Il vaccino contro il virus HPV
A cosa serve il vaccino contro HPV?
L’unico metodo per prevenire l’infezione da HPV è la vaccinazione. L’infezione, infatti, è molto comune, soprattutto fra le persone giovani, e il preservativo non garantisce una protezione al 100%. Il vaccino serve a prevenire le infezioni, ma non a curarle.
Il vaccino non cura un’infezione da HPV già presente, ma protegge dall’infezione provocata dagli altri tipi di HPV contenuti nel vaccino.
A chi è offerta la vaccinazione?
In tutte le Regioni italiane, nel 2008 è partita la campagna di vaccinazione gratuita per le ragazze nel 12° anno di vita (cioè che hanno già compiuto 11 anni). In molte Regioni la vaccinazione ha coinvolto anche ragazze di altre fasce d’età. Dal 2017 la vaccinazione anti HPV è gratuita anche per i ragazzi che hanno già compiuto 11 anni.
Questa vaccinazione è fortemente raccomandata. Secondo quanto previsto dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025 e dal Calendario vaccinale della Regione Emilia-Romagna, il ciclo vaccinale prevede 2 dosi da somministrare preferibilmente a 11 anni a distanza di 6-12 mesi l’una dall’altra.
Per le persone senza distinzione di genere, aventi diritto per coorte di nascita (le femmine nate dal 1996, i maschi nati dal 2006) e mai precedentemente vaccinati, viene estesa la gratuità fino a 25 anni e 364 giorni.
L’offerta gratuita è estesa, senza limite d’età, come previsto da PNPV 2023-2025, alle:
- Donne conizzate per lesioni CIN2+ HPV correlate;
- Persone con positività al virus dell’HIV.
Nello specifico, per le donne con una diagnosi pregressa di lesioni HPV correlate, trattate mediante conizzazione, la vaccinazione potrà essere somministrata prima della conizzazione o successivamente, fino ad un massimo di tre anni dal trattamento. L’efficacia vaccinale è tanto maggiore quanto più tempestiva è la vaccinazione dopo il trattamento.
È inoltre prevista l’offerta gratuita per le persone a rischio per patologie ed esposizione, fino al compimento del 46° anno d’età e non precedentemente vaccinati con ciclo completo:
- Uomini che fanno sesso con altri uomini (MSM);
- Pratica della prostituzione;
- Trattamento con immunosoppressivi e immunomodulatori;
- Riscontro di lesioni neoplastiche HPV-relate, pre-invasive intraepiteliali in distretti diversi dalla cervice uterina, senza distinzione di genere;
- Chi intraprende il percorso di transizione di genere.
Per età superiori l’offerta della vaccinazione per HPV rimane valida in considerazione della valutazione congiunta tra medico vaccinatore e specialista di riferimento.
Quale vaccino contro l’HPV?
Il vaccino attualmente in uso in Emilia – Romagna è il Gardasil 9, vaccino 9-valente, che – oltre ai tipi di HPV 6 e 11 (basso rischio oncogeno) e 16,18 (alto rischio oncogeno) – protegge anche dall’infezione dei tipi ad alto rischio 31, 33, 45, 52, 58.
Si stima che questi sette tipi oncogeni ad alto rischio causino l’89% delle neoplasie anogenitali correlate ad HPV e l’80% delle lesioni precancerose di alto grado.
Il vaccino contro l’HPV è efficace?
Gli studi hanno evidenziato che il vaccino è altamente efficace nel prevenire infezioni e lesioni precancerose e cancerose dovute ai tipi di HPV contenuti.
L’efficacia è molto elevata: 90-100% sia nelle femmine che nei maschi prima di un possibile contagio (cioè quando non hanno ancora avuto rapporti sessuali) e, indipendentemente dall'inizio della vita sessuale, il vaccino è comunque più efficace se somministrato nei soggetti più giovani. Infatti, il ciclo vaccinale consta di 2 dosi (0, 6 mesi) per via intramuscolare in ragazze e ragazzi fino a 14 anni e di 3 dosi (0, 2, 6 mesi) a partire dai 15 anni e negli adulti.
Nei soggetti immunocompromessi si raccomanda la vaccinazione con 3 dosi a qualunque età.
Si ricorda che il vaccino serve a prevenire le infezioni, ma non a curarle.
Il vaccino è sicuro?
Sì, perché per produrre il vaccino si usa solo l’involucro vuoto simile a quello del virus che non contiene il materiale genetico (DNA) indispensabile per permettere al virus di riprodursi e causare una infezione. In questo modo non c’è nessuna possibilità che il vaccino provochi l’infezione.
La sicurezza è confermata anche dai risultati della sorveglianza sulla popolazione che ormai da diversi anni viene vaccinata. Tuttavia, come per tutti i medicinali, sono possibili effetti collaterali: quelli più frequenti sono rossore, dolore, gonfiore e prurito nel punto dove viene inoculato il vaccino; possono comparire anche febbre, mal di testa, dolori muscolari e articolari, sintomi gastrointestinali, prurito, eruzioni cutanee, orticaria. Tali sintomi comunque sono sempre stati di modesta entità e di breve durata.
Ho 40 anni: devo fare il vaccino?
Il vaccino previene l’infezione: la sua efficacia è massima in chi non ha ancora avuto l’infezione, e quindi nelle donne che non hanno ancora avuto rapporti sessuali. L’efficacia nelle donne che hanno già avuto rapporti sessuali è minore, perché è maggiore la probabilità che abbiano o abbiano avuto un’infezione con il virus HPV. Le donne che hanno un’infezione con un tipo di HPV contenuto nel vaccino saranno comunque protette dall’infezione provocata dagli altri tipi di HPV prevenuti dal vaccino.
Gli studi che hanno dimostrato l’efficacia del vaccino sono stati fatti prevalentemente in donne tra i 16 e i 25/26 anni, ma ora sappiamo che i vaccini sono efficaci anche nelle donne dai 26 ai 45 anni.
In conclusione: riteniamo che il fatto di fare o meno il vaccino sopra i 25 anni sia una scelta individuale, che la donna può prendere dopo che ha consultato il proprio medico ed è consapevole che la protezione offerta dal vaccino potrebbe essere minore rispetto a quella offerta dal vaccino nelle ragazze.
Perché il vaccino è raccomandato per le donne dopo un trattamento per lesioni HPV correlate?
La ricerca scientifica ha dimostrato il beneficio della somministrazione del vaccino dopo il trattamento di lesioni di alto grado. Infatti, se una donna ha fatto un trattamento per lesioni del collo dell’utero, pur avendo già avuto l’infezione da virus HPV, il vaccino rimane efficace per prevenire le infezioni provocate dagli altri tipi di HPV contenuti nel vaccino.
Per questo motivo, secondo quanto previsto dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025, per le donne con una diagnosi pregressa di lesioni HPV correlate, trattate mediante conizzazione, la vaccinazione potrà essere somministrata prima della conizzazione o successivamente, fino ad un massimo di tre anni dal trattamento.
L’efficacia vaccinale è tanto maggiore quanto tempestiva è la vaccinazione dopo il trattamento.
Dopo il vaccino bisogna fare ancora lo screening?
Assolutamente sì: perché la vaccinazione non protegge da tutti i tipi di HPV ad alto rischio oncogeno. Quindi anche le donne vaccinate devono continuare a fare lo screening. Tuttavia, per le ragazze che hanno ricevuto due dosi di vaccino prima del compimento del 15° anno d’età è raccomandato fare il primo test di screening a 30 anni anziché a 25.
Mentre, per le donne che hanno completato il ciclo vaccinale dopo i 15 anni, lo screening inizia a 25 anni come per le donne non vaccinate. Questo perché il vaccino è meno efficace se si è già presa l’infezione e, a 15 anni, una parte delle donne potrebbe averla già presa.
Come posso avere altre informazioni sul virus HPV?
- Può visitare il sito regionale sul vaccino HPV
- Può consultare “Le 100 domande sull’HPV” (da pag. 17 a pag. 21)
- Può rivolgersi al suo Medico di Medicina Generale