oncogeno, cioè i virus che possono causare il tumore del collo dell’utero. Il test HPV, quindi, individua l’infezione dovuta al virus HPV.

Con il Pap test si possono vedere eventuali alterazioni cellulari del collo dell’utero causate dal virus HPV.

A cosa serve il test di screening?

Il test HPV e il Pap test sono in grado di individuare le donne che potrebbero avere lesioni precancerose del collo dell’utero, che potrebbero evolvere in tumori, o un tumore del collo dell’utero anche nella fase asintomatica.

Che cosa sono le lesioni precancerose del collo dell’utero?

Sono alterazioni del tessuto del collo dell’utero, chiamate CIN, dovute al Papilloma virus umano HPV). Nella maggior parte dei casi guariscono spontaneamente, ma alcune, se non curate, progrediscono lentamente verso forme tumorali. Ci vogliono, però, molti anni perché le lesioni si trasformino, e solo pochissime delle donne con infezione da virus HPV sviluppano un tumore del collo dell’utero. Senza dubbio diagnosticare e curare tali lesioni precocemente, permette di ridurre drasticamente e quasi di eliminare l'insorgenza del tumore della cervice nella popolazione.

Che cos’è il tumore del collo dell’utero?

Il tumore del collo dell’utero è una patologia oncologica dovuta al Papilloma virus umano (HPV). Questo virus è in grado di trasformare le cellule della cervice in cellule anomale che, in un esiguo numero di casi, possono diventare cellule cancerogene. Il processo di trasformazione è comunque molto lento.

Perché sono queste le fasce di età interessate e perché sono proposti esami diversi a seconda dell’età?

Per le donne tra i 30 anni e i 64 anni, la ricerca scientifica ha dimostrato che lo screening con test HPV è più efficace dello screening basato su Pap test, in quanto rileva la presenza del virus HPV, consente di individuare con maggiore anticipo eventuali lesioni pretumorali e pertanto è più protettivo. Per tale ragione, a differenza del Pap test che va eseguito ogni 3 anni, il test HPV va eseguito ogni 5 anni.

Tra i 25 e i 29 anni invece il Pap test rimane il test raccomandato. Questo perché le infezioni da HPV sono molto frequenti, in questa età, ma nella gran parte dei casi (circa l’80%) guariscono spontaneamente. Infatti, spesso si tratta di infezioni recenti che possono causare lesioni ad alta probabilità di regressione spontanea, pertanto il test HPV, nelle donne sotto i 30 anni, comporterebbe un elevato rischio di esami e trattamenti inutili per lesioni che sarebbero regredite spontaneamente.

Perché non viene proposto lo screening prima dei 25 anni e dopo i 64 anni?

Iniziare lo screening prima dei 25 anni può comportare la diagnosi di lesioni che hanno un'alta probabilità di regredire spontaneamente, rischiando quindi un eccesso di diagnosi e di trattamento.

Dopo i 64 anni, per una donna che ha eseguito regolarmente il Pap test o il test HPV, si può ragionevolmente escludere la presenza di questo tumore anche per gli anni futuri, visti i tempi di sviluppo molto lenti. Se una donna di 65 anni o più, non ha mai eseguito un Pap test o un test HPV, pur non rientrando per età nei protocolli di screening, dovrebbe effettuare il test HPV almeno una volta.

Le donne vaccinate contro l’HPV devono comunque fare lo screening?

Sì, sarà importante continuare a fare lo screening, perché il vaccino per HPV previene oltre il 70% dei tumori del collo dell’utero, ma non il 100%.  Lo screening mediante HPV test o Pap test permette di evidenziare anche le alterazioni cellulari del collo dell’utero provocate da altri tipi di HPV non contenuti nel vaccino.

Le donne vaccinate dovranno quindi continuare a fare lo screening anche se con modalità diverse a seconda dell’età in cui sono state vaccinate e del numero di dosi ricevute.

Cosa cambia per le donne vaccinate contro HPV prima dei 15 anni? E le non vaccinate?

Le ragazze che hanno ricevuto due dosi di vaccino prima del compimento del 15° anno di età, e sono nate dal 1998 in poi, saranno invitate a fare il loro primo test di screening (test HPV) a 30 anni anziché a 25. Questo perché la ricerca scientifica ha dimostrato che le donne vaccinate contro l'HPV entro i 15 anni hanno un bassissimo rischio di sviluppare un tumore del collo dell’utero prima dei 30 anni. Infatti, le rare lesioni pretumorali rilevanti per la salute che si possono riscontrare regrediscono spontaneamente o progrediscono molto lentamente, dando il tempo di individuarle e trattarle anche iniziando lo screening a 30 anni.

Ecco perché le donne vaccinate con due dosi prima del compimento dei 15 anni iniziano lo screening a 30 anni con il test HPV ogni 5 anni.

Alle donne non vaccinate contro l'HPV con almeno due dosi entro i 15 anni, viene invece offerto il Pap test ogni 3 anni a partire dai 25 anni di età, come per le donne non vaccinate. Questo perché il vaccino è meno efficace se si è già presa l’infezione e, a 15 anni, una parte delle donne potrebbe averla già presa. Per le ragazze vaccinate per HPV, nate prima del 1998, lo screening prosegue con Pap test ogni 3 anni.

Perché non è utile effettuare il Pap test di screening più frequentemente nelle donne tra i 25 e i 29 anni?

Perché l’infezione da HPV è molto frequente ma guarisce spontaneamente nell’80% delle donne nell’arco di 12-24 mesi. Il Pap test ogni 3 anni (età 25-29) nelle donne non vaccinate o vaccinate dopo i 15 anni di età è molto efficace per individuare lesioni del collo dell’utero. Fare i test di screening a intervalli ravvicinati rispetto a quelli consigliati non aumenta l’efficacia e comporta il rischio di esami e approfondimenti inutili.

Perché non è utile effettuare sia il Pap test che il test HPV a tutte le donne?

Perché la diagnosi di infezione da HPV precede il formarsi di eventuali lesioni, mentre il Pap test evidenzia eventuali lesioni dovute alla persistenza dell’infezione. Se una donna è invitata a fare lo screening con il test HPV farà un unico prelievo che serve sia per il test HPV che per il Pap test. Il Pap test però sarà letto solo se il test HPV sarà positivo, in modo da fornire indicazioni utili per i successivi controlli.

Gli studi hanno dimostrato che se si leggesse sempre il Pap test, quindi anche dopo un test HPV negativo, si invierebbero a fare la colposcopia molte donne che non hanno alcuna lesione.

Perché il test HPV va ripetuto ogni 5 anni invece che ogni 3 anni come il Pap test?

Il test HPV rileva l’infezione da virus HPV, mentre il Pap test evidenzia eventuali lesioni dovute alla persistenza dell’infezione da virus HPV. La diagnosi di infezione precede il formarsi di eventuali lesioni. Quindi il test HPV è un test più efficace in quanto consente di individuare con maggiore anticipo eventuali lesioni pretumorali e pertanto è più protettivo. Per tale ragione, a differenza del Pap test che va eseguito ogni 3 anni, il test HPV va eseguito ogni 5 anni.

Dopo un test HPV negativo, è inutile eseguire un successivo test prima di 5 anni, infatti eventuali nuove infezioni possono sparire da sole nell’80% dei casi e comunque sono necessari tempi lunghi perché si possano sviluppare lesioni a rischio, che spesso possono ancora regredire spontaneamente.

Le donne che hanno esclusivamente rapporti sessuali con altre donne devono fare lo screening?

Sì, è importante che le donne che hanno rapporti sessuali con altre donne facciano lo screening. Anche tra di loro, infatti, sono stati osservati casi di lesioni o tumori del collo dell’utero.

Cosa fare se si hanno familiari con patologie tumorali?

Niente di particolare rispetto al programma di screening proposto: il tumore del collo dell’utero non è legato alla familiarità.

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ultima modifica 2023-04-01T17:47:16+02:00
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